padiglioni espositivi – L'opera, composta dal Palazzo Italia e dai Manufatti regionali del Cardo, si baserà su un progetto in cui architettura, strutture e impianti si integrano perfettamente. Questo è il primo di una serie di focus che Archinfo.it dedicherà ai diversi padiglioni di Expo 2015.

Il vero simbolo del nostro Paese all'Expo 2015 sarà il Padiglione Italia, un'architettura imponente basata sulla fusione tra "poetica progettuale e sperimentalità tecnologica". Il progetto, che è già stato oggetto di una mostra aperta al pubblico fino al 15 gennaio scorso presso il Quirinale, prevede la realizzazione di un edificio di 12.800 metri quadri, il vero e proprio Palazzo Italia, destinato ad area espositiva, uffici istituzionali, auditorium e sale per delegazioni, e di ulteriori 10.700 metri quadri di superficie connotati come Manufatti regionali del cardo. Questi ultimi sono edifici temporanei e saranno smantellati al termine dell'Expo (e probabilmente ricollocati in altro ambito), mentre il Palazzo Italia è pensato come un edificio permanente, vero cuore simbolico del progetto e centro nevralgico di tutta l'area.

Il progetto architettonico è stato sviluppato dallo studio romano Nemesi&Partners mentre la parte strutturale e impiantistica è stata curata dalla milanese BMS Progetti. Grazie alla collaborazione dell'ingegner Livio de Santoli, professore presso l'Università di Roma La Sapienza e presidente eletto di AiCARR, è stata garantita la sostenibilità energetica dell'intera struttura, con obiettivi di benessere e sicurezza al fianco di ridotti consumi e impatto ambientale. L'elevata efficienza energetica del Palazzo Italia è raggiunta grazie all'utilizzo di fonti di energia rinnovabile, con una conseguente diminuzione delle relative emissioni inquinanti in atmosfera. Lo sviluppo del progetto per la realizzazione dell'opera, del valore complessivo di 40 milioni di euro, ha seguito una chiara integrazione tra architettura, strutture e impianti, procedendo lungo tre direttive fondamentali: prima di tutto, il contenimento delle dispersioni termiche invernali ed estive è stato affrontato con l'adozione di soluzioni di involucro ad alte prestazioni in grado di garantire bassi consumi energetici per riscaldamento e climatizzazione, vetri selettivi e schermatura esterna della pelle ramificata per il controllo della radiazione solare; in secondo luogo, sono stati adottati impianti a fonti rinnovabili come pompe di calore e pannelli fotovoltaici per garantire l'approvvigionamento verde di tutta la struttura; infine, il monitoraggio e la gestione dei consumi in relazione alle condizioni ambientali avverrà grazie all'applicazione di componenti impiantistici in grado di contenere il dispendio energetico.

Più nel dettaglio, la centrale termofrigorifera sarà formata da due gruppi frigoriferi a pompa di calore di tipo polivalente, ad alimentazione elettrica, che utilizzeranno l'acqua di falda come vettore in grado di smaltire il calore in regime estivo e riscaldare in periodo invernale. La climatizzazione delle aree funzionali della zona espositiva funzionerà in free-cooling a tutta aria esterna, con regolazione della ventilazione in base alle necessità e all'affollamento degli spazi e recupero di calore tramite impianti rotativi entalpici ad alta efficienza. Gli uffici, invece, utilizzeranno il sistema Concretecool, basato sull'attivazione della massa ad aria, con notevole riduzione dei consumi energetici grazie allo sfruttamento del free-cooling e dell'inerzia termica della massa dell'edificio. Tutta la struttura sarà configurata come un edificio a energia quasi zero (nZeb, nearly Zero Energy Building) con possibile certificazione in Classe A+, anche grazie all'adozione di vetri fotovoltaici sulla vela di copertura, capaci di autoprodurre una parte consistente del fabbisogno elettrico dell'edificio.

Il Palazzo Italia nel complesso sarò configurato con le sembianze di un grande albero, secondo il concept generale di "Foresta urbana", in cui l'architettura assume le sembianze di una foresta, grazie alla propria pelle e alla particolare articolazione volumetrica, dando modo al visitatore di immergersi in uno spazio affascinante in cui architettura e paesaggio si fondono.

L'approfondimento dedicato al Padiglione Italia inaugura una serie di focus che Archinfo.it dedicherà ai diversi padiglioni dell'esposizione universale.