Illuminare gli ambienti

Tipologie per illuminare gli interni

Il progetto d'illuminazione per gli interni non dovrebbe mai partire dalla scelta degli apparecchi illuminanti, come invece spesso avviene, ma deve essere il risultato di analisi e indagini attente, al fine di assicurare una distribuzione della luce adatta all'uso desiderato per quantità e qualità. A un progetto preliminare che determina una soluzione possibile è bene affiancare una verifica puntuale delle condizioni di comfort. Bisogna considerare sia l'aspetto più strettamente illuminotecnica (livelli di illuminamento, direzione della luce, disturbi della visibilità), sia quello più legato alla percezione ambientale dello spazio (atmosfera luminosa, resa dei colori).
Il contenimento energetico, che è un requisito fondamentale per un moderno impianto d'illuminazione, non deve volere dire tanto diminuzione dei livelli di illuminamento o dei punti luce quanto evitare inutili sprechi, operare scelte accurate, optando per sorgenti luminose ad alta efficienza e apparecchi a elevato rendimento dalle vantaggiose caratteristiche fotometriche (anche se richiedono un costo iniziale maggiore), razionalizzare l'impianto attraverso sistemi di illuminazione articolati, a più livelli, che diano differenziate quantità di luce secondo le reali esigenze dei singoli compiti da svolgere.
Gli apparecchi d'illuminazione, oltre che per il tipo di emissione luminosa (diretta, indiretta, diffusa ecc.), sono classificabili per tipologie, secondo il modo do collocarsi nell'ambiente e nello spazio. Queste divisioni tradizionali, tuttavia, poco si adattano ai prodotti delle nuove generazioni che presentano un'ampia varietà di ottiche, di distribuzioni luminose e di articolazioni di gamma, offrendo pertanto campi applicativi multipli, innovazioni d'uso, strutturali e morfologiche.
La tendenza è verso strutture luminose flessibili, capaci d'adattarsi alla effettive esigenze e richieste del destinatario finale. La flessibilità è ottenuta con lo sviluppo di tecnologie di supporto e con sistemi modulari che, come strumenti aperti, sono utili al progettista per interpretare nuove idee d'illuminazione da integrare con le esigenze della composizione architettonica. I luoghi del lavoro e dell'abitare non sono più rigidamente separati e sempre più si assiste all'interrelazione delle diverse attività. È fondamentale dunque avere apparecchi d'illuminazione in grado di calibrare le intensità luminose, assicurare una distribuzione adatta, per qualità e quantità, all'uso desiderato e ai differenti fabbisogni, che emergono nel volgere della giornata. Più che alla semplice aggregazione di apparecchi si ricorre a veri e propri sistemi, adattabili, in grado di garantire comfort visivo, affidabilità e rendimento luminoso. Per gli apparecchi tecnici, la luce diventa sempre più parte integrante dell'architettura; si va verso la riduzione dell'intrusività e dell'impatto ambientale del corpo illuminante, grazie anche all'evoluzione tecnologica continua che porta a lampade sempre più miniaturizzate.

Piantane (lampade a stelo)
In quanto sistemi portatili, consentono la completa autonomia; dotati di interruttore, allacciabili a qualsiasi presa, sono facili da trasportare e adattare alle varie esigenze ambientali e funzionali.
Plafoniere
Adatte ad ambienti d'uso collettivo e per zone distributive, in cui è richiesta un'accensione prolungata a costi di manutenzione contenuti. Fissate direttamente sul soffitto permettono di ottenere una luce morbida che attenua i contrasti. Per ottenere un effetto appiattente è in genere consigliato integrarle con altri sistemi.
Applique
Il montaggio alle pareti, oltre a offrire punti luce decorativi, a luce diffusa, è anche un ottima soluzione per dirigere il flusso luminoso, di apparecchi tecnici, in varie direzioni, con angoli d'incidenza favorevoli, o per dare luce indiretta al soffitto o a una volta.
A sospensione
Oltre al classico lampadario, con carattere fortemente decorativo, posizionato al centro, la sospensione è utile anche per apparecchi spot, al fine di avvicinare la luce dove occorre. L'altezza di sospensione deve essere attentamente valutata in modo che sia efficiente per l'illuminazione sul piano utile, ma nel contempo eviti rischi di abbagliamento. Molti apparecchi a sospensione sono dotati di dispositivi di regolazione: Saliscendi, tubi telescopici, gomiti regolabili, che permettono un'installazione precisa e rapida. In caso di utilizzo di apparecchi a sospensione per dare un'illuminazione uniforme all'ambiente, l'altezza va calcolata in base all'apertura del flusso luminoso e quindi all'ampiezza del diametro di sezione ottenuta con il piano utile, o con il plafone in caso di apparecchi a luce indiretta, al fine di valutare il correto numero e il di stanziamento degli apparecchi.
Binari elettrificati
I binari elettrificati permettono di collegare e alimentare, con un unico punto, metri lineari di luce con un intervento strutturale minimo e il massimo grado di flessibilità. Risolvono il problema di soffitti alti, mansardati, con travi, a volta, a cassettoni, affrescato e di locali di grande ampiezza, consentendo il montaggio sulle superfici di delimitazione dell'ambiente. La medesima struttura supporta apparecchi dal design e dalle qualità tecniche diverse, monta tubi fluorescenti e spot singoli, faretti kasher o lampade in miniatura a basso voltaggio. Inoltre, molti binari hanno un sistema di contatti elettrici striscianti, grazie al quale è possibile spostare i relativi apparecchi d'illuminazione in qualsiasi punto.
Apparecchi da tavolo
Apprezzati per la facile installazione a qualsiasi presa, possono creare una luce d'atmosfera se dotate di paralume o diffusori oppure essere usate come lampade tecniche da scrivania. Queste ultime rappresentano la soluzione più efficiente per illuminare molto e bene il piano di lavoro.
Apparecchi a incasso
Gli apparecchi a incasso si integrano bene con l'architettura, permettono la percezione dell'apparecchio solo attraverso la luce emessa evitando il loro impatto visivo nell'ambiente. Possono essere a fascio stretto (10°-30°) per l'illuminazione d'accento, a fascio largo (60°-90°) per l'illuminazione d'ambiente, direzionabili o con ottica asimmetrica. La sorgente luminosa resta nascosta, la schermatura, più o meno accentuata, riduce la luminosità all'apertura, mentre il riflettore disegna la distribuzione della luce. L'incasso in controsoffitti varia a seconda del tipo di apparecchio e di struttura. Gli apparecchi d'inacasso da pavimento, risultano particolarmente adatti per l'illuminazione segnaletica, per esempio per evidenziare un percorso o un ingresso o come sistemi ottici di informazione; trovano utilizzo anche per l'illuminazione architettonica e scenografica.
Faretti
Faretti o apparecchi spot, fissi o orientabili, concentrano in una zona ristretta un flusso luminoso ad alta densità, creano ombre nette con le quali aumentano la plasticità degli elementi presenti nello spazio. Tali apparecchi orientabili devono essere dotati di blocchi meccanici per garantire il mantenimento del puntamento nel tempo.
Proiettori
I proiettori sono apparecchi con un ulteriore affinamento del controllo del fascio luminoso, la luce è concentrata e intensificata da un sistema ottico costituito da specchi e lenti, capaci di puntare il flusso luminoso in modo in modo accurato sul soggetto, anche a grande distanza. Proiettori dotati di lente di proiezione possono modificare la grandezza di proiezione mediante ottica zoom. Apparecchi dotati di lente per la messa a fuoco permettono di produrre coni luminosi perfettamente sagomati, con contorni morbidi o bene delimitati e con angolo di distribuzione variabile.

Tipologie per illuminare gli esterni

L'arredo funzionale dei luoghi di illuminazione in esterno costituisce un altro punto fondamentale riguardo all'ottimizzazione dell'emissione luminosa. Quest'ultima si realizza studiando e armonizzando i seguenti fattori: il luogo da illuminare; il tipo, altezza e distanza dei pali; il tipo, potenza e numero delle lampade; il tipo di apparecchi illuminanti; le curve fotometriche; l'intensità luminosa necessaria sulla superficie ricevente. Gli apparecchi illuminanti sono indicati schematicamente, lasciando a trattati più specializzati l'intero studio di un impianto di illuminazione.

Globi luminosi
I globi luminosi sono utilizzati per illuminare aree urbane, giardini, parchi, centri storici e viali, disperdono verso l'alto il 70 - 75 % del flusso totale emesso; consumano parecchia energia elettrica; l'energia inviata verso il cielo deriva da combustibile bruciato inutilmente che va ad inquinare l'atmosfera (questo vale per tutte le fonti inquinanti, non schermate); in genere le lampade installate nei globi luminosi sono al mercurio o comunque a luce bianca, non illumina la parte sottostante dove è situato il palo, mentre illumina la parte sovrastante verso il cielo. Esistono in commercio globi schermati, ad esempio con una cupola superiore in rame; la particolare costruzione genera una curva fotometrica meglio distribuita della precedente. Con questo globo si riduce l'inquinamento luminoso, si migliora l'illuminazione e si risparmia energia elettrica (si può usare una lampada con potenza ridotta del 30 - 40%).
Se un globo con lampada al mercurio viene sostituito con un globo schermato e lampada al sodio, allora si raggiunge una riduzione della potenza pari al 60% - 70 %.
Lampioni
I lampioni sono prevalentemente utilizzati per l'illuminazione stradale; le lampade usate sono al mercurio, al sodio ad alta pressione ed al sodio a bassa pressione. Il lampione maggiormente in uso presenta una coppa in vetro o policarbonato che diffonde la luce; la coppa è pronunciata rispetto al telaio e ciò provoca dispersione di luce verso il cielo (dal 5 al 8%), la dispersione si accentua quando il lampione è inclinato rispetto al piano di calpestio, raggiungendo punte del 10-15%. Tra l'altro, il lampione a coppa da luogo all'abbagliamento ottico. Il lampione schermato (cut- off ) ha l'ottica piana incassata, inoltre, questo tipo di lampioni è montato con una inclinazione rispetto al piano di calpestio di zero o pochi gradi. Le due soluzioni fanno in modo che la luce diretta verso il cielo sia minore del 1%. I lampioni schermati possono essere simmetrici o asimmetrici , intendendo con simmetrici quelli che hanno la lampada al centro dello schermo riflettente, il quale a sua volta ha la stessa forma a sinistra e destra della lampada. Gli asimmetrici, come poi si vedrà meglio per i fari, presentano lo schermo riflettente di forma diversa a sinistra ed a destra, imponendo quindi con la loro configurazione la direzione di illuminazione; inoltre, la lampada è posta in una posizione laterale dello schermo riflettente. In definitiva, un lampione normale con lampada al mercurio da 250 W è equivalente a un lampione schermato con lampada al sodio ad alta pressione da 100 W; inoltre abbatte vistosamente l'inquinamento luminoso.
Fari e torri faro
I fari o proiettori sono prevalentemente utilizzati per l'illuminazione degli impianti sportivi, stadi, depositi, scali, stazioni elettriche, piazzali, monumenti, ecc. In genere i fari montano le lampade agli alogenuri. Il faro maggiormente in uso è di tipo simmetrico. Il faro asimmetrico, già richiamato, presenta il vantaggio che da un lato dirige la luce a terra con un angolo di 70-80° fra la direzione della luce ed il piano di calpestio, dall'altro è direzionale con gradualità. Un faro asimmetrico permette di "tagliare" il fascio di luce da un lato (esempio il lato esterno di uno stadio) e quindi dirige il flusso luminoso verso la zona da illuminare. Un'altra grandezza fondamentale riguardante i fari è la loro inclinazione rispetto al piano di calpestio. Ad oggi si trovano fari simmetrici con le inclinazioni più svariate non mancando fari paralleli al terreno! In questo caso il 50% del flusso luminoso emesso è diretto verso il cielo ed inoltre si hanno fenomeni di abbagliamento o inquinamento ottico. L'inclinazione deve essere ottimale per non diffondere la luce nell'ecosistema circostante ma soprattutto verso il cielo. In linea di massima l'inclinazione di un faro simmetrico non deve superare i 30°. Esistono sul mercato dell'illuminazione delle torri faro schermate.

Tratto da "Qualità e uso della luce", supplemento di AREA n. 63, Federico Motta Editore