Impermeabilizzazione con membrane bituminose

Autore testo e disegno: Laura Buonanno, Pietro Copani e Neri Battaglini (per il disegno)

Affinché una membrana possa definirsi bituminosa deve contenere minimo il 51% di matrice bituminosa sul legante. 
In genere tutte le membrane bituminose sono commercializzate con uno spessore di 3-6 mm; la posa può avvenire in aderenza, semi-aderenza o indipendenza; spesso la faccia inferiore presenta un film termofusibile attraverso cui si ottiene, con un'apposita fiamma, l'aderenza fra le parti. La superficie di applicazione deve essere perfettamente asciutta, priva di asperità e polvere, per garantire una perfetta posa.
Nei solai di copertura per garantire una maggiore durata, prevenendo l'invecchiamento e la perdita di elasticità causate dai raggi ultravioletti, dagli agenti atmosferici, da punzonamento statico o dinamico, si procede con l'applicazione di uno strato di finitura che varia in base alla praticabilità o meno del solaio, e al tipo di destinazione (carrabile, pedonale, praticabile solo per la manutenzione, tetto giardino). Nel caso di membrane prefabbricate esistono in commercio prodotti auto-protetti; i materiali più usati in questi casi sono: le scaglie di ardesia o graniglie minerali (proteggono dai raggi UV, abbassano la temperatura della membrana esposta al calore del sole e permettono un controllo estetico della superficie); pellicole di materiale metallico come rame o alluminio (con i materiali metallici si deve prestare attenzione al differente coefficiente di dilatazione termica tra la membrana e il materiale protettivo).
Escludendo le membrane di bitume ossidato fillerizzato (BOF), che in ogni caso trovano scarse applicazioni, in realtà si tratta sempre di membrane bitume-polimero di tipo plastomerico (BPP) o elastomerico (BPE)
 
Membrane bitume-polimero
Questo tipo di prodotto prefabbricato, fra quelli di più recente concezione, riunisce in un unico materiale le proprietà del bitume e delle membrane sintetiche. Queste membrane sono indicate sia nella realizzazione dell'elemento di tenuta che nella barriera o schermo al vapore.
La classificazione è fatta in base all'agente modificante:
- APP (polipropilene atattico) nel caso della membrane plastomeriche (BPP);
- SBS (stirene - butadiene - stirene) nel caso delle membrane elastomeriche (BPE).
La composizione di queste membrane è costituita da una mescola di bitume di distillazione (sempre >51%) e polimeri organici, che assegnano il nome al prodotto; da un'armatura e a volte da uno strato di protezione. Il modificante usato migliora la resistenza al calore e alla deformazione, ritarda l'invecchiamento, garantisce la flessibilità alle basse temperature, nonostante lo spessore consistente (3-6 mm), e assicura compattezza e omogeneità strutturale.
Nel caso non sia incluso lo strato di auto-protezione, queste membrana, generalmente di colore nero, possono essere trattate con vernici.
 
Membrane bitume-polimero plastomeriche (BPP)
Queste membrane sono a base di polipropilene atattico (APP) e sopportano temperature da -15 a +120 °C. Sono composte di bitume distillato mescolato a plastomeri e internamente armate in poliestere puro o in velo di vetro rinforzato. Questo prodotto è caratterizzato da un'efficace resistenza ai raggi UV, all'ozono, agli sbalzi termici e garantisce una buona flessibilità anche alle basse temperature, resistono all'abrasione, alla compressione, al punzonamento, alla trazione, allo scorrimento a caldo, agli agenti inquinanti, ai batteri e alle muffe, agli acidi e ai sali inorganici. Queste caratteristiche garantiscono questo prodotto sia per impermeabilizzazioni di fondazioni che per i solai di copertura senza ulteriori protezioni, anche se esistono in commercio versioni auto-protette.
 
Membrane bitume-polimero elastomeriche (BPE)
Il polimero di base è lo stirene - butadiene - stirene (SBS) e si possono utilizzare a temperature che vanno da -25 a +80 °C. Il composto è a base di bitume distillato ed elastomeri di tipo termoplastico, che sono alla base della caratteristica principale di queste membrane, ossia, il comportamento elastico con un allungamento del 2000% e ritorno elastico del 100%. Possono essere o non armate. Le armature possono essere a filo continuo di poliestere puro o in velo di vetro rinforzato. Hanno inoltre buone caratteristiche meccaniche, alto allungamento alla rottura, flessibilità anche alle basse temperature, buon comportamento agli shock termici, buona resistenza alla fatica, ottima stabilità di forma, facile saldabilità su se stesso e su qualsiasi supporto, compatibilità con altri elementi modificati con altri polimeri. Nel caso sia presente l'armatura, il comportamento elastico è condizionato dalle caratteristiche elastiche dell'armatura stessa. Al contrario delle membrane del tipo precedente ha bisogno di una protezione esterna, nel caso in cui non sia auto-protetta, perché presenta scarsa resistenza ai raggi UV.
 
Bibliografia:
AA. VV., Manuale di progettazione edilizia, vol. 4, Milano, 1999.
R. Compolla, S. Mornati, C. Vittori, Volte, solai e coperture, Roma, 1995.
AA. VV., Atlante dei tetti, Torino, 1998.
 
Fonte disegno e foto:
Ricerca sulle coperture con Derbigum, C N R, ICITE.