Intervista – Rosario Messina, presidente Cosmit, affronta in anteprima i temi cruciali del settore arredamento, in vista dei saloni milanesi di aprile

Anche quest'anno i Saloni dal 16 al 21 aprile sempre sotto il fluido manto di Fuksas alla Fiera Rho di Milano, metteranno in scena il meglio del settore arredo-casa e contract. Su oltre 220mila metri quadrati Eurocucina, si estendono il nuovo Salone ufficio/Biennale internazionale dell'ambiente del lavoro (ex Eimu), il Salone internazionale del bagno, quello del complemento d'arredo e il Salone satellite.

I saloni 2008
Eurocucina (alla sua 17ª edizione) propone, oltre al meglio in merito di mobili, l'iniziativa collaterale FTK (Technology for the Kitchen) dedicata all'innovazione tecnologica degli elettrodomestici da incasso.
Il Salone ufficio, vetrina per mobili e accessori, al ventaglio commerciale affianca il format intitolato “Ufficio Fabbrica Creativa” per riportare l'attenzione sugli uffici moderni, considerati luoghi di produzione e creatività. Il Salone internazionale del bagno al padiglione 14, mostrerà il meglio degli accessori e mobili per bagno, cabine doccia e impianti sauna, porcellana sanitaria, radiatori, rivestimenti, rubinetteria sanitaria, vasche da bagno e idromassaggio. L'ampia offerta riflette la nuova considerazione che lo “spazio bagno” ha assunto nell'ambito domestico.
Infine, il Salone satellite presenta come sua tradizione tanti prototipi di mobili inventati da giovani creativi. Questo salone è stato il primo evento, nel 1998, a dedicare totale attenzione ai giovani con uno spazio diventato in brevissimo tempo il luogo d'incontro tra gli imprenditori-talent scout e i più promettenti progettisti come Matali Crasset, Lorenzo Damiani, Patrick Jouin, Harri Koskinen, Xavier Lust, Satyendra Pakhalé, Paolo Ulian.

Area, la rivista bimestrale di cultura e informazione sui progetti, ha rivolto qualche domanda a Rosario Messina, presidente Cosmit, per saperne di più sullo stato di salute dei saloni, considerando la forte concorrenza dei nuovi mercati internazionali.

Per un settore come l'arredamento italiano, in particolare il contract, fortemente orientato alle esportazioni, quanto pesano le incertezze alimentate da quello che sta succedendo sui mercati internazionali: l'aumento del prezzo delle materie prime e soprattutto di quelle energetiche, la crisi finanziaria dei mutui subprime e il crollo delle borse?
Le incertezze sui mercati internazionali non sono da trascurare: tutti gli indicatori citati sono segnali importanti, soprattutto per un settore che, come l'arredamento italiano, è fortemente orientato alle esportazioni. Questi sono elementi che portano una certa incertezza per il 2008. Nonostante ciò, il 2007 è stato un anno positivo, anche oltre le nostre attese. Rispetto al 2006, il tasso di crescita non solo è stato superiore, ma ha riguardato in maniera più generalizzata tutti i comparti. Una congiuntura, quindi, più solida, anche se ancora trainata dalle esportazioni che rimangono la componente più dinamica della domanda. La positività del momento è anche confermata dai dati preconsuntivi del Centro studi Cosmit/Federlegno-Arredo: il fatturato 2007 è cresciuto del 5% sfiorando quota 40 miliardi. La crescita è stata influenzata sia da un deciso aumento del mercato interno, che arrivando a circa 33,8 miliardi di euro ha fatto registrare un aumento del 4,9%, sia da un forte incremento delle esportazioni dell'8,4%, per un totale complessivo di 13,7 miliardi di euro.

Assistiamo a un cambiamento strutturale delle imprese italiane dell'arredamento verso l'internazionalizzazione. Una strategia obbligata dalla crisi del mercato italiano?
Il maggior dinamismo delle esportazioni è legato a fattori non solamente congiunturali. Si tratta anche di un cambiamento strutturale delle imprese verso l'internazionalizzazione, grazie al quale il nostro paese continua a detenere una delle posizioni più forti a livello mondiale proprio nella manifattura di prodotti di arredamento, con una quota di mercato più che doppia rispetto alla media dell'industria manifatturiera italiana. Questo è l'esito di un processo che vede impegnate le nostre imprese da ormai diversi anni: le maggiori risorse e gli investimenti sono costantemente destinati a rendere la struttura più capace di competere in uno scenario di mercato globale. Il mercato nazionale, invece, cresce relativamente poco e soprattutto diventa sempre più aperto e contendibile. L'internazionalizzazione, quindi, non è più solo un'opzione, ma una strategia obbligata, sia sul fronte produttivo sia su quello commerciale: intercettare la domanda in modo rapido e cogliere velocemente le opportunità richiede logiche produttive e commerciali diverse dal passato.

Qual è in questo senso il ruolo dei saloni?
Una manifestazione come il Salone internazionale del mobile, con il coinvolgimento anche culturale della città, gioca da sempre un ruolo fondamentale, che non è mai venuto a mancare anche nei momenti più duri della congiuntura. Uno degli asset che stiamo infatti capitalizzando è la nostra specializzazione, cioè il fatto di essere riconosciuti come dei trend-setter. La specializzazione produttiva, però, può diventare un limite nella misura in cui è più attenta al processo che al mercato. Ed è per questo che, in buona parte delle aziende, il modello di business non può più essere legato solo a filiere di processi produttivi, ma deve guardare al mercato e alle richieste del consumatore. La specializzazione, se equivale alla conoscenza del mercato di riferimento, si trasforma in un enorme vantaggio rispetto ai concorrenti “despecializzati” che, ovviamente, dispongono di meno strumenti per leggere i cambiamenti. Proprio la specializzazione rappresenta uno degli elementi decisivi per il ruolo dei saloni, che sono il momento di confronto internazionale sulle tendenze del mercato oltre che un'opportunità commerciale.

In quale mercato estero è in crescita la domanda di arredo?
Guardando ai dati di commercio estero degli ultimi mesi del 2007, si notano cifre meno positive di quelle d'inizio anno. All'orizzonte si stanno affacciando nubi poco rassicuranti, eppure per il settore non si può ancora parlare di un'inversione di tendenza, ma solo di una minore forza della crescita. Nei dati Istat di commercio estero dell'arredamento elaborati dal Centro studi Cosmit/Federlegno-Arredo, riferiti al periodo gennaio-ottobre 2007, emergono chiari i temi della congiuntura: forte positività delle esportazioni, complessivamente più 9,8% in quasi tutti i paesi clienti e in particolare in quelli delle aree mercato emergenti, ma anche minore brillantezza sui tassi di crescita se paragonati a quelli dei primi otto mesi dell'anno. La crescita della domanda estera è ancora chiaramente positiva per mercati come Russia (+ 23,3%), Grecia (+18%), Ucraina (+39%) ed Emirati Arabi Uniti (+39,8%). Risulta in aumento anche la domanda dei primi tre paesi clienti: Francia (+7,2%), Regno Unito (+5,1%), e Germania (+4,4%). In particolare, la Germania torna alla crescita dopo diversi anni di contrazioni significative, che l'hanno fatta scivolare nella classifica dei primi mercati clienti al terzo posto, seguita dagli Stati Uniti. Sul mercato statunitense l'arredamento italiano non è riuscito invece ad invertire il trend negativo legato allo sfavorevole tasso di cambio euro/dollaro, registrando una sostanziale stabilità dei valori esportati (meno 0,1%).