Introduzione alle coperture

Testo di Laura Buonanno e Pietro Copani

La funzione principale della copertura è di proteggere l'edificio e chi ne fa uso, dal freddo e dal caldo; dalle precipitazioni atmosferiche come pioggia, neve, grandine; dal vento; dal sole oltre quella, non meno importante, di smaltire le acque meteoriche, preservando le facciate dal fenomeno del dilavamento. A queste esigenze, si sono aggiunti requisiti, cui le coperture devono rispondere, dettati dall'evoluzione tecnologica e produttiva, ma soprattutto dalla necessità di un consumo più consapevole e mirato alla tutela delle risorse energetiche, attraverso il controllo del passaggio di sostanze liquide e gassose, e la regolazione dello scambio d'energia termica fra interno ed esterno.
Possiamo classificare le coperture secondo quattro criteri fondamentali: la morfologia; gli strati funzionali caratteristici; l'accessibilità e la geometria.
La classificazione morfologica è la più rilevante, in base ad essa s'individuano due macrosistemi che discendono gli altri criteri di classificazione. Questo tipo di classificazione differenzia le coperture in base alla continuità o meno dello strato di tenuta all'acqua, determinando così due famiglie:
coperture continue
coperture discontinue
Le caratteristiche di questi due sistemi determinano differenti modalità di funzionamento che influiscono concretamente, dal punto di vista formale, geometrico e simbolico, sulla copertura. 
 
Coperture continue
In questo sistema la tenuta all'acqua è ottenuta mediante uno strato che non presenta soluzione di continuità, indipendentemente dalla pendenza della superficie della struttura. Questa tipologia si avvale del carattere stagno dello strato di tenuta, il che comporta particolarità di messa in opera e di scelta dei materiali privilegiando le modalità di connessione e di protezione dell'elemento di tenuta all'acqua. Non essendo vincolato né a particolari pendenze né a specifiche morfologie questa soluzione permette la realizzazione di coperture curve o piane orizzontali o suborizzontali.
Una leggera pendenza (almeno dell1%), tuttavia, è sempre consigliabile in modo da permettere un rapido deflusso delle acque meteoriche che, ristagnando, potrebbero creare sovraccarichi e accumuli di sporcizia, con conseguente intasamento dei bocchettoni di scarico. Naturalmente bisognerà, in ogni caso, valutare le caratteristiche climatiche e altimetriche del luogo su cui si va ad intervenire, evitando soluzioni di tetti piani dove sono previste precipitazioni nevose, il cui accumulo sarebbe favorito dalla geometria della copertura con conseguenti rischi di sovraccarico della struttura e di gelo.
 
Coperture discontinue
Esse realizzano la tenuta all'acqua in particolari condizioni di pendenza della struttura. La pendenza, adeguata in base al materiale impiegato e alle condizioni ambientali, deve impedire infiltrazioni attraverso la discontinuità dello strato di tenuta.
 
Classificazione
Per quanto riguarda la classificazione in base agli strati funzionali caratteristici che determinano il comportamento termoigrometrico della classe degli elementi tecnici abbiamo:
Coperture non isolate e non ventilate. In questa tipologia non c'è controllo della trasmissione di energia termica e del comportamento termoigrometrico attraverso gli starti funzionali.
Coperture isolate e non ventilate. Attraverso strati funzionali specifici c'è controllo riguardo alla trasmissione del calore ma non è verificato il comportamento termoigrometrico.
Coperture ventilate e non isolate. Controllano, attraverso uno strato funzionale specifico, il comportamento termoigrometrico ma non controllano la trasmissione del calore.
Coperture isolate e ventilate. Assicurano il controllo del comportamento termoigrometrico e della trasmissione del calore attraverso strati funzionali specifici.
 
La classificazione in base al grado di accessibilità è determinato dalle caratteristiche degli strati funzionali impiegati:
Copertura di classe A: accessibile esclusivamente per la sua manutenzione.
Copertura di classe B: accessibile per la sua manutenzione e per quella degli impianti su di essa installati.
Copertura di classe C: accessibile ai pedoni (carico 400 kg/m2).
Copertura di classe D: accessibile ai veicoli leggeri (Coperture di classe E: accessibile ai veicoli pesanti (> 2 t per asse).
Coperture di classe F: soddisfa le funzioni relative al giardino pensile (sollecitazioni meccaniche e chimiche).
 
Questa classificazione si basa sulle caratteristiche geometriche con implicazioni formali per l'edificio e funzionali per gli elementi tecnici:
Coperture planari orizzontali: la pendenza è inferiore a 1%.
Coperture planari suborizzontali: la pendenza varia da 1% a 5%.
Coperture planari inclinate: la pendenza è superiore a 5%.
Coperture curve: la superficie dell'estradosso delle coperture presenta un andamento curvo che può essere regolare o irregolare.
 
Un'ulteriore categoria di coperture è rappresentata dalla copertura trasparente che si può classificare in base:
alla mobilità: fissa; apribile (infissi);
alla continuità: vetrata continua strutturale; vetrata continua su montanti e traversi; a nastro (shed); infisso verticale; capolino; infisso inclinato su falda;
in base alla geometria: piana; a falda; a falda multipla; a volta; a cupola.
 
Fonte testo:
AA. VV., Manuale di progettazione edilizia, vol. 4, Milano 1999