A Torino, all’interno del Centro commensale Binaria, in una vecchia ala in disuso dell’ex azienda Cimat, è stato realizzato un locale molto particolare: Berberè Pizzeria, quarto locale dell’innovativo format di ristorazione dei fratelli Salvatore e Matteo Aloe. Il concept architettonico e creativo è opera dello studio bolognese Rizoma Architetture in collaborazione con l’agenzia Comunicattive. Nello spazio polifunzionale completamente ristrutturato, che oggi ospita la Fabbrica delle “e”, si trovano oggi attività di aggregazione diverse: oltre al nuovo locale Berberè, c’è un’aula per laboratori dedicati a bambini tra 0 e 12 anni, un negozio di antiquariato, la Libreria Torre di Abele e una bottega con i prodotti del Gruppo Abele e Libera.
Il concept di Berberè è stato sviluppato partendo dal presupposto che lo spazio si trova all’interno di una fabbrica dismessa degli anni ’70: è stato concepito, quindi, come ampio open space con significative altezze. Gli elementi industriali ancora presenti sono stati integrati con il nuovo, caratterizzando fortemente il luogo. Rizoma ha studiato un concept che mantiene dunque il carattere industrial, sia nella scelta dei materiali che negli arredi della cucina: essa è composta da un layout flessibile e funzionale, adatto alla tipicità di una pizzeria. Il bar si trova di fronte, insieme ai piani degli impasti, mentre sul retro ci sono i locali di servizio.
Il progetto creativo e di allestimento della sala è stato curato da Comunicattive. Alla base di tutto l'idea di un'esperienza food completa, divertente, sana, accessibile che sposa la mission di Berberè: mangiare ottime pizze artigianali servite gentilmente in posti bellissimi. Il locale ha forte personalità, caratterizzata da alcuni elementi chiave: colori pop, design essenziale, wall painting alle pareti per immergere la clientela in una food experience polisensoriale. Per raccontare il mondo di Berberè, incentrato su una pizza di qualità ma popolare e accessibile, si è giocato con elementi contrastanti: cucina essenziale, lineare e pulita e inserimento di elementi divertenti, giocosi, allegri, contemporanei e dai colori accesi. Per questo si sono scelti per le pareti tinte forti, con campiture piatte alternate a fondi composti dai pattern che trasmettano messaggi diretti in maniera ironica e accattivante.
Pareti, colonne, rientranze, spessori, sono stati studiati e utilizzati come fogli da colorare con tinte piene. Tutta la struttura è un articolato incastro di forme colorate con l'obiettivo di creare un contenitore vivace, contemporaneo, caldo e accogliente.
Gli arredi, di contrasto all’allestimento generale, sono lineari ed essenziali con tavoli con i piani in formica di colore grigio chiaro che ricordano i banchi da scuola, tavoli di grandi dimensioni in pino naturale che rimandano all'idea di mensa, in contrasto le sedie, seppur minimali, mantengono i colori dell’allestimento: dal giallo limone, al nero, grigio ghiaccio e azzurro acqua marina.
L’allestimento alle pareti si divide sostanzialmente in due parti: quella in prossimità della cucina, in cui il colore prende il sopravvento e quelle vicino all’ingresso del locale, caratterizzate da due grandi interventi di wall painting in stile urban street.
La zona cucina è il regno della creazione della pizza e sulla parete di destra, che in parte la copre, sono stati applicati manifesti multisoggetto in cui vengono raccontate attraverso una grafica con colori fluo, che ricorda i fumetti americani anni '50, i concetti chiave della pizza Berberè, mentre sul lato sinistro è stata applicata una carta da parati con fondo pattern dai colori più tenui in cui campeggia la scritta Berberè pizzeria visibile da tutto il locale.
Nella zona di ingresso sono stati realizzati due wall painting, realizzati dalle giovani artiste di TO/LET e da Andrea Bruno, fra i migliori illustratori italiani e fondatore della rivista Canicola. Mentre l'opera delle To/Let gioca con il giallo e il nero e un disegno morbido, quella di Andrea Bruno ha uno stile più urban street dai forti chiaroscuri.
