Gare TGV Lyon-Saint-Exupéry  

Progettista: Santiago Calatrava
Committente: Région Rhône-Alpes (fabbricato viaggiatori), Société Nationale des Chemins de fer Français (SNCF) Lyon (galleria dei treni), Chambre de Commerce de Lyon (galleria collegamento aeroporto)
Destinazione d'uso: stazione ferroviaria

Costruita in prossimità dell'aeroporto di Guillaume Gillet del 1974, nella campagna lionese, la stazione per treni ad alta velocità disegnata da Santiago Calatrava è l'unica fra i recenti fabbricati ferroviari francesi a essere stata oggetto di un concorso internazionale. All'epoca della competizione, alla fine degli anni '80, il tema è assolutamente nuovo:
si tratta di concepire il primo grande nodo d'interscambio d'Europa, confrontato con un territorio extraurbano ad alta concentrazione d'infrastrutture destinate al traffico. Collegato all'aeroporto unicamente attraverso una lunga passerella sospesa, l'edificio di Calatrava si staglia nella campagna lionese come un vero e proprio monumento scultoreo, contrapposto alla frammentarietà delle strutture presenti e alla linearità del paesaggio. L'idea guida del progetto ha un'origine astratta e conferisce a questo nuovo isolato frammento una carica simbolica molto forte che esprime valori legati all'equilibrio delle forze naturali e all'architettura intesa come metafora. Il rapporto con il sito è visto attraverso l'immagine simbolica del volo e la raffigurazione di una delle parti della figura umana: la cavità oculare inquadrata dal disegno della palpebra e delle sopracciglia. Quest'ultima era stata oggetto di una scultura dell'architetto composta da una sfera in movimento sotto un foglio metallico, piegato in modo da formare un arco con due ali rialzate. Nella sua proposta progettuale, Calatrava trasforma l'idea della visione e del movimento della pupilla sotto la palpebra in uno spazio architettonico alla scala reale, un edificio rappresentativo del viaggio e del progresso tecnologico all'interno del quale prevalgono grandi volumi vuoti attraversati da un continuo movimento di persone e di treni. Al fine di rendere visibile il fabbricato dalle parti più lontane del territorio, egli ricorre nello stesso tempo alla metafora di un gigantesco uccello in volo e l'edificio assume proporzioni tali da apparire come una grande scultura riconoscibile nella vastità della pianura circostante.
Pur partendo da presupposti estremamente astratti, nella composizione volumetrica Calatrava riprende i modelli delle stazioni principali della fine del XIX secolo, e in particolare l'articolarsi di ambiti rigorosamente definiti nelle loro caratteristiche funzionali e tipologiche. Il progetto è formato da due elementi principali: il fabbricato viaggiatori, occupato in prevalenza dal grande atrio degli arrivi e delle partenze, e la volta di copertura dei treni contenente la galleria dei passeggeri. Questi spazi si compenetrano e si sovrappongono creando, rispetto ai modelli ottocenteschi, una maggiore continuità e trasparenza sia all'interno sia verso l'esterno del fabbricato. Il grande atrio sovrasta l'infrastruttura dei binari e dei marciapiedi e si organizza trasversalmente rispetto alla volta di copertura, dividendola in due parti simmetriche. La navata centrale ha una forma triangolare e distribuisce i diversi percorsi dei viaggiatori: collega l'accesso principale con la zona dei servizi e dei check-in per l'aeroporto e distribuisce il flusso dei passeggeri verso la lunga galleria trasversale. Dall'atrio si accede alla passerella diretta verso l'aeroporto grazie a due scale mobili che raggiungono due imponenti balconi a sbalzo. La volta di copertura dei treni delimita una galleria a più livelli. I binari e i marciapiedi sono posti al piano inferiore, a otto metri sotto il livello del suolo. La parte centrale è occupata da una zona chiusa, in cui i TGV transitano a 300 chilometri all'ora senza effettuare alcuna fermata. Il solaio di copertura di questa zona centrale forma la galleria superiore, dotata di scale e scale mobili di collegamento ai marciapiedi. Da questo spazio di sosta e di deambulazione è possibile percepire il movimento dei treni e della folla del livello sottostante.
Come in tutti i suoi progetti, Calatrava cerca di rendere visibile nel meticoloso disegno della struttura portante l'aspetto dinamico delle forze in gioco. Attraverso un linguaggio espressionista, egli disegna un succedersi di spazi delimitati da un universo di forme antropomorfiche in continuo movimento. La navata centrale, di un'altezza di più di trenta metri, è inquadrata lateralmente da una ramificazione di montanti metallici disposti lungo due archi cavi in calcestruzzo coincidenti con la volta della galleria dei treni. La copertura dell'atrio è formata da una struttura reticolare a forma di W retta da due archi in acciaio sdoppiati e disposta in modo da stilizzare un enorme uccello ad ali spiegate. La volta di copertura dei marciapiedi e della galleria dei passeggeri è invece sostenuta da una struttura più massiccia, in cemento armato. Il tunnel centrale e i muri laterali sono disegnati da una serie di elementi a V rovesciata che terminano formando dei piedritti a "testa di cavallo". Su tale struttura sono impostate le nervature della volta ribassata in cemento bianco, solcata da spazi vuoti a forma di losanga. Il tema della luce è dominante sia nell'atrio sia nelle gallerie, nelle quali essa penetra lateralmente e dall'alto accentuando il ritmo ripetitivo delle forme strutturali.
Quest'edificio, che appare come un nuovo segnale nel territorio, slegato da ogni contesto specifico e in cui viene accentuata, attraverso una forte monumentalizzazione, una sola parte dell'insieme, ricorda l'architettura espressionista delle stazioni di Erich Mendelsohn degli anni Dieci. In tale struttura si esprime un'esperienza fortemente individualizzata, legata a un'astratta intuizione artistica, ma che reinterpreta al contempo, attraverso nuove forme, i caratteri storici del modello della stazione principale.

Estratto da: STAZIONI - architetture 1990-2010

Pianta del padiglione centrale			Pianta del padiglione centrale			Prospetto e planimetria generale			Sezione trasversale