Intecs

Il nuovo quartier generale Intecs è situato a est della Capitale, vicino alla collina del complesso Capannacce nel Nuovo Tecnopolo Tiburtino, caratterizzato da un denso tessuto industriale con scarsa valenza architettonica. L'edificio, progettato da Modostudio e Sofia Cattinari, si pone come alternativa agli edifici industriali già presenti nella zona proponendo una facciata strutturale di vetro e acciaio inox riflettente e rimarcando un forte rapporto con il contesto derivante sia dall'alta trasparenza dell'involucro che dalle riflessioni determinate dal profilo dei pannelli di acciaio. Attraverso la facciata, viene anche denunciata l'organizzazione funzionale degli uffici all'interno, con rampe di scale per muoversi tra i piani che seguono il profilo dell'edificio e interrompono, tagliando in modo obliquo, la rigida e ordinata organizzazione dei prospetti, dove si alternano vetrate a tutt'altezza e pannelli opachi.

(©Solange Souza)
(©Solange Souza)

L'intervento, originato da un concorso di progettazione indetto nel 2010, è caratterizzato da una pianta quadrata da circa 30 m per lato con un piano interrato e quattro fuori terra, tutti illuminati da una corte centrale che arriva fino alle fondazioni. Il piano interrato è occupato da parcheggi, magazzini e locali tecnici e comunica con il piano superiore attraverso un'ampia rampa di scale che porta all'atrio principale del piano terra situato a sud; questo spazio si contrappone all'altra hall situata sul lato nord, dando la possibilità di creare due unità autonome e indipendenti all'interno dello stesso involucro. Nei piani superiori, caratterizzati da scale e blocchi servizi sempre opposti, si alternano uffici e sale riunioni che possono sfruttare la doppia illuminazione derivante dalla facciata esterna e dal patio al centro dell'edificio, permettendo, così, un'organizzazione flessibile in base alle diverse esigenze che possono crearsi nel corso della vita utile dell'edificio.

(©Julien Lanoo)
(©Julien Lanoo)

Dall'ultimo piano (a uso uffici) si può accedere alla copertura che ospita una terrazza, raggiungibile anche dal piano terra attraverso un ascensore, ma anche pannelli solari termici e un campo fotovoltaico per alimentare gli impianti per il condizionamento e il riscaldamento, con le unità esterne posizionate anch'esse in copertura. La forma compatta dell'edificio viene modificata dal grande uso di vetrate che permettono agli occupanti di non perdere il contatto con l'esterno, ma anzi, di godere della vista della campagna circostante. All'opposto, l'edificio illuminato durante le ore serali diventa un punto di riferimento capace di modificare il contesto e la concezione che si ha delle zone industriali durante le ore non lavorative.

(©Solange Souza)
(©Solange Souza)

La facciata è scandita da serramenti di alluminio a elevato isolamento termico accoppiati a vetrocamere di sicurezza; lamiere di acciaio zincato marcano le fasce che seguono il profilo delle scale ed evidenziano i piani e gli elementi opachi a cuspide sono rivestiti da una lamiera riflettente di acciaio inox per rendere meno visibile e arrivare quasi a smaterializzare il volume costruito. All'interno i materiali usati e le loro funzioni non sono nascosti: le strutture, per esempio, non sono coperte, ma anzi sono messe in risalto. Il calcestruzzo armato utilizzato per i nuclei servizi, come scale e ascensori, i pilastri interni e i solai orizzontali non è stato intonacato, tinteggiato o nascosto da controsoffitti, ma anzi sono ben visibili i segni dei tiranti delle casseforme nei setti verticali o le pannellature prefabbricate sull’intradosso degli elementi orizzontali. Elementi tubolari di acciaio, verniciati e trattati con vernici intumescenti, sono stati utilizzati, invece, per i pilastri di bordo posizionati vicini alle facciate interne ed esterne: anche in questo caso la piastra di collegamento tra solaio e pilastro è ben visibile. Anche le parti impiantistiche all'interno dell'edificio, come le condotte per immissione ed estrazione dell'aria e il plenum per l'impianto di condizionamento e riscaldamento, non sono mimetizzati ma ben visibili e denunciate nell'ottica di una verità costruttiva. Visibili sono anche tutti i corpi illuminanti, mentre le cablature informatiche e le linee elettriche sono nascoste nel pavimento, che al piano terra ha una finitura in parquet industriale mentre ai piani superiori è in moquette.

(©Julien Lanoo)
(©Julien Lanoo)

Il controllo accurato dei materiali utilizzati e dei guadagni solari attraverso le vetrate, l'elevato isolamento di un involucro a secco con strutture interne ad alta inerzia termica, la gestione automatizzata del sistema impiantistico e una strategia energetica tendente alla massima efficienza hanno portato alla realizzazione del primo edificio non residenziale in Classe A CasaClima a Roma aspirando a diventare un esempio per climi temperati come quello della Capitale.

Scheda progetto
Progetto architettonico: Modostudio + Sofia Cattinari Studio
C0mmittente: Intecs Spa
Periodo di costruzione: 2010 - 2014
Superfie area: 3.796 mq
Lotto: 2.700 mq

Questo articolo è tratto da Arketipo n.100 - Marzo 2016 - ITALIA.
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