Edificio polifunzionale a Buochs - © ADA

La vincitrice della terza edizione dell’arcVision Prize - Women and Architecture, organizzato dal Italcementi Group, è Angela Deuber. La giovane progettista svizzera, nata nel 1975, è stata scelta per il proprio approccio realmente “costruttivista”, secondo il vero significato positivo del termine dato dai rivoluzionari architetti. Secondo la Deuber, infatti, "La costruzione è una parte sottovalutata e intrinseca dell'architettura, ma dal momento che non costruiamo più con le nostre mani, è diventata indiretta, remota e aliena. Il mio lavoro è un tentativo di sfuggire a questa alienazione”.

Angela Deuber, vincitrice dell'arcVision Prize 2015
Angela Deuber, vincitrice dell'arcVision Prize 2015

L’architetto è emerso nel panorama internazionale grazie al suo progetto per la Scuola di Thal, in Svizzera, capace di evocare un glorioso passato di architettura d’avanguardia. La giuria internazionale, composta da Shaikha Al Maskari (membro del Consiglio Direttivo dell'Arab International Women's Forum-AIWF), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Odile Decq (titolare dello studio di architettura Odile Decq), Yvonne Farrell (socia fondatrice dello studio di architettura Grafton Architects), Louisa Hutton (socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton), Suhasini Mani Ratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana), Samia Nkrumah (presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah), Benedetta Tagliabue (titolare dello studio Miralles Tagliabue EMBT) e Martha Thorne (direttore Pritzker Prize, il “Nobel” dell’architettura), ha motivato così la propria assegnazione:

Angela Deuber è una delle più giovani nominate in questa edizione. Riconosciamo nel suo lavoro nuove direzioni per l’architettura che al tempo stesso condensano con successo gli aspetti importanti per la ricerca strutturale della costruzione e dell’uso dei materiali, insieme al coinvolgimento e all’impegno per un decisivo ruolo sociale delle donne architetto”.

Il premio di Italcementi ha proprio come obiettivo la valorizzazione di idee e progetti femminili che abbiano una forte impronta di innovazione e funzionalità, sostenibili ma anche socialmente utili, che sappiano dare una spinta (come solo le donne sanno fare - ndr) alla rigenerazione e progettazione delle architetture sia esistenti che future.
La terza edizione dell’arcVision Prize ha visto l’adesione di 50 candidate da tutto il mondo. Le 21 progettiste selezionate nella short list provengono da 16 Paesi (Spagna, India, Messico, Italia, Francia, Svizzera, Olanda, Usa, Giappone, Egitto, Sudafrica, Tailandia, Marocco, Australia, Grecia, Giordania) e rappresentano tutte un talento femminile verso una forma moderna di architettura, volta alla ricerca di soluzioni non convenzionali, etiche, sostenibili, che abbiano una sensibilità più forte e matura nei confronti del contesto sociale e umano.
La giuria ha deciso di assegnare, oltre al premio principale, alcune menzioni d’onore: a Kate Otten (Sudafrica) per il lavoro in linea con i cambiamenti storici che il Paese africano ha vissuto negli ultimi decenni; a Patama Roonrakwit (Thailandia), per il suo approccio multidisciplinare e proiettato verso la popolazione, con il coinvolgimento diretto degli abitanti; a Samira Rathod (India), per la grande attenzione ai dettagli e ai materiali, in un lavoro che rivela spesso una componente pubblica anche se privato. Nell’ambito della collaborazione con WE-Women for Expo, infine, è stata premiata anche la giovane Paula Nascimento (Angola), figura emergente nel panorama dell’architettura internazionale e progettista del Padiglione Angola a Expo Milano 2015.

Nell’anno in cui Milano ospita l’Esposizione Universale - ha affermato Carlo Pesenti, Consigliere delegato di Italcementi - arcVision Prize ha voluto coinvolgere nella terza edizione del proprio premio di architettura le Ambassador di WE-Women for Expo, nella convinzione che la buona architettura sia fatta di capacità creative e tecniche, ma anche di immaginazione, di sentimenti, di cuore. Qualità che le donne sanno esaltare, riempiendo di significato e di sensibilità la loro attività quotidiana, che sia essa recitare, fare sport, guidare un’impresa o progettare un nuovo edificio. L’arcVision Prize vuole premiare idee e progetti innovativi, sostenibili e sociali, orientati alla bellezza e alla funzionalità del costruire e dell’abitare. Il premio vuole portare in primo piano quella visione ‘femminile’ dell’architettura capace di coniugare tecnologia e ambiente, materiali e forma, stile ed efficienza nella rigenerazione delle città e del territorio”.