Lo spazio del negozio Celhosoloio, situato in via Porcellaga a Brescia, è stato sviluppato con differenti gradi di libertà, per essere flessibile e intercambiabile, a favore della personalizzazione e della creatività degli utenti nel suo divenire temporale. Il progetto, realizzato da Labzona Architecture Studio di Federico Tinti, ha previsto la creazione di vetrine sullo stesso piano del negozio, permettendo continuità e un'ampia capacità distributiva. Esse sono gestite e modellate grazie all’utilizzo di pannelli scorrevoli a libro, appesi tramite carrucole a binari in metallo (anche asportabili), per unire vetrine e negozio: sono apribili e consentono l'inserimento di elementi decorativi e tessuti per caratterizzare lo spazio e gestirne l'introspezione.
Lo spazio interno è fluido e si divide in zone che svelano situazioni sempre diverse. Labzona ha voluto accentuarne la profondità raddoppiando e smaterializzando i setti murari, alleggerendo le pareti divisorie e dando vita a un percorso in equilibrio tra texture e tessuti. Le quinte sono realizzate con mattoni forati, come un graticcio classico, ma rovesciati con la faccia forata a vista, elevando l'effetto di porosità. Una luce a Led tra le quinte e il muro esistente, invece, porta il tutto a una dimensione più eterea e leggera. Le pareti esistenti sono state trattate con materiali caratterizzati da sfumature e rese tattili differenti, come le piastrelline 7,5x15 cotte male e con effetto satin o le piastrelle in gesso disegnate da Patricia Urquiola per Mutina.
I colori e le texture dei tessuti si confrontano e risaltano così sullo sfondo bianco con diverse consistenze, finiture e porosità. Il pavimento in resina è intervallato da zone colorate, veri e propri vassoi che contengono e rendono facilmente intercambiabili le piastrelle al loro interno. Gli armadi, appesi a carrucole, possiedono la parte inferiore divisibile e scorrevole, tale da creare una doppia capienza; le appenderie si possono modificare generando, insieme alle piantane direzionabili e ai vari specchi che si intervallano sul muro, situazioni diverse, connotando lo spazio in relazione alle necessità espositive.
L'area prova è composta da quattro piccoli camerini con specchi diversi e particolari che, dopo una breve prova, spingono il cliente a uscire e a osservarsi davanti a uno specchio gigante, illuminato, dietro il quale è stata realizzata una quinta circondata da volte a crociera. Lo spazio di vendita si conclude con una vetrata che “spia” sul laboratorio, dove vengono prodotti concretamente i pezzi unici proposti all’interno del negozio.
