Foto: Fernando Guerra FG+SG Lisbon

Far rivivere un luogo o riportarlo all'antico splendore significa anche rievocarlo per quelle che sono le voci che l'hanno popolato, frammenti di storia, di vita, di quotidianità e tradizione che possono essere colte e tracciate per sempre su un foglio di carta.

E questa pagina smisurata è diventata, nel progetto del Campiello, una enorme scultura composta da centonovanta lastre di acciaio corten per una superficie di oltre 300 metri quadrati da leggersi come una gigantesca ed enigmatica pagina di un libro. L'idea è stata quella di riproporre il disegno del fronte dell'edificio ottocentesco, distrutto dall'incendio. Si poteva procedere con una ricostruzione, che però sarebbe stata un falso, oppure scegliere, come è stato fatto, la via della rievocazione.

La facciata progettata da 3ndy Studio riproduce le dimensioni della facciata scomparsa, il ritmo delle aperture, ma suggerisce anche la disposizione delle macchie del tempo sull'intonaco. Per completare la facciata e renderla un'opera unica, lo studio ha chiamato a collaborare lo scultore piacentino Giorgio Milani, su suggerimento di Philippe Daverio, anch'egli attore di questa grande operazione artistica. Milani ha scritto su questa pagina, arricchendola attraverso i pieni e vuoti creati dalle lettere dell'alfabeto sui pannelli di acciaio corten.
Da qui nasce “Eco di passi nella memoria” un'opera di lettering, che in inglese significa “caratteri”, ovvero una composizione di lettere e simboli appositamente scelti dall'artista, Giorgio Milani, in base alla loro origine ottocentesca (anno a cui risale la costruzione dell'edificio) e alla loro veste estetica, bilanciando 22 diversi alfabeti, tra maiuscole e minuscole, in diverse rielaborazioni di “grazie e bastoni” creando un'armonia estetica e culturale.

Focus illuminazione

La sorgente luminosa a LED è integrata all'interno della facciata corten, nascosta all'interno dei pannelli sandwich. Di notte, l'opera d'arte si rivela attraverso la luce che filtra dai pannelli evidenziando i testi poetici incisi a laser.
Il sistema a LED è utilizzato anche per la luce esterna del palazzo e per il giardino: è stato impiegato in strisce di illuminazione LED inserite e nascoste all'interno di nicchie, per illuminare gli elementi decorativi più significativi come la panchina, i muri di mattoni e gli alberi. Per illuminare il "giardino delle rose" sono stati utilizzati faretti LED.
La vecchia recinzione che delimitava la piazza a sud-est è stato sostituita con una nuova in mattoni faccia a vista, con uno spessore di 12 cm in alcune zone è formata da una doppia parete, grazie all'illuminazione inserito nella cavità tra le pareti, questi spazi creano una "cascata di luce" che fuoriesce da fessure ricavate tra le fughe verticali dei mattoni.
Si tratta quindi un sistema di illuminazione con un consumo energetico molto basso. La "facciata corten" richiede 1 kW di corrente per essere illuminata, mentre l'intero complesso di Campiello consuma 400 Watt.

Scheda progetto

Localizzazione: via Veneto n°5 - Vigonovo - Venezia
Committente: Cosmo Immobiliare snc
Anno di completamento: 2011
Area: 300 mq
Foto: Fernando Guerra FG+SG Lisbon