residenze plurifamiliari – Canoni contemporanei per il nuovo edificio milanese di Westway Architects.

La facciata a tre fasce orizzontali - bugnato cementizio, muratura a intonaco e vetro a doppia pelle - manifesta quanto sia stato rigoroso e nello stesso tempo innovativo, il progetto di riqualificazione dell'edificio milanese in viale Monte Grappa 16, con cui Westway Architects (Architetti Luca Aureggi e Maurizio Condoluci) si è aggiudicato il concorso a inviti della società Monte Grappa srl.
Un intervento che, in attuazione del piano di recupero (PR1) previsto dalla Variante al PRG vigente (Zona B di recupero R.9.15) e in considerazione delle gravi condizioni di degrado del fabbricato originario (realizzato nel 1882 come abitazione popolare in affitto), è stato impostato sulla sua demolizione e ricostruzione con il mantenimento di alcuni parametri compositivi: i caratteri generali della tipologia a corte con case a ballatoio (parzialmente reinterpretata sui lati interni), la partitura della facciata principale a tre piani, il posizionamento del passo carraio, le dimensioni della corte interna e i muri perimetrali contigui con gli edifici su viale Monte Grappa.
Il nuovo edificio già dall'esterno rivela una doppia anima: rispettosa dei vincoli paesaggistici nella composizione generale ma tecnologica nelle soluzioni costruttive e impiantistiche, adottate con il duplice obiettivo di ridurre l'impatto ambientale e il consumo energetico per conseguire la certificazione energetica CENED in Classe A.
"In questo progetto - asserisce l'architetto Maurizio Condoluci - abbiamo trasformato i vincoli esistenti in strumenti di progetto. L'allineamento in altezza con i fabbricati contigui ci ha permesso di realizzare il coronamento vetrato a doppia pelle su due piani enfatizzato dalla grande cornice in pietra. Elemento che rompe il rigore della facciata ottocentesca e dichiara la contemporaneità dell'intervento, declinandola in tutti gli aspetti progettuali: impianto distributivo interno, caratteristiche costruttive, materiali, standard abitativi, prestazioni energetiche elevate fino alla destinazione d'uso mista (commerciale/residenziale)".
In totale l'edificio si compone di due piani interrati a garage, del piano terra a destinazione commerciale e di corpi di fabbrica da quattro a sei piani a destinazione residenziale, per complessivi 25 appartamenti di diversa dimensione e tipologia (simplex, duplex e triplex), tutti dotati di balcone o terrazzo di pertinenza, in parte piantumato e affacciato verso la corte interna.
La corte rappresenta il fulcro distributivo degli spazi commerciali e dei collegamenti verticali ma anche luogo di ritrovo e di sosta per la presenza di due grandi alberi che "sbucano" dalle ellissi in copertura (a quota + 4 metri).
Attorno alla corte sono distribuiti tutti gli appartamenti, accessibili dai ballatoi e ripresi dallo schema ottocentesco, che non sono più pubblici ma privati (con porta d'accesso) e usufruibili come spazi esterni abitabili. Gli appartamenti, curati nei minimi dettagli e con una distribuzione funzionale alla spazialità domestica, sono connotati da arredi di design contemporaneo, quali le pareti scorrevoli in vetro (Rimadesio), le cucine (Boffi) complete di elettrodomestici.
E ancora l'architetto Luca Aureggi: "Per la corte, come per gli appartamenti, abbiamo studiato e realizzato tutta una serie di artifici bidimensionali e tridimensionali che aumentano la percezione dello spazio. I corpi di fabbrica che la perimetrano presentano altezze diverse e ampie zone a terrazzo per aprire il più possibile la vista in orizzontale e verticale, eliminando l'effetto di chiusura dello schema originario. Un ulteriore elemento di rottura è rappresentato dal piccolo edificio sul lato più interno, accessibile dal piano terra ma proiettato verso la copertura della corte, che riveste un importante ruolo prospettico. E poi i diversi materiali scelti per le specifiche caratteristiche fisiche e sensoriali, ma utilizzati in modo antitetico, come nel caso del legno e della pietra di Bedonia a rivestimento dei prospetti interni. Ecco il motivo del legno per le superfici verticali e orizzontali fino al terzo piano e della pietra dal quarto al sesto piano. Verso l'interno il passaggio è dalla leggerezza alla densità proprio con lo scopo di far percepire ai piani inferiori una spazialità dilatata, contrariamente a quanto avviene verso l'esterno".

Materiali e finiture di pregio e un sistema impiantistico a elevata efficienza energetica - pompe di calore, pannelli radianti a soffitto, geotermia, domotica e pannelli fotovoltaici - costituiscono parte integrante dell'edificio sorto a completamento della cortina su viale Monte Grappa, ora più che mai fra le architetture che identificano l'intervento di
riqualificazione urbana di zona Porta Nuova.

La facciata principale, che è suddivisa orizzontalmente in tre fasce con diversa materialità - bugnato cementizio, muratura a intonaco e vetrata a doppia pelle - riprende la scansione delle aperture del fabbricato originario e l'altezza degli edifici attigui, allineandosi ai rispettivi cornicioni. Il quinto e sesto piano, completamente vetrati e arretrati di due metri rispetto al filo di facciata, risultano perimetrati da grande cornice in pietra che da una parte riprende, enfatizzandolo, l'elemento architettonico di chiusura degli edifici confinanti, dall'altra rende evidente la matrice contemporanea dell'intervento. Dal punto di vista funzionale rappresenta la zona dell'edificio dove sono concentrate le unità abitative su più piani.
Dall'ingresso principale su strada, in posizione centrale rispetto alla facciata, si accede alla corte interna che è stata strutturata come piattaforma coperta per i percorsi alle attività commerciali del piano terra, e ai piani superiori come affaccio "verde" dei prospetti interni.
Il lotto, originariamente chiuso da quattro alte pareti, ora si presenta aperto e articolato da corpi di fabbrica di diversa altezza, con facciate interne caratterizzate dal rivestimento in legno fino al terzo piano e in pietra di Bedonia dal quarto al sesto ma anche da elementi aggettanti di grande trasparenza o ricoperti di vegetazione.
Alla funzione di fulcro distributivo dei vari collegamenti orizzontali e verticali (due vani scala con ascensore) è stata associata anche quella di spazio pubblico di aggregazione e di sosta per la presenza di due grandi alberi che, oltrepassando le ellissi in copertura (a quota + 4 metri), diventano parte del verde del terrazzo soprastante.
Attorno alla corte sono distribuiti tutti gli appartamenti accessibili dai ballatoi, con parapetti in vetro e ringhiere in ferro, che ripropongono lo schema ottocentesco, ma in forma privata (con porta d'accesso) e utilizzabile come spazio esterno abitabile.
Gli appartamenti, che si differenziano per dimensione, tipologia e distribuzione, sono caratterizzati da una grande luminosità interna, da finiture di pregio (pavimenti in legno a listoni, rivestimenti in grés porcellanato) e da alcuni elementi di design contemporaneo (pareti vetrate, cucina, arredi e sanitari dei bagni).

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Riqualificazione di un edificio a Milano - Westway Architects - Focus Green

Scheda studio

Studio: Westway Architects

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