Il viaggiatore in arrivo e in partenza al Terminal 3 dell’aeroporto della città di Shenzhen (fondata nel 1979 all’interno del bacino produttivo del Pearl River Delta, nella Cina meridionale e in poco tempo diventata la quarta più grande metropoli cinese), rimane estasiato dall’organicità di questo tunnel modellato dal vento. L’edificio si estende per una lunghezza di circa 1,5 km, coprendo una superficie di circa 500.000 mq; la capacità di 24 milioni di passeggeri all’anno lo rende uno dei maggiori aeroporti in Cina.

Basato su un masterplan sviluppato dalle Autorità Aeroportuali e dai loro consulenti, lo sviluppo planimetrico dell’edificio disegna una pianta a T articolata su tre livelli, ognuno con funzioni. I passeggeri arrivano dall’ovale stradale posto a sud, fino al centro di interconnessione, un secondo ovale di 245×260 m, fulcro delle connessioni con autobus, taxi, auto e treni. Da questo spazio, a livello 1, attraverso un ponte, si accede alla hall dell’aeroporto, un volume a doppia altezza (306×642 m) con colonne troncoconiche di colore bianco di 25 m di altezza a enfatizzare la leggerezza della copertura e a ricordare gli interni di una cattedrale. Da questo spazio parte il concourse. Il volume allungato (760 m) è il punto nevralgico nel quale si connettono le diverse funzioni dell’aeroporto. I tre livelli corrispondono agli arrivi, alle partenze e ai servizi, che comprendono i luoghi della ristorazione, ma anche gli uffici e le sale riunioni. I tre livelli generano spazi a doppia e tripla altezza; le ampie campate permettono un collegamento visivo tra i diversi piani e permettono il passaggio della luce naturale attraverso una maglia a nido d’ape, motivo esterno che si traduce anche nel design degli interni. A metà lunghezza del concourse, l’intersezione con il braccio trasversale crea una “piazza urbana” con punti di informazione e di ristoro.

L’elemento simbolo del progetto è il motivo a nido d’ape della doppia “pelle”, esterna e interna, che avvolge la struttura portante, per un totale di 25.000 elementi di metallo e vetro, di cui alcuni apribili. Attraverso il doppio strato, la “pelle” permette alla luce naturale di filtrare e di creare giochi di luce negli spazi interni che accompagnano il viaggiatore nel suo percorso fino al gate (che può distante fino a 1.500 m). A ciò si aggiungono le due fasce perimetrali vetrate, continue e alte 6 m che forniscono una vista suggestiva sulle piste di volo. Il motivo del nido d’ape, l’elemento cardine su cui si basa lo sviluppo della copertura, attraverso la sua parametrizzazione, è stato, parallelamente e coerentemente, trasferito e replicato anche nel design degli arredi interni: i box dei negozi, posti uno di fronte all’altro, riproducono la cellula base alveolare in scala più grande e si ripetono in differenti declinazioni lungo il concourse. Gli elementi di arredo, posizionati nelle aree internet, check-in, controllo sicurezza, gates e controllo passaporti seguono linee essenziali e sono rifiniti con acciaio inox specchiante che riflette e moltiplica il motivo del nido d’ape della “pelle” interna. Lungo il terminal e il concourse, oggetti dalle forme scultoree, grandi alberi bianchi stilizzati, accolgono i terminali di condizionamento dell’aria, moltiplicando la progettazione di forme amorfe ispirate alla natura, così come le “isole” del ritiro bagagli e gli info-point. Altro aspetto particolarmente approfondito è il progetto illuminotecnico: l’obiettivo è stato quello di raggiungere un compromesso tra esigenze di pragmatismo (di aiuto ai viaggiatori) e di scenografia (per enfatizzare l’iconicità del progetto). Le luci del concourse sono state inserite all’interno della doppia pelle così da creare, durante la notte, un “effetto lanterna”, grazie all’illuminazione prevalentemente indiretta; l’illuminazione artificiale segue la variabilità di quella naturale, rendendo così graduale la transizione giorno-notte. Il Terminal 3 dell’aeroporto Bao’an è il primo edificio di questa scala a essere stato sviluppato utilizzando tecniche di progettazione parametrica. Le informazioni geometriche (e non solo) sviluppate inizialmente dagli architetti durante la fase di ideazione, sono state poi condivise e sviluppate dal resto del team progettuale per il calcolo strutturale, i progetti illuminotecnico, tecnologico e per la produzione industrializzata dei vari componenti. Uno degli obiettivi del progetto era, infatti, quello di completare la realizzazione dell’edificio appena 5 anni dopo la chiusura del concorso da qui la scelta di sviluppare una strategia progettuale di tipo parametrico che permettesse di avere modifiche in “tempo reale” su tutti i parametri geometrici dell’edificio.

Scheda progetto:
Luogo: Shenzhen, Guandong, China
Progetto architettonico e degli interni: Massimiliano e Doriana Fuksas
Sviluppatore del progetto: Shenzhen Planning Bureau; Shenzhen Airport (Group) Co.
Ingegneria delle strutture e progetto parametrico: Knippers Helbig Engineering
Consulenza illuminotecnica: Speirs & Major Associates
Committente: Shenzhen Airport (Group) Co.
Periodo di costruzione: 2009-2013
Inaugurazione: 28 novembre 2013
Superficie: 500.00 mq
Costo: 734 milioni di euro
Impresa principale: China State Construction Engineering Corporation

 

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