mostra – La rassegna di 47 opere del famoso artista olandese intende dimostrare la profonda relazione tra la filosofia del pittore e il tema dell'esposizione universale "Nutrire il pianeta, energia per la vita".

È stata inaugurata lo scorso 18 ottobre la mostra "Van Gogh. L'uomo e la terra" allestita presso il Palazzo Reale di Milano e aperta al pubblico fino all'8 marzo 2015. La raccolta di 47 opere, tra cui alcuni capolavori come l'"Autoritratto" del 1887, il "Paesaggio con covoni e luna che sorge" del 1889 o il "Ritratto di Joseph Roulin" (1889), si propone di accompagnare la manifestazione internazionale di Expo Milano 2015 con un tema, quello appunto del rapporto tra l'uomo e la terra, che ben si allinea con il leit motiv dell'esposizione universale "Nutrire il pianeta, energia per la vita". Le opere dimostrano infatti la profonda relazione esistente tra l'uomo e la natura, il paesaggio, la vita rurale, dimostrando un forte interesse, da parte di Van Gogh, nei confronti dei cicli della terra in rapporto a quelli dell'esistenza umana.

"Con questa mostra Milano rinnova il suo impegno nei confronti di una politica culturale che interpreta le vicende attuali più significative e al tempo stesso apre scenari di approfondimento sui protagonisti della storia dell'arte - ha affermato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano -. Il nucleo di opere provenienti dal celebre Museo Kröller-Müller di Otterlo sono al centro del percorso espositivo e intendono portare all'attenzione del pubblico il rapporto ancestrale ed eterno tra uomo e terra: una riflessione che il Comune di Milano intende proporre alla città e ai suoi visitatori con un'esposizione che si fa ambasciatrice del tema di Expo 2015 "Nutrire il pianeta, energia per la vita", e ne scandisce l'arrivo a pochi mesi dall'inaugurazione".

La mostra, curata da Kathleen Adler in collaborazione con Cornelia Homburg, Sjraar van Heugten, Jenny Reynaerts e Stéphane Guégan, tra i massimi esperti di Vincent Van Gogh, è suddivisa in sei sezioni: il corpo principale proviene appunto dal museo Kröller-Müller di Otterlo, a cui si aggiungono opere in prestito da collezioni private, dal Van Gogh Museum di Amsterdam, dal museo Soumaya-Fundación Carlos Slim di Città del Messico e dal Centraal Museum di Utrecht. L'allestimento porta la firma dell'architetto giapponese Kengo Kuma che, ispirandosi alla natura, ha deciso di accompagnare il visitatore in uno spazio in cui immergersi completamente tra le idee e la visione dell'artista olandese: Kuma ha voluto trasformare l'esposizione in un luogo in cui poter rievocare il paesaggio rurale, i suoi colori, la sua matericità, i suoi odori.

La filosofia di vita del celebre Van Gogh è ben espressa dalla curatrice della mostra, Kathleen Adler, che a tal proposito ha scritto: "Nella vita di Vincent, eternamente in movimento, precario, tormentato, incapace di mettere radici, di adeguarsi alle convenzioni della società e in perenne conflitto anche con la famiglia, esiste un unico legame costante e indissolubile: quello con la terra e le sue fatiche".