Intervista – No al lusso fine a se stesso: Alberto Scavolini, amministratore delegato di Ernestomeda, spiega le ragioni della crescita aziendale nonostante la crisi

In netta controtendenza rispetto al mercato e all'economia in generale, Ernestomeda sorprende ancora una volta e chiude i primi cinque mesi del 2009 con un segno più rispetto allo scorso anno. Alberto Scavolini, amministratore delegato e direttore generale dell'azienda pesarese, ci racconta le ragioni di un successo che ha saputo resistere alla crisi.

In questi primi mesi del 2009 qual è l'andamento del fatturato Ernestomeda?
Nonostante la generale tendenza negativa del mercato, in questi primi cinque mesi dell'anno Ernestomeda ha consolidato la sua posizione, registrando un'altra crescita del 4,4 per cento. Questo risultato si pone in controtendenza rispetto al dato Swg 2009 che rileva, per questo stesso periodo, una perdita del mercato pari al 14,9% sul numero di cucine consegnate. A oggi (dato di fine maggio 2009), Ernestomeda è invece riuscita a mantenere il cammino positivo già confermato nel 2008, anno in cui l'azienda ha chiuso con una crescita del + 5,26% a fronte di una situazione di mercato che stava già dando importanti segnali di crisi.

In particolare come sta andando l'Italia?
Per quanto riguarda il mercato italiano, gli effetti della crisi si sono già manifestati chiaramente. Concordo con quanto espresso da Mario Draghi durante l'Assemblea ordinaria tenutasi il 29 maggio a Roma. Draghi ha giustamente sottolineato che la fase più acuta della recessione non si è ancora affievolita, contrariamente a quanto viene asserito dai sondaggi d'opinione e dai mercati finanziari. Per sollevare l'economia reale è perciò necessario rafforzare il nostro sistema produttivo, fare in modo che la debolezza del mercato del lavoro non si ripercuota sui consumi interni e cercare di stabilizzare l'economia internazionale. Tuttavia, rispetto al quadro economico generale e ai nostri mercati esteri in cui si è verificata una diminuzione ancora più consistente dei consumi, il mercato italiano sostiene la crescita dell'azienda.

Il risultato premia strategie già pianificate in precedenza o sono state messe in campo soluzioni tattiche anti crisi?
Il risultato positivo che abbiamo ottenuto è frutto di un'oculata pianificazione strategica e di un'approfondita riflessione che risale al 2007, anno straordinario per il settore del mobile. Quest'analisi ci ha portati a compiere scelte opposte rispetto al sentire del momento, in cui tutti parlavano di made in Italy inteso come lusso. Ernestomeda non ha mai creduto al lusso fine a se stesso. Perciò abbiamo pensato di ampliare la gamma di prodotti per venire incontro a budget di tipo familiare, rafforzando la nostra idea fondante che prevede qualità e marca a un prezzo accessibile. Non si tratta quindi di tattica, ma di una pianificazione nel tempo, caratterizzata da azioni concrete e sostenibili, il cui frutto è stato la realizzazione di un prodotto, proposto sul mercato nei primi mesi del 2008, che ha anticipato la crisi e ne ha mitigati gli effetti.

Nel 2008 avete aperto due monomarca a Lugano e a Bari. Ci sono altre aperture in programma? La formula del monomarca è un obiettivo prioritario?
Per il 2009 Ernestomeda ha in programma l'apertura di nuovi negozi a Istanbul, Atene e Saint-Raphaël. L'apertura di showroom monomarca non è tuttavia il nostro obiettivo prioritario. Ciò che è fondamentale è incontrare imprenditori che credano nei nostri progetti. La realizzazione di negozi monomarca è possibile, infatti, solo se la collaborazione fra azienda e partner commerciale è sorretta da forte motivazione, dalla condivisione di una comune identità e da uno stesso patrimonio di valori.

Come avete modificato gli investimenti in comunicazione?
Crediamo fermamente nella comunicazione e la consideriamo un aspetto importante della nostra politica aziendale. Abbiamo quindi deciso per il 2009 di mantenere l'investimento rispetto allo scorso anno, dando ancora più spazio al web e confermando gli investimenti nelle riviste di settore.

Nel 2004 avete ottenuto la certificazione ambientale e nel 2008 quella riguardante la sicurezza dei propri lavoratori. Come hanno modificato la fisionomia della vostra azienda questi due passaggi?
I temi riguardanti l'ambiente e la sicurezza dei lavoratori sono cruciali per Ernestomeda e per tutto il Gruppo Scavolini. Crediamo molto nelle certificazioni, non certo come semplici attestati da esibire, ma come parti integranti dell'evoluzione aziendale. Proprio da questa consapevolezza abbiamo recentemente creato EMvironment, il progetto Ernestomeda riguardante il rapporto tra l'azienda e l'ambiente. Fra le iniziative a esso collegate, abbiamo deciso di adottare da gennaio 2009 ZeroE Planet, energia elettrica prodotta completamente da fonti rinnovabili. Grazie a questo progetto, Ernestomeda compensa le emissioni di Co2 prodotte dall'utilizzo di energia durante le sue attività, grazie alla creazione e tutela di boschi in Italia e Costa Rica. Abbiamo inoltre scelto di utilizzare il pannello ecologico Idroleb con la più bassa emissione di formaldeide al mondo, realizzato al 100% con legno post-consumo e certificato Fsc (Forest Stewardship Council).