domotica – Sono in continuo aumento le abitazioni dotate di soluzioni di automazione, con l’obiettivo dichiarato di contenere i consumi energetici e garantire elevati livelli di comfort

Inizialmente
conosciuta più per motivi scenografici che pratici, la domotica sta accrescendo
il suo valore soprattutto nelle nuove costruzioni. Di fatto, questo modo di
intendere l’integrazione tra differenti sistemi, come ad esempio l’apertura e
la chiusura automatica delle tapparelle, delle tende da sole o di porte e
finestre, ma anche dei sistemi di illuminazione, non solo consente di gestire
in modo più semplice e veloce la vita di tutti i giorni, ma soprattutto
permette un notevole risparmio economico, garantendo al tempo stesso maggior
rispetto dell’ambiente circostante. Per ottenere dei buoni risultati, però,
oltre a una corretta programmazione, è fondamentale predisporre un adeguato
sistema di comunicazione tra i singoli apparecchi, perché è proprio
dall’impiantistica che dipende la possibilità di attivare con successo una
serie di funzionalità.

Ma conviene davvero investire nella domotica? La domanda è legittima, soprattutto in una fase economica, come
l’attuale, caratterizzata da una crisi che colpisce, in particolare, il settore
dell’edilizia. Eppure proprio i costruttori edili appaiono sempre più propensi
a realizzare immobili quantomeno automation ready. Un termine che identifica le
predisposizioni per installare, anche in momenti successivi, un impianto
domotico o, comunque, una serie di automazioni.
Del resto, non è casuale il
fatto che le agenzie immobiliari siano particolarmente attente a queste
dotazioni, soprattutto in considerazione del fatto che, come emerge da una
ricerca di immobiliare.itil 22% di chi cerca casa ritiene molto importanti
o indispensabili gli elementi di domotica
”. Una percentuale che, nelle grandi
città, raggiunge addirittura il 33%. La situazione ha portato il 43% delle
nuove abitazioni a possedere “strumenti domotici di base” (sistemi di apertura
e chiusura automatica delle tapparelle, delle tende da sole o di porte e
finestre ecc.). In realtà, analizzando con attenzione lo studio, le soluzioni
relativamente articolate, come antifurti, videosorveglianza, distribuzione
dell’energia elettrica o coordinamento degli elettrodomestici, sono presenti
solo nel 16% delle abitazioni.

Ma cos’è la domotica? La confusione è dovuta al fatto che il termine domotica
comprende, in modo indifferenziato, tutte le funzionalità di automazione, a
vario livello, presenti all’interno di un’abitazione. Una scarsa definizione
che, nel tempo, ha indotto anche gli utenti ad approcciare l’offerta con un
certo scetticismo. Anche perché, spesso, la domotica è stata vissuta come un
insieme di funzionalità sviluppate più con obiettivi scenografici che non
pratici. Al contrario, complice la necessità di contenere i consumi energetici,
negli ultimi anni il mercato guarda alla domotica come la tecnologia in grado
di aiutare a risparmiare e ad accrescere il grado di sicurezza
.
Per
massimizzare un simile risultato, al di là delle singole funzionalità, è
necessario, in primo luogo, che i singoli apparecchi siano in grado di
dialogare tra loro, ma anche di attivarsi in funzione delle effettive esigenze.
Emblematica, come esempio di effettiva integrazione, la possibilità,
all’attivazione dell’impianto di antintrusione, di ridurre la temperatura del
riscaldamento e spegnere tutte le luci. Del resto, il mercato sarà sempre più
attento ai consumi energetici.
Secondo gli ultimi dati presentati da Enea, in
Europa, il 40% dell’energia è assorbita nel settore civile. Una percentuale
che, potenzialmente, potrebbe Sono in continuo aumento le abitazioni dotate di
soluzioni di automazione, con l’obiettivo dichiarato di contenere i consumi
energetici e garantire elevati livelli di comfort. crescere ulteriormente, sia
in considerazione dei mutamenti climatici, sia del fatto che le persone,
all’interno della propria abitazione e degli ambienti di lavoro, chiedono
condizioni di comfort sempre maggiori. Un’esigenza che contribuisce all’aumento
dei consumi anche nella stagione estiva, come evidenziato dai picchi di
richiesta nei giorni più caldi, quando vengono attivati i condizionatori. Le
soluzioni attive, in grado di sfruttare la climatizzazione in modo intelligente
e senza sprechi, si trovano così al centro dell’attenzione, insieme alla
possibilità di accendere e regolare l’impianto di illuminazione solo a fronte
delle effettive esigenze e della presenza delle persone.
Una serie di studi
indipendenti hanno dimostrato che l’impiego di una soluzione domotica per il
controllo della climatizzazione e dell’illuminazione può portare a risparmi
nell’ordine del 19-25%
. Si tratta di numeri tangibili, che consentono un
ritorno dell’investimento valutabile in 2-3 anni. Una condizione resa possibile
dal fatto che il mercato ha compreso come queste soluzioni siano ormai alla
portata di tutti, sia perché i prezzi sono diminuiti in modo sensibile, sia
perché le aziende stanno proponendo soluzioni davvero utili. Basti pensare, ad
esempio, che la sola indicazione precisa degli assorbimenti istantanei dei
singoli elettrodomestici induce a una famiglia a modificare il proprio stile di
vita, riducendo i consumi del 10%. Il tutto a fronte di un investimento
percentualmente limitato rispetto ai costi di un’abitazione. Allo stesso modo,
mettere in comunicazione tra loro i singoli elettrodomestici, in particolare
quelli caratterizzati da elevati assorbimenti energetici, consente di
pianificare il funzionamento, scegliendo le fasce orario a minor costo. Ma,
allo stesso tempo, evita i sovraccarichi che portano a una disconnessione
forzata e improvvisa dalla rete di distribuzione elettrica.

Per
ottenere simili risultati, oltre a una corretta programmazione, è fondamentale
predisporre un adeguato sistema di comunicazione tra i singoli apparecchi. Una
caratteristica che deve essere valutata con estrema attenzione in fase
progettuale, perché proprio dall’impiantistica dipende la possibilità di
attivare con successo una serie di funzionalità.
Un buon progettista è quindi chiamato anche a intuire, al di là
delle informazioni sommarie del cliente, quali potrebbero essere le singole
esigenze, anche in funzione di eventuali capacità motorie ridotte.
Dal punto di
vista normativo
, è opportuno ricordare come, in questo settore, siano state
recentemente introdotte una serie di norme molto importanti. In particolare,
nel caso l’impianto non sia connesso alla rete di telecomunicazione, l’azienda
installatrice e il progettista devono rispettare i requisiti prescritti dal
D.M. 37/2008, soprattutto in riferimento alla certificazione e alla progettazione
dell’impianto stesso. Al contrario, se i dati possono transitare attraverso la
rete di telecomunicazione, l’installazione fisica deve essere affidata a
un’azienda in regola con quanto prescritto dal D.Lgs. 198/2010, che fissa i
requisiti necessari per una simile attività.

Quello
della domotica è un mercato complesso e difficile da studiare. Secondo
Assodomotica, ogni anno, in Italia, vengono costruite o ristrutturate un
milione di abitazioni
e il 40% dei proprietari è interessato soprattutto alla
sicurezza. Più in generale, per quanto riguarda la domotica, Assodomotica
prevede di passare dai 10mila impianti del 2005 agli oltre 100mila completati
entro quest’anno, con una crescita valutabile nel 30% anche per i prossimi
anni. Il tutto per un valore complessivo di 440 milioni di euro. Tale
valutazione riguarda specificatamente i prodotti e i servizi legati alla
realizzazione delle funzioni domotiche negli impianti tradizionali, trascurando
i prodotti e i servizi di normale fornitura, necessari per l’infrastruttura
degli impianti stessi.
Meno ottimistiche, ma pur sempre positive, le
aspettative, a livello europeo, di Frost & Sullivan, che prevedono un tasso
di crescita annuo composto del 5,1%. Una “fotografia” affidabile sulla diffusione
degli impianti domotici arriva, invece, da immobiliare.it, che ha analizzato
700mila annunci comparsi sul proprio sito. Dallo studio emerge una crescita
annua del 16%
. In ogni caso, benché il 59% degli edifici di nuova costruzione
disponga di simili funzionalità, esse sono ritenute “molto importanti o
indispensabili” dal 22% degli italiani, una percentuale che sale al 33% nelle
grandi città.
Dal punto di vista regionale, la diffusione è particolarmente
elevata La domotica può ridurre del 20% i consumi energetici in Trentino (il
78% dei nuovi edifici possiede almeno una funzionalità domotica), mentre le
altre Regioni del nord registrano valori molto diversi: Valle d’Aosta (63%),
Veneto (61%), Lombardia (60%), Piemonte (55%). Al contrario, il sud del Paese è
ancora lontano da questi valori: Sardegna (15%), Sicilia (11%), Basilicata
(7%).