Lavorazione

Autore testo:
Lorenzo Taddei Pardelli

La lavorazione del cls non viene quasi più effettuata a mano; quasi sempre si fa ricorso a macchine impastrici in cui, vengono introdotti, in successione, aggregato grosso, medio, ed in ultimo aggregato fine insieme al cemento, a cui segue l'introduzione di acqua.
L'operazione di getto in opera del cls, cioè depositato nei casseri, richiede attenzione perchè in questa fase il cls può segregarsi, cioè perdere omogeneità, separando le parti grosse dalle fini, e di conseguenza le caratteristiche meccaniche per cui era stato progettato.
Segue la compattazione, che ha lo scopo di ridurre al minimo la quantità di vuoti (variabile dal 5% al 20% a seconda della consistenza) e perseguire la massima densità.
In cantiere l'operazione di compattazione avviene mediante vibratori ad asta o a immersione per getti di sezione limitata e con stagge vibranti per grandi superfici (es. pavimentazioni).

La fase di stagionatura richiede un sufficiente grado di umidità relativa per una corretta idratazione della pasta cementizia evitando pericolose fessurazioni da ritiro per essicamento.
E' quindi neccessario mantenere umido il getto di cls fino a quando non ha raggiunto sufficienti caratteristiche di resistenza meccanica, mantenendo un film d'acqua sulla superficie del cls, spruzzando frequentemente acqua, applicando uno strato di sabbia unida, o proteggendo la superficie con teloni.

Il trattamento di curing è una tecnica più avanzata che consiste nello spruzzare sul cls appena rappreso prodotti (resine, cere o paraffine in emulsione acquosa o diluite in solvente, oppure resine naturali o sintetiche diluite in solvente) che formano, dopo l'applicazione, un film impermeabile, che consente di rallentare l'evaporazione e può essere eliminato senza lasciare tracce sulla superficie del getto.
Anche la temperatura agisce sulle resistenze finali. E' necessario evitare temperature estreme (inferiori a 4° e superiori a 30°), sia in fase di getto, sia successivamente perchè può essere influenzato sensibilmente il processo di idratazione.
Un'alta temperatura può infatti favorire la perdita d'acqua per evaporazione, influenzando l'umidità interna, mentre una temperatura troppo bassa può inibire l'idratazione per congelamento.