collezioni – Dopo aver sedotto il jet set della Sardegna vacanziera, i gioielli di Corrado Giuspino sbarcano sul nostro portale: esempio di un equilibrio perfetto tra suggestioni storiche e modernità, tradizioni artigianali e mentalità da vero fashion designer

Se ha iniziato a disegnare gioielli solo nel 2008, in realtà la
frequentazione del settore della moda, da parte di Corrado Giuspino, è di lungo
corso: formatosi presso l'Accademia di Moda eCostume di Roma, vanta un
passato da fashion designer a cavallo tra Milano e Londra, come pure un breve
excursus nel mondo del design d'interni.
Ma, forse, sono i colori della sua terra d'origine - quella Sardegna in cui
oggi è tornato a vivere a lavorare - ad aver più educato i suoi sensi al bello:
un'estetica fatta di attenzione alle potenzialità dei materiali, al loro potere
di suggestione così evocativo da riuscire a conciliare motivi tratti dall'Art
déco
e una purezza delle linee di ispirazione orientale.
A confermarci quale sia il motore primo della sua creatività è lo stesso
Corrado Giuspino, che abbiamo intervistato.
Le pietre che utilizzo sono per lo più semi-preziose: mi piacciono molto i
colori, e infatti normalmente è da lì che parte l'idea per un gioiello.Ne
sono affascinato, li combino fra di loro in sempre nuovi
accostamenti.Apprezzo molto il grigio, che trovo essere una base perfetta
per esaltare ogni altro colore; per questo brunisco gli argenti e spesso
preferisco lasciare l'oro bianco al suo stato naturale, senza rodiature e
lucidature.

È
interessante, questa tua sensibilità nei confronti dei materiali: viene quasi
da associarla alla figura dell'artigiano, più che al designer. Puoi dirci
qualcosa del processo di realizzazione dei tuoi gioielli?

Non lavoro personalmente i monili: c'è un laboratorio che esegue il manufatto,
secondo però i metodi della migliore tradizione artigiana, che nella sua
produzione non si ripete mai. I miei gioielli sono tutti pezzi unici, creati a
mano. Dal mio disegno, si realizza il modello in cera che viene poi utilizzato
nella fusione del gioiello; a questo punto avviene l'incastonatura delle
eventuali pietre, infine la rifinitura.Nessuna replica.

Cosa
invece tendi a replicare, delle tue precedenti esperienze di fashion e interior
design?

Dal disegno del costume teatrale, o di un abito, mi porto dietro l'idea di
creare qualcosa che vesta e contraddistingua la donna che lo indossa. Infatti,
i miei gioielli vengono percepiti come un accessorio caratterizzato da linee
grintose e miscele di colori, che definiscono l'outfit complessivo.

Riconosci
qualche debito d'ispirazione, per la scelta delle linee e dei colori dei tuoi
gioielli?

Le ispirazioni sono tante. Sono attratto molto dall'Oriente, dove vado spesso
a recuperare giade, lacche e perle; apprezzo molto il rigore delle linee e
l'eleganza degli intagli. Prendo molti suggerimenti dalle linee e dal gusto dei
primi anni del secolo scorso: le linee sinuose degli anni '20, che tramuto in
moderni sautoir con frange preziose legate da cordoni realizzati a mano in
mille colori, ma anche l'Art déco.Non per nulla, all'Accademia ho
presentato una tesi su Tamara de Lempicka e il costume del secondo e terzo
decennio del Novecento: quel periodo continua a essere al centro delle mie
creazioni.

Eppure,
a cominciare da Inge Feltrinelli - che ha esposto i tuoi lavori da LeFel -, le
donne moderne si “ritrovano” naturalmente nei gioielli firmati da te…

Sarà perché lascio che sia la donna a decidere come indossare i miei pezzi,
adattandoli alla mise del giorno. Mi piace molto l'idea di creare gioielli che
abbiano una diversa portabilità, coinvolgendo in qualche modo chi li indossa
nel processo creativo, con la gioia che questo ti fa provare. Per questo, dove
è possibile, i pendenti degli orecchini si possono sganciare, dando così
all'orecchino stesso la possibilità di essere indossato in maniera più o meno
vistosa. E la forza, la grinta e il rigore delle linee che metto, per esempio,
nei grandi pendenti, li rende dei motivi centrali capaci di trovare
collocazione come chiusura per un bracciale, su un cordone colorato o, ancora,
applicati a ricchi choker di perle.