Ambienti – Rivestimenti e pavimentazioni acquistano nuova espressività negli allestimenti realizzati da Palomba Serafini Associati

Il progetto abitativo moderno sosteneva che gli oggetti d'uso comune come tavoli, piatti o librerie potessero trasformare il palcoscenico del nostro vissuto: a questi elementi era quindi riservato il compito di comunicare il rinnovamento, mentre altri ambiti del progetto erano lasciati a costituire il contesto.
Nell'abitare contemporaneo, invece, alle superfici è riconosciuto un potenziale espressivo elevato che trae forza dalle ricerche sulla materia e sulle sue tecnologie di trasformazione.
Tra i primi ad utilizzarle come mezzo di comunicazione, Palomba Serafini Associati riflettono da anni sul protagonismo delle superfici, traducendo la propria ricerca nel tema progettuale dell'allestimento temporaneo. Gli architetti e designer interpretano le superfici trattandole alla stregua di immagini, di grafica a scala architettonica, mostrando al mondo del progetto le potenzialità del nuovo codice linguistico.
Qualche esempio di questo lavoro ci arriva già dagli anni passati. Nella mostra “Idee Stock House” per il Design Annual 2006 a Francoforte, per esempio, si è superata l'idea di superficie come elemento marginale di contorno: piani verticali e pedane orizzontali in marmo sono stati usati per esaltare gli oggetti. Il marmo scelto presentava colori così forti e venature così importanti da concentrare l'attenzione su di sé e sull'oggetto dell'allestimento. La superficie verticale con incastonata una vasca era una quinta teatrale in cui andava in scena la pianta dell'oggetto.
Allestimenti come “Aria e acqua” al Fuorisalone 2006 a Milano e “Colours” al Cesaie 2005 hanno mostrato che non esiste più netta separazione tra progetto di rivestimento e progetto di pavimentazione: lo stesso rivestimento ceramico è impiegato verticalmente e orizzontalmente. Alla potenziale assenza di confini spaziali allude l'uso della piastrella di formato quadrato, 60x60, che non infonde direzionalità né profondità alla stanza ponendo l'attenzione all'insieme.
Quando è la superficie ad essere protagonista della mostra, invece, è l'oggetto ad essere utilizzato come strumento che la valorizza, come è stato sperimentato allo stand Iris ad Abitare il Tempo 2006, in cui sculture metalliche sono state inserite apposta per esaltare la finitura della ceramica con giochi di luce e ombra.

*Foto di Max Zambelli e ps+a archive