Progetti – Per la prima volta questo materiale minimalista e duttile viene impiegato come rivestimento esterno, nell'albergo ideato dallo studio King Kong

Inventato dalla DuPont una quarantina di anni fa, il Corian è uno dei materiali plastici che per le sue caratteristiche estetiche, di resistenza e per la facilità di lavorazione, maggiormente ha ispirato il design contemporaneo. La sua duttilità, e intelligenti campagne di marketing, hanno regalato interpretazioni
di questo materiale tra le più ardite ad opera dei più grandi architetti, ma sempre nell'ambito di soluzioni d'interni.

L'Hôtel Seeko'o è il primo edificio a presentare un sistema di rivestimento esterno interamente realizzato in Corian, unico materiale in grado di dargli quella parvenza di “ghiaccio” evocata dal suo nome (Seeko'o in lingua Inuit significa iceberg). Il materiale ha quindi contribuito fortemente alla iconicità di questo hotel a cinque stelle, ideato dall'Atelier d'architetture King Kong, sia nella definizione delle sue superfici esterne, e quindi a livello urbano, che nelle ambientazioni interne lussuose e sofisticate.

Il legame con l'architettura francese
Il bianco edificio sorge sul waterfront nord di Bordeaux, in un contesto omogeneo di edifici storici dalle alte facciate in pietra; il suo volume s'inserisce a chiusura dell'angolo di un isolato che affaccia sulla riva della Garonna. All'interno di questo panorama, l'Hôtel Seeko'o con il suo profilo spiccatamente contemporaneo rappresenta un forte segno di rinnovamento, pur non rinnegando la propria appartenenza ad un contesto immerso nella storia e nella memoria del luogo. Un sistema ritmico di aperture “tipicamente francesi”, caratterizzate cioè da uno sviluppo in altezza maggiore rispetto alla base, lega visivamente l'edificio al suo contorno. La scelta di differenti layout di chiusura delle finestre dona maggior complessità al progetto: i vetri sistemati sia nell'intradosso che a filo del rivestimento creano, infatti, particolari giochi di luci ed ombre dinamizzando la superfice dell'edificio.

Superfici lisce come il ghiaccio
Altra caratteristica dominante dell'albergo è la totale assenza di decorazioni: l'unico motivo estetico è l'andamento sinuoso delle sue pareti attraverso piegature enfatizzate dal candore del rivestimento in Corian. È proprio attraverso la modellazione del volume e l'andamento delle facciate che si riscontrano altri rimandi all'architettura storica locale, come la diagonale di chiusura dell'angolo, che in questo caso ricorda la prua di una nave. La doppia piegatura della facciata, inoltre, ricrea i tetti inclinati della tradizione francese. Il disegno dei pannelli segue delle curve che evitano di offrire alla vista soluzioni di continuità nette o spigoli vivi, rafforzando pertanto l'idea di monoliticità del ghiaccio.

Per ottenere tale effetto, è stato necessario fornire delle lastre con formati diversi e curve complesse, operazione possibile solo grazie all'impiego di macchine da taglio a controllo numerico.
I pannelli, in media grandi 5x2 metri, sono stati ricavati attraverso l'assemblaggio a mano di elementi più piccoli e quindi fissati tra loro con un collante acrilico, che rende solidale il Corian e, una volta sabbiato, scompare completamente alla vista. A differenza dei tradizionali materiali di rivestimento in edilizia, il Corian possiede una proprietà che si potrebbe definire di “rimarginazione”, vale a dire che qualsiasi fessura o apertura può essere chiusa senza soluzione di continuità. I pannelli in facciata sono stati quindi posati su una doppia struttura metallica a sua volta ancorata all'ossatura in cemento armato dell'edificio, ottenendo così uniformità lungo tutta la superficie.

Il montaggio dei pannelli
Per posizionare le grandi lastre di Corian prima del fissaggio, che avviene attraverso una semplice pressione, è stato sviluppato un sistema di sollevamento che ha comportato la creazione nei pannelli di alcuni fori del diametro di circa cinque centimetri. I fori, chiusi in un secondo tempo, hanno permesso di imbracare e sollevare con una gru ogni lastra che poi è stata traslata attraverso un sistema di rotaie fissate alla facciata stessa. Un processo lungo e ingegnoso, studiato in collaborazione con l'ufficio tecnico della DuPont e certificato per la sua sicurezza dalla società francese Qualiconsult, che ha sicuramente aperto nuove frontiere nel campo dei rivestimenti in architettura, portando finalmente all'esterno un materiale in grado di offrire garanzie funzionali ed estetiche.