evento – Si è tenuta martedì 21 settembre 2010, presso la Casa dell'Architettura a Roma la lectio magistralis con Juergen Mayer H.

Lasciar lavorare l'immaginazione. Sviluppare e fare crescere un'idea
base. Cogliere uno spunto dalla realtà e "giocarci" per creare oggetti
architettonici di alto valore. Questo Juergen Mayer H. sa farlo molto
bene.

Tema guida:
i pattern delle buste di spedizione.

Questi oggetti comuni hanno stimolato l'immaginario dell'architetto tedesco che ne ha fatto il tema ispiratore della sua produzione architettonica. Osservando attentamente questi pattern, nati per oscurare i contenuti delle missive, Mayer ha saputo coglierne la complessità.. Esplodendo l'aggrovigliata immagine in modo tridimensionale ha creato strutture complesse, dove l'intreccio dei segni poteva correre dal soffitto al pavimento.

Questa "ossesione" (così la definisce lui stesso), dei pattern da busta, lo accompagna nella sua produzione degli ultimi anni. Curve e volumi che ricordano gli anni sessanta caratterizzano tutte le sue opere. Il legno è il materiale che meglio ha permesso di realizzare le tante "rotondità" dei suoi progetti e le nuove tecnologie gli hanno consentito di abbinare con colle speciali questo materiale naturale all'acciaio e di rendendolo impermeabile con del poliuretano. Anche il mosaico montato su oggetti "deformabili" diventa "cedevole" per Mayer.

Tra i tanti progetti presentati, quello per Siviglia, per la sua grandiosità e complessità, meglio rappresenta la ricerca di Mayer. Come ha raccontato lo stesso architetto, seguendo l'iconografia di un albero stilizzato e gli ornamenti intrecciati delle navate della vicina cattedrale, Mayer fa nascere i suoi "funghi", i Parasoli di Metropol, in Plaza de la Encarnacion a Siviglia, in un'area collocata all'interno del fitto fabbricato della città medievale. I "funghi" alti 30 metri sono composti da tante fasce che montano verso l'alto e che si intrecciano nelle zone elevate. La struttura prevede tre livelli di utilizzo. I pilastri portanti sono i punti di accesso al museo sotterraneo, alla piazza ed al ponte panoramico, realizzando in questo modo una relazione attiva tra la parte storica della città e quella contemporanea.