(© Alessandra Chemollo)

Vatican Chapels è il titolo dell’importante allestimento organizzato dalla Santa Sede che partecipa per la prima volta alla 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia con il coinvolgimento di 10 designer e architetti di fama mondiale. Ognuno è incaricato di interpretare un luogo privato e spirituale come la Cappella, ispirandosi al modello proposto nel 1920 dall’architetto Gunnar Asplund (Skogskapellet nel cimitero di Stoccolma): tema promosso dal Cardinale Gianfranco Ravasi, coordinato dal Pontificio Consiglio della Cultura e curato dal Professor Francesco Dal Co.
LignoAlp ha accettato l’invito a realizzare una delle Chapels del Padiglione della Santa Sede situato sull’Isola San Giorgio, quella progettata dal designer-architetto visionario giapponese Terunobu Fujimori, autore di innovative soluzioni architettoniche in cui il legno e la natura sono i protagonisti assoluti.
Gli altri designer e architetti invitati sono: Andrew Berman, Francesco Cellini, Javier Corvalán, Eva Prats & Ricardo Flores, Norman Foster, Sean Godsell, Carla Juaçaba, Magnani-Pelzel, Smiljan Radic, Eduardo Souto de Moura, ognuno dei quali porterà una interpretazione del tema della Chapel come luogo di riflessione, meditazione e spiritualità.

(© Alessandra Chemollo)

La collaborazione con l’architetto Fujimori ha rappresentato una sfida entusiasmante per l’azienda di Bressanone, che ha svolto il compito di ingegnerizzare un progetto solo all’apparenza semplice, tenendo conto dell’aspetto molto naturale della Cappella e dell’integrazione nello splendido territorio dell’isola veneziana. Sin dallo studio dell’idea progettuale è emersa una perfetta intesa tra progettista e LignoAlp: una condivisione di filosofia che si basa sull’uso del legno non solo come materiale costruttivo, ma come scelta definita e precisa di buona architettura, rispettosa dell’ambiente e in grado di stupire con il suo appeal semplice e naturale. In effetti nella realizzazione della Chapel Fujimori ha indicato una via che LignoAlp ha seguito in piena sintonia e con un approccio basato comunque sulle regole etiche del buon costruire, che vanno oltre al limite temporale dell’evento per creare un manufatto unico e duraturo nel tempo. In questo modo LignoAlp ha potuto mettere a frutto la propria vasta conoscenza della materia prima e creare strutture ingegnerizzate con grande attenzione alla sicurezza e al comfort di chi questo spazio lo vivrà, per pochi minuti come per diverse ore. La struttura è semplice e lineare, geometrica, interrotta da travi apparentemente grezze e dall’aspetto naturale, che creano movimento e un richiamo evidente alla scelta di integrarsi nel paesaggio, che si tratti dell’Isola di San Giorgio come di un bosco alle pendici del monte Fuji.

(© Alessandra Chemollo)

L’ispirazione per la Chapel nasce da una riflessione dell’architetto Fujimori basata sull’osservazione dell’unicità del cristianesimo in fatto di simbologia: mentre le altre grandi religioni sono identificabili da molti simboli, il cristianesimo viene universalmente identificato nella croce, come afferma lo stesso Fujimori: “Basta la croce per trasformare un’architettura in luogo di preghiera. Ma come integrare e incorporare la croce come parte essenziale della costruzione? Fortunatamente le costruzioni in legno giapponesi sono il frutto dell’evoluzione di una struttura fatta di travi e sostegni, che rende semplice incorporare la croce alla configurazione degli elementi verticali e orizzontali… Ho deciso di sollevare la croce direttamente dal terreno, evitando di fare dell’altare un trapezio, appoggiando al suolo i fiori, le candele, la bibbia, con un netto rimando alla scena che si presentò 2000 anni fa sul Golgota. Foglie d’oro sono state posate sulla croce che emerge dalla luce, a simboleggiare l’ascensione. Per le pareti: all’esterno sono nere e individuano un tranquillo luogo di preghiera; all’interno sono intonacate e sono stati sovrapposti dei pezzi di carbone che isolano il candore dello sfondo della croce”. Un netto contrasto tra dentro e fuori, con l’ideale collegamento degli elementi in legno che diventano quindi parte strutturale ma anche immaginifica della semplicità, collegamento tra le due percezioni e definizione della scena principale rappresentata appunto dalla croce”.