La produzione si è assestata a quota 1.545 milioni di euro, con una leggera crescita rispetto all’anno precedente. Le esportazioni, per quanto punto di forza della nostra industria, perdono il 2 per cento, dato comunque confortante se pensiamo al meno 3,6 del consuntivo 2013 o al meno 8 per cento del 2012.

Le importazioni ­– che, fisiologicamente, rappresentano poco meno di un quarto del mercato italiano – si fermano a 118 milioni di euro, il 17,5 per cento in meno rispetto al 2013.

Immobile, per quanto a livelli decisamente importanti, la bilancia commerciale che l’Ufficio studi Acimall prevede attestata allo stesso valore del 2013. Incoraggiante il 9,1 per cento di crescita delle vendite sul mercato interno (era del 2,9 per cento nel 2013) sommatoria degli incentivi governativi agli investimenti (grazie, in primis, alla Legge Sabatini) e della impossibilità di congelare qualsiasi spesa per troppo tempo, se si vuole mantenere efficiente il proprio parco macchine. Il dato, in controtendenza rispetto al calo dell’import, sembra indicare come il mercato nel 2014 abbia priviliegiato le tecnologie “made in Italy”.

Dario Corbetta, direttore di Acimall, conferma che “secondo i dati in possesso e le previsioni sull’andamento dei mercati più rilevanti per il “made in Italy”, le esportazioni italiane nel 2015 potranno aumentare di qualche punto percentuale”.

Saranno determinanti gli andamenti nelle diverse aree geografiche; per il prossimo anno la situazione sarà stazionaria nell’Unione europea, in Africa e in Cina. Più difficili le sorti delle tecnologie italiane per il legno in Sud America e in Russia, a causa delle note vicende politiche. Previsioni più ottimistiche per il mercato italiano, dopo tanti anni di stagnazione, per il Nord America e per l’Asia in generale.

Per maggiori informazioni www.acimall.com