factory – Un vero e proprio matrimonio, dopo un corteggiamento di 15 anni e un pressing venuto mai meno.

Sono i contorni dell'affare che la vicentina Marelli Motori, leader nella produzione di motori e generatori elettrici, ha siglato venerdì 20 settembre con il player mondiale Caterpillar per fornire nel settore della power generation industriale e marino (l'azienda  produce anche per i settori oil&gas ed energie rinnovabili) due stabilimenti del colosso americano, in Irlanda e in Cina. Per intanto. Il futuro, infatti, ha in serbo ulteriori forniture di motori e generatori, sia per altri stabilimenti, sia per gli altri settori della produzione Carterpillar. "L'accordo quadro siglato è un accordo storico, un matrimonio", conferma con soddisfazione l'amministrazione delegato di Marelli Motori, l'ingegner Roberto Ditri, che questo l'obiettivo lo coltivava da 15 anni ed ora è stato raggiunto sbaragliando concorrenza francese e americana. "La sua magnitudo - aggiunge - prospetta un crescendo wagneriano". Arrivato in azienda "per caso" nel 1997, una delle prime tappe all'estero per Ditri fu proprio alla Carterpillar di Belfast. "Bussai alla porta", ma la proposta di collaborazione non trovò interesse. Acqua passata. Marelli Motori oggi copre 120 Paesi, impiega 600 persone nel quartier generale di Arzignano (Vi) e altre 150 in Malaysia, dove dal 2010 è attiva una linea produttiva per il power generation. "Essere vicini ai mercati che serviamo" è uno dei principi fondamentali per l' irrobustimento dell'internazionalizzazione, un processo che richiede lungimiranza, determinazione, investimenti (40 milioni negli ultimi 10 anni, di cui 12 negli ultimi 3) e la possibilità, come l'accordo con Caterpillar dimostra, di contemplare risultati anche non immediati.

Ad Arzignano, venerdì scorso "l'open day" organizzato dall'azienda sui suoi 160 mila metri quadri di cui 55 mila coperti, è stata l'occasione per far vedere da vicino agli interlocutori giunti da tutto il mondo i processi di produzione (da quelli automatizzati a quelli gestiti rigorosamente a mano perché motori e generatori fatti su misura richiedono solo ciò che la mano di operatori qualificati può dare), il recente ampliamento dello stabilimento (autorizzazione ai lavori ad agosto 2012, primi motori prodotti lì a giugno 2013) e gli orizzonti. "La nuova alleanza e l'ampliamento dello stabilimento sono passi importanti, ma passi", precisa infatti l'ad Ditri. "Siamo condannati a crescere", attribuendo alla "condanna" un'accezione del tutto positiva. "Il termine 'crisi' nello stabilimento è vietato", aggiunge, ricordando che "il prossimo nuovo stabilimento sarà in Sud America", che ad Arzignano vi è
possibilità di ulteriore ampliamento per 30 mila metri quadri e che il 2013 chiuderà in crescita sul 2012 (da 150 a 170 milioni), con la meta dei 200 milioni già fissata per il 2014.
Da giugno Marelli Motori fa parte di The Carlyle Group, la società americana di private equity che l'ha acquistata per 212 milioni.