Muratura in laterizio faccia a vista

Autore testo e disegno: Giuseppe Maria Bagnuoli, Carlo Castrogiovanni

Le soluzioni tecnologiche che prevedono l'adozione dei mattoni faccia a vista con parziale funzione portante (o addirittura solo autoportante) sono molteplici e, in genere, di difficile catalogazione entro precise categorie in quanto spesso assumono le caratteristiche di soluzioni ad hoc che tengono conto degli specifici condizionamenti strutturali degli interventi e, non raramente, di usi e consuetudini locali.
Muri a doppia parete, muri misti, muri di tamponamento, muri a cortina, muri a sacco, ecc, sono solo alcune delle varie definizioni che cercano di individuare ed enucleare, sia pur con parziali risultati di chiarezza terminologica, categorie e soluzioni tecnologiche in cui, forse, l'unico parametro comune rimane l'adozione dei mattoni faccia a vista nella parte della muratura a contatto con l'ambiente esterno, con funzione principale di rivestimento e di protezione dell'edificio.
Non è certo da sottovalutare, o da sminuire, il significato del mattone faccia a vista utilizzato come solo rivestimento. Tale pratica è antica quanto l'uomo e le sue giustificazioni appaiono numerose. Il rivestimento di laterizio, infatti, oltre a proteggere dalle ingiurie delle intemperie, svolge il ruolo di preservazione e conservazione nel tempo dell'architettura a cui è applicato, contribuisce significativamente, con la sua massa, ad assicurare idonee prestazioni nel campo dell'isolamento termico ed acustico.

Fonte testo e disegno:
A. Acocella, L'architettura del mattone faccia a vista, Roma 1989.
G. K. Koenig, B. Furiozzi, F. Brudetti, Tecnologia delle costruzioni, Firenze 1989.