musei – In Italia, a Torino, l'ampliamento di un museo degli anni '60 integra armonicamente vecchio e nuovo: una pelle di vetro avvolge la nuova ala ovest e abbraccia sul fianco i volumi preesistenti; la corte interna, chiusa e rivestita da pannelli di alluminio forati, diviene il cuore delle esposizioni.

L'intervento di ampliamento e ristrutturazione del Museo dell'Automobile di Torino ha trasformato l'edificio progettato da Amedeo Albertini nel 1958-60 in uno spazio museale contemporaneo. Per raggiungere tale scopo, i progettisti si sono mossi in tre direzioni principali: rivedendo il rapporto tra il fabbricato e lo spazio urbano circostante, ampliando e rinnovando gli spazi e i percorsi interni, cercando di amalgamare il nuovo con le preesistenze.

La facciata convessa dell'Albertini, lunga 114 metri, è rimasta immutata ma è totalmente cambiato il suo attacco a terra: i locali a livello dell'ingresso erano precedentemente interrati e l'accesso avveniva tramite un tunnel centrale. Ora, avendo abbassato l'altezza della scarpata, il piano terra è completamente visibile e si presenta come una fascia orizzontale vetrata.

Il complesso dell'Albertini era costituito da un corpo ovest e un corpo est uniti da due maniche di collegamento sopraelevate: queste due passerelle erano, e sono tuttora, sostenute da piramidi rovesciate di calcestruzzo armato. Nell'angolo nord è posizionato il corpo dell'auditorium con una certa indipendenza strutturale e volumetrica.

La principale opera di ampliamento è stata la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica sul lato ovest, in aderenza ai due edifici esistenti, ma ulteriori spazi sono stati aggiunti operando sugli edifici esistenti: innalzamento delle due maniche di collegamento, allargamento dei piani primo e secondo della manica sud, ampliamento della zona uffici del secondo piano del corpo auditorium.

Un discorso a parte merita la realizzazione della corte interna di circa 1000 mq: uno spazio prima esterno e mero risultato della disposizione degli edifici, è diventato ora il cuore del museo. Le pareti hanno un rivestimento a moduli di alluminio con fori di dimensione variabile che rendono l'involucro cangiante. La copertura è a un'altezza di circa 16 m dal piano di calpestio: è visibile un solo ordine di travi triangolari alte e sottili, di lunghezza circa 30 m, intervallate a lucernari che generano lunghi tagli di luce zenitale.

All'esterno, l'integrazione tra vecchio e nuovo viene proposta con una pelle di vetro serigrafato che avvolge completamente la nuova ala ovest e prosegue abbracciando sul fianco i volumi preesistenti che affacciano su via Richelmy, interrompendosi prima del lungo fronte sul fiume. La nuova pelle ha un andamento sinuoso, senza angoli, come un nastro avvolto attorno all'edificio.

L'intervento è stato l'occasione per donare al Museo dell'Automobile una nuova veste, architettonicamente più attuale e suggestiva, attraente di giorno ma anche di notte, quando le luci nell'intercapedine, evidenziando il distacco tra la pelle di vetro e il volume chiuso dell'edificio e lo rendono un corpo illuminante più che un oggetto illuminato.


scheda progetto

Luogo: Torino. Italia

Committente: Museo Nazionale dell'Automobile

Progettista: Cino Zucchi Architetti CZA

Progetto strutture: Proger Spa

Tempi di realizzazione: 2008-2011

scheda studio

Studio: Cino Zucchi Architetti - CZA

Indirizzo: via Revere, 8

Città: Milano

Telefono: 02 48016130

Fax: 02 48016137

e-mail: studio@zucchiarchitetti.com

www: www.zucchiarchitetti.com