teatri – L'edificio del '700 rivivrà nella sua aulica bellezza attraverso un restauro conservativo che lascerà spazio alla riprogettazione del'intero corpo centrale. Straordinario l'impiego – sia in fase di rilievo che di progetto – della tecnologia BIM (Building Information Modelling).

Uno staff tecnico di eccezione ha lavorato al rilievo e alla progettazione del nuovo Teatro Lirico di Milano: la Direzione Centrale Tecnica – Settore tecnico Cutura e Beni comunali diversi – del Comune di Milano (Pasquale Mariani Orlandi con la collaborazione di Alessandro Savarese, Gemma Pinto e Maria Botti), l'Unità Tecnica Opere Civili del di Metropoitana Milanese (Roberto Conta) con la consulenza del Politecnico di Milano (professori Massimo Guazzotti e Giovanni Utica). Il progetto di restauro, sviluppato su una superficie di 9.550 metri quadrati, ha avuto il primo obiettivo di preservare le linee architettoniche storiche del teatro: si tratta di un restauro conservativo che prevede il recupero dei pavimenti in legno della sala teatrale, i palchi, la galleria e i paramenti decorativi. E' stato invece riprogettato interamente il corpo centrale del teatro che ospiterà un nuovo impianto di climatizzazione e di illuminazione, la sistemazione di complessivi 1500 posti a sedere ripartiti tra la platea e i palchi, un nuovo palco di 400 metri quadrati. Gli ingressi invece resteranno quelli storici da via Larga. Due le novità: la creazione di un ristorante, collocato al secondo piano e raggiungibile con un ascensore dedicate e le sale prove collocate nelle ali laterali.

Design Suite e ReCap Autodesk per il rilievo e il progetto
La necessità primaria per il Comune di Milano prima di indire qualsiasi bando per il restauro del teatro Lirico  era quella di avere una situazione precisa delle condizioni attuali. Posizionando un laser scanner al centro del teatro in quattro giorni il team tecnico ha fatto il rilievo di tutto il teatro, includendo anche tutte le parti più buie e nascoste come i camerini, i sottoscala, gli anfratti. Tecnicamente sono stati  rilevate 550 nuvole di punti che corrispondono ad un totale di circa dieci miliardi di punti. Utilizzando un metodo tradizionale di rilevamento si sarebbe arrivati a circa 1500 punti, con tutte le difficoltà derivanti anche dalla complessità dell'opera che ha delle parti che segnano i diversi interventi avvenuti in epoche diverse. Tutti i dati raccolti sono stati combinati in un sistema di rendering in tempo reale, creando una rappresentazione digitale in 3D del teatro con un livello di dettaglio di ottima qualità, grazie all'utilizzo di software innovativi contenuti nella Autodesk Buildign Design suite - Autodesk Recap e Autodesk Revit - che consentono di realizzare modelli 3D intelligenti da scansioni laser, da foto e da altre tipologie di reality capture. Dal modello in 3D reale del teatro, grazie alla Autodesk Building Design Suite che combina il Building Information Modeling (BIM) e software come Autodesk Revit utilizzato per costruire un modello da Recap e da nuvole di punti, il team tecnico ha realizzato tutta la progettazione, simulazione, visualizzazione e creazione del progetto finale del teatro che sarà poi trasferito all'impresa di costruzioni che vincerà l'appalto pubblico.

Breve storia del Teatro Lirico
Nel 1717 a Milano venne costruito il teatro regio ducale in un'ala del palazzo Reale; ma un incendio lo distrusse completamente il 25 febbraio 1776. L'arciduca Ferdinando, figlio di Maria Teresa d'Austria, propose di dotare la città di Milano di due teatri: il principale ("nobile") da erigere nei pressi della corte sull'area della sconsacrata chiesa di Santa Maria alla Scala, ovvero l'attuale Teatro alla Scala, mentre il secondo ("popolare") da costruire sull'area delle scuole cannobiane, fondate da Paolo da Cannobio (da cui il nome). Entrambi i progetti, simili tra loro nella tipologia del teatro all'italiana con pianta a ferro di cavallo e con vari ordini di palchi e loggione, vengono affidati a Giuseppe Piermarini, Regio architetto. Il nuovo teatro, detto "la Cannobiana", viene inaugurato un anno dopo del Teatro alla Scala, la sera del 21 agosto 1779, con uno spettacolo e musiche di Salieri. Con la riduzione delle sovvenzioni comunali e statali, per la Cannobiana dal 1870 inizia una situazione di declino. È l'editore musicale Edoardo Sonzogno a dargli nuova vita: lo fa restaurare e gli muta il nome in teatro lirico internazionale (1894). Il teatro riprende ad essere un importante centro di cultura. Nel 1926 ritorna ad essere proprietà del Comune di Milano. Un grave incendio lo danneggia nel 1938. Il Comune decide allora di ricostruirlo in forme nuove: del progetto viene incaricato l'architetto Cassi Ramelli. Nel 1943 il Lirico ospita la stagione del Teatro alla Scala, andato distrutto per i gravi bombardamenti angloamericani che avevano colpito Milano. Nel dopoguerra, il teatro lirico ritorna a svolgere il suo ruolo culturale. Nel 1960 il Comune lo concede al Piccolo Teatro di Strehler per il quale funziona come "sala grande". Si apre un'importante stagione di opere di Brecht, di balletto, di concerti di Giorgio Gaber, di manifestazioni politiche, fino agli anni novanta, quando una crisi finanziaria ne provoca la chiusura. Nel 2003 è stato dedicato a Giorgio Gaber.