Paint Shop  

Località via Abetone Inferiore 4, Maranello, Modena, Italia
Cliente Ferrari S.p.A.
Progetto Maire Engineering - Marco Visconti
Collaboratori P.L. Bettini, M.T. Ridolfi e G. Pairone
Strutture R. Enrici con M. Dogliotti
Impianti M. Gatti con D. Formica e D. Carrea
Capo progetto M. Becatti con L. Aglietta
Client direction F. Magagni, A. Castelli e E. Paroletti
Bioclimatica G. Pairone
Realizzazione 2002-2004

Dai tempi delle gigantesche fabbriche di Detroit, Highland Park e River Rouge progettate da Albert Kahn per l'industria automobilistica nordamericana, la vettura ha subito un'evoluzione straordinaria. Il contenuto tecnologico ne ha trasformato le qualità estetiche e modificato il ruolo sociale. La produzione si è complicata e lo stabilimento si è evoluto insieme a tutto il processo.
La cittadella di Maranello possiede il fascino dell'epopea industriale italiana che ricorda quelle fasi del boom economico del secondo dopoguerra che hanno segnato la storia dell'automobilismo e, allo stesso tempo, quello di un sofisticatissimo gioiello tecnologico. A dispetto di qualsiasi crisi, il rosso Ferrari non mostra segni di sbiadimento e lo stabilimento continua a rinnovarsi grazie ad importanti interventi.
Il Padiglione Verniciatura dello stabilimento di Maranello recentemente inaugurato si presenta come una grande scatola alta ventidue metri, che poggia su una porzione di terreno quadrata di centoventi metri di lato circa. La composizione, in realtà, è regolata dalla correlazione di un certo numero di parallelepipedi che corrispondono a differenti zone funzionali. Il rapporto con il corpo del Centro Sviluppo Prodotto progettato da Massimiliano Fuksas è evidente sia in senso volumetrico che materico. La forte presenza del volume è evidenziata dal disegno a doghe orizzontali delle lastre di rivestimento in vetro e alluminio. La pelle di questo involucro manifesta, con eleganza e attenzione, l'elevato contenuto tecnologico delle attrezzature al suo interno. Consapevole del fascino Ferrari, il progettista Marco Visconti, responsabile del settore architettura di Maire Engineering, ha giocato sull'opacità dei materiali di rivestimento consentendo, in zone di particolare interesse, la vista dall'esterno. I criteri che hanno guidato il progetto sono l'uso di fonti energetiche rinnovabili e la qualità ambientale degli spazi interni. Sorprendentemente, questa costruzione industriale si pone come architettura per l'uomo. Gli obblighi verso la normativa europea, che per il 2007 richiede, oltre al controllo dei consumi energetici, standard specifici relativamente ai luoghi di lavoro dove siano impiegate vernici, sono già stati assolti secondo un piano generale della casa di Maranello di certificazione ambientale.
Si ha l'impressione che lo sviluppo del padiglione abbia perseguito gli stessi obiettivi della progettazione di una vettura: come le prestazioni tecniche, la sicurezza ed il comfort del conducente sono gli obiettivi primari del car designer, così il Padiglione Verniciatura è l'interpretazione del sofisticato processo di lavorazione, delle esigenze e della sicurezza dei dipendenti e del flusso dei visitatori. Particolare attenzione è stata riservata a quest'ultimi. Una balconata, posta a quota + 5,00 lungo il lato est definisce definitivamente il ruolo degli ospiti, i quali, sfruttando questo percorso, possono osservare le varie fasi del processo produttivo senza intralcio e pericolo. Nonostante il carattere ospitale dell'edificio, si stabilisce una distanza precisa che è propria delle cose preziose.
Gli addetti alla verniciatura entrano negli spogliatoi e da questi ai reparti, mentre gli impiegati raggiungono gli uffici attraverso il volume vetrato posto nell'angolo sud-ovest. Quest'ultimo, che contiene le scale, è un sistema bioclimatico ventilato naturalmente. Il piano terra ospita le fasi di preparazione alla verniciatura che avviene al piano superiore in corrispondenza del ballatoio. Il secondo piano contiene i grossi macchinari per il trattamento dell'aria.
Ogni zona della facciata presenta caratteristiche specifiche che dipendono dal tipo di attività che vi si svolge e dall'esposizione esterna. I lati sud ed est presentano delle lastre in vetro molato orizzontalmente, applicate su pannelli in alluminio. Questo assemblaggio costituisce un sistema ventilato di facciata che, attraversato dalla luce, ne accentua la riflessione all'interno. Questa grande fascia traslucida rimane sospesa su un basamento pieno che da terra raggiunge il primo piano, costituito da lastre prefabbricate il cui colore chiaro deriva dalla polvere di travertino aggiunta all'impasto.
Le parti vetrate maggiormente soggette all'incidenza delle radiazioni solari, come quelle della serra d'ingresso, sono protette da sistemi frangisole in alluminio. Gli uffici di gestione dell'impianto ai primi due piani affacciano lungo la parete ovest e presentano dei sistemi di tamponamento a vetri ad alto assorbimento.
Attraverso una lunga fascia vetrata al piano terra lungo il prospetto ovest, l'edificio mostra le scocche, sia quelle già verniciate che quelle ancora da trattare, ai passanti. Il Padiglione Verniciatura diventa vetrina: i pezzi esposti, anche se ancora non finiti, sono già opere d'arte.

Testo di Jacopo Maria Giagnoni
Estratto da Materia n. 45

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