Interviste – La strada per la sostenibilità, spiega l'architetto marchigiano, passa per la valorizzazione dei materiali

Bagno e Accessori, bimestrale del Gruppo Sole 24 Ore Business Media, ha parlato dei temi della sostenibilità con l'architetto Ivan Palmini. Marchigiano, classe 1960, Palmini ha iniziato la sua attività di designer nel 1983. I suoi molteplici interessi nell'ambito del progetto lo hanno portato ad occuparsi sia di design che di architettura ed interiors design, applicando sempre come fondamentale principio progettuale l'impegno verso la sostenibilità ambientale. Sostenibilità che in ambito architettonico, sia che riguardi la singola abitazione che complessi più vasti come il Multisala Maxi in provincia di Ascoli o la fabbrica Sielpa in provincia di Macerata o la ristrutturazione della fabbrica Babini a Camerano, si traduce nella puntuale attenzione al risparmio energetico e al riciclaggio dei materiali usati nel processo costruttivo.

Come affrontate l'argomento del risparmio energetico negli edifici da voi progettati?
Quando affrontiamo un nuovo progetto cerchiamo di avere un approccio che tenga presente sia il concetto di ecosostenibilità che di sistema. Questo si traduce a livello costruttivo nell'utilizzo di materiali naturali come il Poroton, che permette l'eliminazione di isolanti non riciclabili, ma soprattutto nella progettazione di sistemi e impianti all'avanguardia in grado di eliminare al massimo gli sprechi energetici per il raggiungimento di un'adeguata sostenibilità ambientale. L'intento è quello di realizzare una progettazione minimale, che riduca cioè al minimo: per noi questo termine non significa una certa tendenza del design, attualmente un po' troppo inflazionata, ma lo intendiamo nel suo puro significato di ridurre gli elementi al minimo per evitare il più possibile gli sprechi. Ad esempio nella progettazione di una palazzina nel comune di Porto Sant'Elpidio abbiamo utilizzato una sola centrale termica a servizio di tutti gli appartamenti, quindi una sola produzione di calore cha allo stesso tempo mantiene la termoregolazione autonoma nella pluralità delle utenze. Aspiriamo alla ricerca del minimo e quindi del puro nelle nostre realizzazioni architettoniche anche per quanto riguarda i rivestimenti impiegando materiali naturali come la pietra ed il legno.

Vi occupate direttamente della progettazione anche della parte impiantistica dei vostri edifici?
Certamente. La collaborazione con figure professionali specializzate nella realizzazione di progetti termici adeguati come il riscaldamento a pavimento o a parete e progetti illuminotecnici che, grazie all'utilizzo di sistemi avanzati, riducono i campi elettromagnetici presenti nelle abitazioni, ci hanno permesso di realizzare ambienti residenziali ecosostenibili. Per correttezza devo però aggiungere che questi interventi non sarebbero stati possibili senza un'adeguata committenza che, oltre ad essere stata informata e seguita sin dal primo incontro sullo sviluppo delle nuove tecnologie impiantistiche e di costruzione, ha avuto la disponibilità economica per far fronte ai maggiori costi di questi impianti.

Il concetto di 'sistema' è un po' il filo conduttore di tutti i vostri progetti?
Esattamente. Questo punto mette in evidenza l'anima progettuale alla base dello studio Ipalmini. Non si progetta mai un pezzo singolo fine a se stesso ma si realizza un sistema, una struttura come centralità dello sviluppo del progetto stesso, sia esso di design, di arredo o di architettura. Il sistema Osso che abbiamo disegnato per Luconi, ad esempio, ha una struttura basata sulla verticalità ed il suo grande vantaggio è quello di potersi evolvere ed espandere per dividere ed organizzare gli spazi secondo le esigenze del cliente. Anche il progetto bagno Slide, che abbiamo elaborato per Rapsel, è basato su un sistema. Infatti la struttura modulare di sostegno è composta da un telaio di alluminio formato da quattro moduli quadrati che supporta dei pannelli fissati a pressione. Questo consente la massima flessibilità di utilizzo e di gestione. Sembrerà una forzatura ma non riesco a pensare al design se non in termini di sistema.

Anche la panchina Loco è parte integrante di un sistema.
Sì, anche la panchina Loco che ho disegnato per All+ fa parte di un sistema che comprende segnaletica orizzontale e verticale, dissuasori e isole di sosta coperte. Questo progetto è caratterizzato da una scelta fondamentale: gli elementi costruttivi sono realizzati in alluminio, materiale totalmente riciclabile. L'utilizzo dell'alluminio o del vetro o di altri materiali naturali, evitando di conseguenza plastiche o truciolari di difficile riutilizzo, sono il nostro modo di essere sensibili alla causa della sostenibilità ambientale. Per noi dello studio Ipalmini concetti come ecosostenibilità, riciclaggio e risparmio energetico non sono solo termini di tendenza, di cui oggi si fa un gran parlare, ma i veri punti di riferimento dai quali prendono spunto tutti i nostri progetti.