Il complesso ecclesiale della parrocchia di San Vito, formato dalla chiesa e due edifici laterali era stato costruito nel 1938 e mai terminato a causa della guerra:il progetto iniziale prevedeva infatti un quadriportico sul fronte verso strada che aveva lo scopo di collegare tra loro i diversi edifici. Privo di questo completamento i fronti erano quindi rimasti disadorni e inadatti per completare un sito sacro; inoltre con il tempo il complesso si era deteriorato notevolmente.

Il nuovo progetto ha comportato quindi la costruzione di nuova architettura a ridosso di edifici esistenti. La ricerca progettuale si è sviluppata dunque secondo alcune direttrici:
– creare una costruzione di impronta contemporanea ma con una forma architettonica coerente con l’esistente e la tradizione storica;
– dare rilevanza alla facciata e al sagrato con un intervento a forte carica simbolica sottolineando l’ingresso come luogo di passaggio ben riconoscibile tra la chiesa e il suo popolo;
– organizzare gli spazi esterni in modo funzionale: il sagrato frontale per i fedeli, la parte carraia sul fianco con area sosta e carico scarico, la parte retrostante per le attività sportive e per l’oratorio.
Queste caratteristiche si sono ottenute costruendo tutto attorno al sagrato un portico semplice e lineare in mattoni e ridefinendo la nuova facciata con un grande portale in calcestruzzo, una croce luminosa a tutta altezza e campane (prima inesistenti) poste in facciata. Il portale alto 8 m (la chiesa è alta 25) è stato realizzato con un particolare cemento bianco che viene chiamato pietra fusa perché è liscio e setoso come il marmo e non trattiene lo sporco e lo smog. Il decoro all’ingresso, formato da un intreccio di foglie di palma e dall’immagine dello Spirito Santo, è stato serigrafato su cemento. La croce, disegnata come un lungo taglio per tutta l’altezza del portale, accoglie al suo interno dei tubi a LED che illuminano completamente l’incavo trasformando il segno in un fascio luminoso di notte molto suggestivo. In assenza di campanile si è deciso di posizionare in facciata 5 campane di ridotte dimensioni per non creare fastidiose risonanze ma sufficienti per piccoli concerti. La pavimentazione del sagrato è stata completamente lastricata in beola con fasce decorative e inserti in pietra di Trani.

Le opere hanno goduto di un finanziamento comunale con la  Legge Regionale 11.03.2005 n. 12 che prevede una quota pari all’8% degli oneri di urbanizzazione per edifici di culto e attrezzature per servizi religiosi.