Lapideo – Flessione del 9,2% rispetto al 2008 con un giro d'affari superiore ai 14 miliardi di dollari a livello internazionale

Nel consuntivo per il 2009, gli scambi internazionali di marmi e pietre hanno registrato un giro d'affari complessivo per oltre 14 miliardi di dollari (export più import), con una flessione del 9,2% dal 2008 che costituisce una novità assoluta nell'ultimo ventennio, rispecchiando una congiuntura difficile anche in campo lapideo. Nei confronti del 2001, quando il fatturato aveva raggiunto i 5,2 miliardi, il valore è tuttavia triplicato, confermando il crescente apprezzamento dei progettisti per il prodotto lapideo, che proprio per questo ha sofferto meno di altri materiali concorrenti.

Osservando la classifica del valore dell'export, i primi quattro Paesi (Cina, Italia, India, Turchia) hanno raggiunto il 57,2% del totale, evidenziando la forte concentrazione del settore. Il dato più rilevante riguarda il forte sviluppo cinese, con un balzo da 0,8 a 3,6 miliardi di dollari e una quota di mercato salita dal 16,2 al 25,3% in otto anni, mentre l'Italia ha perso da diversi anni un primato di vecchia data, scendendo dal 30,6 al 13,5 per cento. Molto apprezzabile è stata la crescita della Turchia, partita da 200 milioni di dollari superando il miliardo lo scorso anno.

L'importazione è più articolata: i primi quattro acquirenti del 2009, tutti extra-europei (Stati Uniti, Cina, Corea del Sud e Giappone), hanno raggiunto il 37,8% del fatturato. Anche in questo caso, dal 2001 al 2009 si sono registrati incrementi generalizzati, soprattutto nei Paesi asiatici, mentre hanno fatto eccezione gli Stati Uniti, dove l'ultimo biennio ha coinciso con una flessione di quasi un miliardo e mezzo, pari al 39,8% e dove la quota di mercato è scesa dal 22,7 al 14,6 per cento. In forte calo anche gli approvvigionamenti italiani che, sempre nell'ultimo biennio, si sono ridotti del 38 per cento.

Il panorama internazionale del settore propone così un mondo a due velocità: da una parte, i Paesi in via di sviluppo che si sono distinti per crescite talvolta accentuate dell'export e dell'import. Dall'altra, le economie mature, dove al carattere selettivo del mercato si sono aggiunti gli effetti del ristagno. L'interscambio lapideo ha visto oltre 41 milioni di tonnellate, in prevalenza di prodotto finito e, quindi, un valore medio di circa 340 dollari, quasi uguale a quello dell'esercizio precedente; il consumo, pur nella contrazione delle cifre assolute, si va estendendo verso nuovi segmenti di mercato.