Report eventi – Una serie di incontri organizzati da Il Sole 24 ORE dal 4 al 7 febbraio, al Made Expo, Fiera di Milano – Rho

Pillole, spunti per la riflessione nell'ambito della complessità del dibattito contemporaneo “Pillole di Architettura - Mondi a confronto: quando il progetto incontra l'estetica, il green marketing e la crossmedialita'”, questo il titolo di una serie di incontri organizzati da Il Sole 24 ORE dal 4 al 7 febbraio, al Made Expo, Fiera di Milano - Rho.

Nel corso del primo dibattito Materiali Ecocompatibili. Sostenibilità di processo e di prodotto, nuovi mercati e green marketing (moderatore: Dario De Andrea, Coordinatore Editoriale Ambiente&Sicurezza Il Sole 24 ORE. Relatori: Matteo Bartolomeo, Amministratore Delegato Centro di Ricerca Avanzi; Luca Lo Presti, CEO D'Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO), l'attenzione si è concentrata intorno al tema: comunicare “verde” interessa alle aziende, ma interessa anche al consumatore? La comunicazione sul tema ambientale e il suo ruolo si sono indubbiamente evoluti e si è stabilita una maggiore relazione sul territorio. Tutti gli attori della filiera edile (dal committente all'esecutore) danno peso alle componenti “green”. In beni durevoli (casa) e non (detersivo) le componenti verdi hanno ovviamente pesi diversi. Nel caso degli edifici, inoltre, resiste la logica del price premium, ovvero l'acquirente è disposto a pagare di più in cambio di un bene, che, a parità di prestazioni e comfort, includa una componente “green” che lo appaghi.

Riguardo alla Nuova estetica degli involucri. Il valore della forma e della comunicazione delle soluzioni di facciata (moderatore: Giovanni Leoni, Direttore d'Architettura.
Relatori: Fulvio Irace, docente di Storia dell'Architettura Politecnico di Milano; Ettore Rocca, docente di Estetica Facoltà di Architettura Reggio Calabria), sono stati messi a fuoco temi particolarmente sentiti nel dibattito critico contemporaneo.
È evidente uno scollamento tra architettura in senso tradizionale e il fenomeno delle archistar, tra “la figura” e gli aspetti che caratterizzano la disciplina. In che rapporto stanno forma e bisogno? Irace commenta che ci troviamo in un punto di non ritorno, un punto di saturazione. Si sente l'esigenza di una nuova sobrietà: non abbiamo più necessità di edifici solo “iconici”. Rocca replica che l'estetica sembra sia la colpevole di questa situazione. L'estetica invece si è sempre concentrata sulle responsabilità che legano la forma al bisogno. Purtroppo l'estetica oggi è intesa come “estetizzazione”, come continua ricerca di forme. Questo porta inevitabilmente ad un puro inno alla novità.
Irace sottolinea che la questione dell'involucro è una tematica squisitamente moderna. La concezione fisiologica/antropologica del razionalismo, della relazione ossatura/rivestimento interviene in modo forte, “l'ornamento è delitto” scriveva Loos. Da qui il pregiudizio negativo nei confronti dell'involucro, inteso solo come facciata, come rivestimento non integrato con la struttura. Oggi d'altra parte siamo in presenza di “involucri intelligenti” fatti da materiali ibridi che si avvicinano al mondo della biologia, della genetica in un rapporto diverso con il concetto di Natura. L'architettura si deve avvicinare alla Natura in un nuovo rapporto non mimetico, ma scientifico-tecnologico. La Natura è una fonte di idee, si profila una nuova figura di architetto “scientista” non “artista”.

Nella conferenza Green buildings & green cities. Tecniche e strategie per edifici e città verdi (moderatore: Giuseppe Turchini, Direttore Il Sole 24 ORE Arketipo. Relatori: Bruna Brembilla, Assessore all'Ambiente e all'Energia Provincia di Milano; Mario Cucinella, Presidente Mario Cucinella Architects), è introdotto il dibattito con una provocazione: realizzare edifici verdi basta per garantire un futuro di sostenibilità? In realtà dovrebbero convergere linee politiche di carattere strategico come regolamenti, incentivi e soluzioni tecniche innovative. Da qui l'esigenza di definire un regolamento edilizio basato sulla compatibilità ambientale con azioni verso l'utente non di sanzione ma “premiali” con un'attenzione particolare al mondo delle imprese al fine di “partecipare ad un nuovo modo di abitare sensibile al risparmio energetico e al controllo delle emissioni”. Cucinella commenta quanto sia importante la “conoscenza” e la formazione in fatto di sostenibilità ambientale. Il mestiere dell'architetto si confronta di continuo con il cambiamento. La questione energetica è un “fatto pratico”. Parlare di prestazione di un edificio rappresenta l'evoluzione del mestiere dell'architetto.

Ha concluso il ciclo Crossmedialità e architettura. Mondi sintetici 3D, Web, TV: i nuovi spazi della progettazione (moderatore: Donatella Bollani, Coordinatore Editoriale Il Sole 24 ORE Arketipo. Relatori: Luca Lisci, Virtual World Designer maison, the; Maurizio Unali, Docente di appresentazione digitale Facoltà di Architettura Pescara). Qual è il contributo dell'architettura virtuale all'architettura contemporanea? È una realtà che consente la simulazione praticabile da più fruitori che può generare più simulazioni ma anche delle “esperienze sociali”. Spazi digitalmente abilitati percorribili attraverso il corpo virtuale di un Avatar (moderno uomo vitruviano, il neo-modulo lecorbuseriano) dove si possono generare modelli e processi di progettazione condivisa. Lo scopo è l'”immersività del progetto” che assume valenze di tipo sociale, in questo senso non si parla più di equipe ma di community come in second life, dove non ci sono solo specialisti.