Polidrom

BORIS PODRECCA, POLIDROM, VIENNA

Il progetto presentato dall'architetto Podrecca per il frammento utilizza lastre in Pietra di Prun (Verona) della Pietra della Lessinia e lastre in vetro di diverso spessore.
Questo ha portato la Docipa ad utilizzare un sistema puntuale attraverso l'utilizzo di staffe ancorate alla struttura, le quali portano le lastre per mezzo di speciali inserti a scomparsa applicati sul retro della lastra, dando la possibilità di rendere autonoma ogni singola lastra.
Per l'ancoraggio delle lastre di vetro si è usato lo stesso tipo di staffa, tuttavia, al posto degli inserti, sono stati usati dei bulloni serrati sulla parte in vista con dadi ciechi e con dadi autobloccanti sul retro.
Polidrom è situato nell'area sud di Vienna, accanto ad un business-park.
È un edificio cellulare a diversi tagli volumetrici che si adegua a specifiche esigenze spaziali e funzionali (atelier, studi, uffici, residenze temporanee ecc.).
La continua variabilità orizzontale e soprattutto verticale corrisponde ad un avanzamento rispetto al "Raumplan" loosiano.
Il corpo architettonico manifesta una dinamica verticale libera da vincoli planimetrici.
La libera disposizione dei volumi si riflette nella facciata che, come tessuto a trama libera, riveste un corpo vitale e in continua modificazione.
La materialità dell'involucro è composta da tre texture: pietra a spacco naturale, pietra a sega e vetro - tutte montate a filo.
La metafora tessile del rivestimento è, in questo progetto, in netta antitesi con il concetto monolitico della pietra dato da un edificio prospiciente.
La loro dicotomia rappresenta la diversità dell'uso della pietra.

Tratto da "Facciate di pietra", supplemento di AREA n. 51, Federico Motta Editore