a cura di Carlotta Eco




Polo commerciale "Porta di Roma", Studio Valle Architetti Associati
a cura di Carlotta Eco

SCHEDA DI PROGETTO

Luogo: Programma degli
Interventi Bufalotta in Roma
Promotore: Porta di Roma

Progetto urbanistico: Studio Valle Architetti
Associati, Gino Valle 1992-1997
Progetto architettonico :
Studio Valle Architetti Associati, Gino Valle 2000-2003, Pietro Valle
2003-2007, (preliminare, consulenza al progetto esecutivo e direzione
artistica)
Coordinamento progettuale generale e progettazione
esecutiva:
Arch.Rossella Capri/Lamaro Appalti e Ufficio tecnico Porta
di Roma
Project Manager: Ing.Marco Martegiani, Lamaro
Appalti -
Ing.Giorgio Loretelli, Parsitalia
Progetto
strutture:
Ing.Ermanno Clementoni Ufficio Strutture Lamaro,
ATP
Studio ASSOCIATO Biggi Guerrini SBG&Partners
s.r.l.
Progetto concept interni e illuminotecnico: LaGuarda
Low Architects
Consulenza al progetto illuminotecnico:
IGuzzini Illuminazione
Consulenti: Studio
Gilda, Studio Prof.Ing.Pietro Nozzi, 
Studio Leoni Grandi
Opere & Sicurezza S.r.l.
Impresa generale: Edilizia Roma
Centro Nord S.C.a r.l.
Direttore dei Lavori: Ing. Alessandro
Guerrini / Edilizia Roma Centro Nord S.C.a r.l.
Elementi
prefabbricati:
Mabo Prefabbricati
S.p.A.
Serramenti: Elle Effe Infissi S.r.l. - Tecno
Engineering 2 A S.r.l.
Lucernari e torre: Officine Tosoni
Lino S.p.a
Pavimenti: Graniti Fiandre
S.p.A.
Controsoffitti: ATI Coiver Contract
S.r.l.-Franceschini
S.r.l.
Impianti: Schindler S.p.A., Ortros
S.r.l., Enetec S.r.l., Astrim S.p.A., 
Gruppo S.C.
S.r.l., Tecnoallarmi S.r.l., Pontina Impianti S.r.l., Società
Prevenzione antincendio S.r.l., Di Zeta S.r.l., Giska
S.r.l., Afapark Group
Tempi progetto: 2000 -
2007
Tempi di realizzazione: 2004 -
2007
Superficie costruita mq: 131.263,02, di cui mq.
98136,13 centro commerciale,
mq. 25.669,75 Ikea; mq 7.457,14 Leroy Merlin,
mq. 9.404,31 Residence
e circa mq. 260.000 di parcheggi
interrati
Volume costruito mc : 459.420 Polo Commerciale e
30.994,97 Residence
Fotografie: archivio Studio Valle Architetti Associati,
archivio Mabo prefabbricati

Vedi la
SCHEDA ARCHITETTO


Il progetto urbanistico

Il progetto per il polo commerciale "Porta di Roma", uno fra i più grandi
d'Italia, fa parte del piano urbanistico "Progetto Urbano Bufalotta", un'area di
332 ettari, che si sviluppa a nord del grande raccordo anulare di Roma (GRA) e
che accoglierà entro breve 15.000 abitanti.
Nel 1992, quando lo Studio Valle
Architetti Associati ha iniziato il progetto preliminare la zona si trovava in
aperta campagna, una zona collinosa molto verde. Il contesto paesistico ha
sicuramente influenzato il progetto per il nuovo insediamento urbano le cui aree
di intervento sono ripartite fra viabilità, residenza, uffici direzionali e
amministrativi, attività commerciali e servizi (fra cui diverse scuole). Ma
soprattutto, il progetto prevede che quasi il 50 % dell'area sia dedicato a
verde pubblico; un sistema di Parchi urbani che si chiamerà "Parco delle Sabine"
(per intenderci, un'area grande tre volte Villa Borghese).

piano zoning 1998 in viola il
polo commerciale(1,2) viste aeree(2,3)
inizio scavi(4) 

Un nuovo sistema viabilistico

I singoli quartieri saranno dislocati all'interno di un nuovo sistema
viabilistico a forma di otto e attraversati da un boulevard alberato dalla forma
sinuosa, generata dall'orografia del terreno esistente. L'obiettivo principale
della pianificazione è stato non solo quantitativo, cioè, la creazione di
quartieri ad alto standard di verde pubblico, ma anche qualitativo: il progetto
è stato cioè mosso dall'intento di studiare i percorsi, le sezioni stradali e le
visuali in funzione di un continuo rapporto visivo con il paesaggio esistente e
con il nuovo sistema di parchi. I nuovi edifici commerciali si inseriscono in un
contesto di pianificazione territoriale dalle dimensioni non circoscrivibili per
un visitatore occasionale, soprattutto per un pedone, circoscrivibile e
descrivibile solamente con lo strumento del piano urbanistico, con profili a
scala territoriale, riprese fotografiche aeree oppure, come è già stato fatto su
"you tube" (il sito web per la condivisione di file di filmato) attraverso una
web cam che dall'auto riprende le sequenze di avvicinamento al centro.

Il gruppo di lavoro

Lo Studio Valle Architetti Associati, responsabile del Piano
particolareggiato e più in specifico, del progetto architettonico del polo
commerciale "Porta di Roma", ha fatto riferimento per la gestione del progetto
all'ufficio tecnico Porta di Roma. 
La costruzione dell'intero
complesso è stata, infatti, gestita dalla società proprietaria dei terreni che
non solo è l'impresa edile principale ma si è anche occupata della vendita dei
nuovi edifici. Per l'impresa si è resa necessaria la creazione di un ufficio
tecnico interno che si occupasse, sin dalle prime fasi, del coordinamento
progettuale e della progettazione esecutiva: una squadra di architetti, in
particolare donne, (cosa non infrequente nei lavori di coordinamento progettuale
a grande scala) che ha seguito il progetto per ben 15 anni e che, dal 2004, ha
spostato gli uffici tecnici in loco. Gli specialisti che nel corso degli anni
sono stati coinvolti nell'intervento sono molti : topografi, ingegneri,
impiantisti, consulenti commerciali, oltre agli architetti, un team necessario
di fronte a un intervento di tali dimensioni. Basti pensare che è stato
necessario spostare un tratto di acquedotto cittadino, sono stati interrati
tutti gli elettrodotti di alta tensione ed infine sono stati fatti numerosissimi
ritrovamenti archeologici poi inglobati, con modalità differenti, nel nuovo
progetto.

diaframma finito (1) fasi
di costruzione della galleria commerciale (2,3,4)

Il polo commerciale: tre piazze e tre edifici

Il complesso commerciale, inaugurato di recente, si articola in tre edifici,
quello della Galleria Commerciale dal caratteristico color ocra, quello
dell'Ikea e infine quello di Leroy-Merlin. Le tre unità sono state organizzate
intorno a tre piazze poste a livelli di quota diversi, che rappresentano i punti
di aggregazione e di orientamento per i visitatori. Queste, come gli edifici,
sono accessibili direttamente dai due piani semi-sotterranei dedicati ai
parcheggi, stiamo parlando di 230.000 mq di posti auto. Il terreno è stato
scavato in profondità in modo che le strade di accesso scendano di quota fino ai
piani parcheggio, ed è attraverso questo taglio che la luce naturale penetra nel
sotterraneo.
All'interno dell'edificio color ocra si trovano oltre 220 negozi
fra cui l'enorme ipermercato Auchan  ed un Cinema da 14 sale, che si
distingue dal complesso della Galleria di negozi per il rivestimento interamente
vetrato.
Sulla copertura pedonabile della galleria commerciale, una sorta di
quarta piazza costellata di funzioni e di torrette che fungono da pozzi di luce,
sono previsti 4 campi da tennis, 2 da calcetto, un'area bambini e 2 ristoranti
con pergolato all'aperto ed una grande palestra.

la piazza superiore (1)
copertura pedonabile (2) il taglio della strada
d'accesso ai parcheggi (3)
pianta parcheggi dell'intero polo commerciale (4)

L'immagine della città di tufo

L'immagine che i progettisti avevano in mente per l'edificio della galleria
commerciale, più che di un singolo oggetto architettonico era quella di una
città terrazzata in tufo, un piccolo villaggio murato, caratterizzato da un
coronamento di zinco, sul quale si ergono torri argentee, rivestite in lastre di
alluminio. Le torri sulla copertura sono pozzi di luce che penetra sino ai piani
di parcheggio, la loro forma  esterna e' caratterizzata da grandi scandole
di alluminio a corsi diagonali.
In contrapposizione alla solidita' delle
gallerie commerciali, Ikea e' invece un edificio leggero, rivestito di lamiera
corrugata blu e carraterizzata da due schermi a sbalzo che segnano gli ingressi
e sembrano "sfogliare" l'edificio.
L'analogia con la città dell'intero
complesso, si è resa necessaria per controllare l'involucro ma anche  la
forma, in continua evoluzione e trasformazione, di una pianta che si comportava
come "un'ameba distributiva", come è stata definita dai progettisti.
Questo
fatto è dovuto ai continui mutamenti delle attività commerciali e il conseguente
adattamento degli obiettivi progettuali che hanno contribuito ad allungare i
tempi di progetto imponendo ai progettisti numerose varianti. Per stare al passo
con le continue richieste, i progettisti hanno dovuto dimostrare una grande
capacità di flessibilità progettuale, una pratica che ha influito sulla forma
del complesso.

vista citta murata (1)
montaggio lucernari copertura(2) interno(3)
edificio ikea (4)

torre del lucernario della Hall
(1) vista del multisala e della torre
finita (2,3) lucernario interno
(4)

La prefabbricazione in serie e non

Il progetto originale della Galleria commerciale, è stato inizialmente
pensato come una costruzione in edilizia tradizionale; successivamente, è stato
necessario "tradurlo" utilizzando le tecniche costruttive dell'edilizia
industrializzata basata sulla prefabbricazione - una scelta imposta dai tempi
ristretti e dalle esigenze  di flessibilità spaziale tipica degli spazi
commerciali.
Il sistema costruttivo dell'edificio si basa sul montaggio di
pilastri, travi, solette e tamponamenti in cemento armato che costituiscono le
grandi piastre dei sei piani, di cui due sotterranei, e che si organizzano
secondo una maglia di otto per otto metri determinata dalle dimensioni dei
parcheggi.
Date le dimensioni gigantesche dell'intervento è stato possibile
concordare con l'azienda di prefabbricazione l'utilizzo di elementi prodotti in
grande serie alternati a parti prefabbricate ad hoc. Questo significa che alcune
parti della piastra multipiano, sono state interamente montate a secco con
elementi di tipo standard; mentre alcuni luoghi, unici per forma architettonica,
quali la Hall d'ingresso con la torre-lucernario principale, e i punti della
copertura dove si innestano le torri - lucernario, sono stati realizzati con
elementi edilizi fuori standard. Anche in questo caso i pezzi prefabbricati sono
realizzati con stampi in acciaio, da utilizzare una sola volta.
Il montaggio
a secco degli elementi standardizzati ha imposto una tecnologia innovativa per
giuntare a posteriori i grossi pilastri cilindrici, alti sino a 40 mt, in modo
meccanico. L'appoggio trave pilastro, invece, è stato risolto con un sistema,
già consolidato nella prefabbricazione, di mensole a "T" incorporate al
pilastro. Le travi utilizzate per creare le grandi luci interne degli spazi
commerciali, sono di tipo alveolare, e simili a quelle utilizzate per la
tecnologia dei ponti.

prefabbricazione galleria
commerciale (1) trave con mensole e
appoggio travi (2,3) pannelli
prefabbricati "in tufo"(4)

pilastri cilindrici giuntati e
montati a secco (1,2,3) torre ascensori (4)

"Tufo prefabbricato" come rivestimento

In una costruzione di tali dimensioni, il materiale di rivestimento
dell'edificio ha naturalmente un forte impatto visivo sul paesaggio. L'idea
iniziale dello Studio Valle è stata quella di utilizzare un materiale di
facciata che richiamasse quello delle terre di Siena, idea suggerita
probabilmente dal paesaggio della campagna romana caratterizzato dalla terra
color ocra. Il tufo è stato così eletto a materiale di rivestimento principale,
ma per ovvi motivi di costo, si è pensato a diverse soluzioni alternative per
riprodurlo artificialmente. La prima idea è stata quella di un pannello in
cemento armato bocciardato; ben presto si è optato invece per la tecnica di una
matrice in gomma (che riproducesse la superficie porosa della pietra) da
posizionare a fondo cassero prima del getto dei pannelli di rivestimento. Dal
momento che l'azienda specializzata in questa tecnologia non produceva matrici
della dimensione richiesta (i pannelli di facciata che misurano otto metri per
due), la ditta che aveva l'incarico della produzione degli elementi edilizi
prefabbricati, si è adoperata per realizzare una matrice ad hoc. Una grande
lastra di tufo, proveniente dalla cava di Viterbo è stata sezionata, trasportata
in officina e ricomposta per poter realizzare la matrice.
Sono state fatte
molte prove sperimentali prima di approdare alla soluzione finale che tenesse
conto della giusta suddivisone delle fughe dei singoli pannelli. Il progetto
prevedeva che a partire dal basso verso l'alto le fughe si avvicinassero
progressivamente, dando l'impressione dell'utilizzo di pannelli di dimensione
diverse.
Anche la ricerca del colore giusto ha richiesto numerosi tentativi e
confronti fra progettisti, imprese e proprietà. Il primo tentativo è stato fatto
con l'utilizzo della pasta cementizia con pigmenti in polvere (che tuttavia ha
il difetto di alterarsi in presenza di umidità). Così, la soluzione più idonea
individuata è stata quella di verniciare il pannelli prefabbricati a posteriori,
una soluzione che fa da sigillante oltre a semplificare eventuali interventi di
manutenzione.

prove di montaggio e di colore
dei pannelli prefabbricati "in tufo"