news – Il comparto delle costruzioni nel 2013 ha registrato un calo produttivo del 5,5% rispetto al 2012. L'indagine fa il punto sul settore ed evidenzia le criticità da risolvere per una nuova strategia politica e industriale.

È stato presentato ieri mattina presso il SAIE il nuovo rapporto di Federcostruzioni, secondo il quale il sistema italiano delle costruzioni ha registrato durante il 2013 una flessione della produzione del 5,5% rispetto al 2012. La contrazione produttiva registrata nel periodo dal 2008 al 2013, raccogliendo l'insieme delle filiere della produzione di 17 comparti industriali (per oltre il 90% del totale del settore produttivo delle costruzioni) è pari al 26%, con previsioni che tendono ad aggravare il trend negativo, arrivando, secondo le stime, ad un meno 27,1% alla fine del 2015.

Il Rapporto è stato presentato da Federcostruzioni proprio in occasione del 50° anniversario del SAIE, per dare la massima evidenza ai risultati dell'indagine, fornendo gli elementi di conoscenza utili per effettuare le scelte di carattere strategico che dovranno caratterizzare il volto del nostro Paese negli anni a venire. I dati raccolti contengono informazioni importanti che le Pubbliche istituzioni e i diversi comparti industriali coinvolti dovranno tenere in considerazione per elaborare nuove attività e supportare scelte organizzative, strategiche e tattiche adeguate.

Federcostruzioni stima che nel 2014 e nel 2015 il calo produttivo del sistema italiano continuerà, nonostante alcuni comparti risulteranno in controtendenza, con dinamiche di arresto della caduta, dovute in particolare ad attività in cui l'esportazione ha un peso rilevante. "Attualmente le costruzioni rappresentano il 13% del valore complessivo della produzione nazionale di beni e servizi e l’11% dell’occupazione totale - ha affermato Rudy Girardi, presidente di Federcostruzioni -. E questo nonostante una crisi che ha determinato un crollo degli investimenti che l’Ance ha stimato in quasi 59 miliardi in meno, che hanno significato nel complesso una perdita di ben 520.000 addetti, ovvero poco meno del 26% del totale dei lavoratori del comparto. Un numero enorme che diventa ancora più preoccupante se si considera anche l’indotto, sfiorando gli 800.000 posti di lavoro persi".
Nel 2013, secondo i dati raccolti da Federcostruzioni, il valore della produzione del settore ha raggiunto i 400 miliardi e 769 milioni di euro, impiegando nel complesso più di 2,7 milioni di addetti.

"Il rapporto - ha commentato Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere  - che come SAIE abbiamo voluto promuovere e sostenere, costituisce uno strumento unico per valore informativo e per metodologia, raccogliendo dati e analisi direttamente dalla rete associativa di rappresentanza del mondo produttivo delle costruzioni. Ecco costituisce in qualche modo un complemento informativo, potremmo dire di base rispetto all'"Agenda per l'Italia" e alle proposte precise e innovative che presenteremo e saranno oggetto del confronto che animerà le quattro giornate della manifestazione che quest’anno, in occasione dei 50 anni, si caratterizza proprio per l’eccellenza delle presenze istituzionali e l’elevata qualità degli interlocutori del sistema produttivo, delle professioni e del mondo accademico. Fino al 25 ottobre a Bologna ospiteremo l’Italia che vuole ripartire e l’Italia che sa ripartire. L’Italia che porta la responsabilità della direzione politica, l’impegno del Paese e delle istituzioni e l’Italia delle imprese e della conoscenza".

La tendenza negativa del mondo delle costruzioni, insomma, può essere invertita solo con scelte politiche precise, in grado di combattere le criticità e sostenere gli investimenti, con l'obiettivo di destinare maggiori risorse alla rigenerazione urbana, all'innovazione tecnologica e alla ricerca, ad attività di manutenzione e difesa del territorio.

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