Urbanistica – La capitale inglese sta cambiando volto in molte aree dismesse: un grattacielo sfaccettato sarà il nuovo simbolo di Blackfriars Road

Il processo di rinnovamento che negli ultimi anni ha investito Londra sta radicalmente cambiando il volto di molte aree della città. La riva sud del Tamigi nel tratto tra Blackfriars Bridge e London Bridge, il cosiddetto Bankside, è sicuramente una delle zone maggiormente coinvolte e sta vivendo uno dei più sorprendenti ed efficaci processi di recupero di aree degradate o dismesse fra tutte le grandi città europee. Tuttavia, sono le rive lungo l'intero corso del Tamigi che, negli ultimi anni, stanno cambiando completamente volto con numerose realizzazioni di rilievo come il Millenium Bridge, il Millenium Eye, la nuova Tate Modern, oltre ai Docklands, Canary Wharf e alla nuova Council House.

L'intervento di Blackfriars Road si sviluppa nel quartiere londinese di Southwark, nel lotto racchiuso a est da Blackfriars Road, a nord da Stamford Street, a ovest da Paris Gardens e a sud dal piccolo parco di Christchurch Gardens. Il progetto è attualmente in fase di aggiornamento in conseguenza al cambio di proprietà dell'area e a una riduzione dell'altezza massima, resa necessaria dopo l'esame da parte del CABE (Commission for Architecture and Built Environment). Il programma prevede la demolizione di tutti gli edifici esistenti, di scarso valore architettonico e in cattivo stato di conservazione, oltre che ormai fuori scala rispetto a Blackfriars Road, una delle arterie più trafficate della città.

Il committente aveva dato incarico al team di progetto per la realizzazione di un intervento aratterizzato da un mix di funzioni, che diventasse un punto di riferimento, un landmark, per la città. Lo studio proposto consisteva così di tre volumi separati: una torre e un blocco basso destinati a uffici e un edificio residenziale situato nella zona sud del sito. I tre edifici sono stati progettati in modo da crescere gradualmente in altezza, a partire dal corpo residenziale a sud fino ad arrivare alla torre situata nella parte più a nord. Inoltre, tutti i nuovi edifici prevedevano che il piano a livello stradale fosse destinato a ospitare esercizi commerciali, oltre agli spazi per le lobby e le reception.

La forma dell'edificio a torre, e quindi della sua facciata, è generata da un'impronta a terra definita dalla forma del sito. La soluzione definitiva è stata raggiunta in seguito all'analisi di differenti possibili trasformazioni che avrebbero caratterizzato le articolazioni geometriche dell'involucro. Da una singola triangolazione per ogni esposizione a un più complesso, e alla fine vincente, sviluppo a spirale. Una volta definito il volume dell'edificio, è stata studiata l'articolazione delle diverse “sfaccettature” della pelle esterna. Il sistema è in grado di avvolgere completamente l'edificio, sviluppandosi verticalmente partendo dalla base e seguendo una linea a spirale in grado di dare alla torre la massima verticalità, attraverso l'utilizzo di una griglia a maglia romboidale (due triangoli accostati). Per il modulo base della griglia sono state definite le dimensioni di 1,5x4 metri.

Dopo la definizione della griglia e del suo andamento verticale, sono state condotte analisi sulla geometria degli elementi di rivestimento, con particolare attenzione ai punti critici di giunzione fra le diverse sfaccettature della pelle esterna. La continuità fra le facce della griglia è stata ottenuta grazie a una connessione diretta dei nodi all'interfaccia, oppure con il loro allineamento lungo lo spigolo. La completa definizione del volume della torre e del layout geometrico dell'involucro a livello concettuale ha costituito il punto di partenza su cui lavorare per la definizione del sistema di facciata. La progettazione ha riguardato la definizione di tutti i componenti dell'involucro: sistemi vetrati ed elementi schermanti esterni. In particolare, il team di progetto ha posto l'attenzione sulle caratteristiche architettoniche e costruttive, sulla valutazione del loro impatto in termini di riduzione dei guadagni solari e sulla disponibilità di luce naturale all'interno degli ambienti. Questi aspetti difficilmente possono essere trattati indipendentemente l'uno dall'altro e richiedono continui feedback per individuare la migliore soluzione progettuale.