Architettura – Una panoramica dei principali interventi in fase di realizzazione, in Italia e all'estero, destinati a rinnovare il volto dei centri urbani

Sono molte le opere di architettura attualmente in fase di realizzazione ad opera di architetti italiani all'estero e stranieri in Italia che hanno come comune denominatore la caratteristica di proporsi come catalizzatore di nuove dinamiche sociali ed infrastrutturali su aree in abbandono o dismesse. I progetti presentati si inseriscono nella loro realtà cittadina rinnovandone l'assetto, integrandone i servizi, riqualificando aree degradate e, senza alcuna eccezione, migliorandone la qualità di vita con una sapiente interazione di funzioni.

Il panorama italiano
Grandi aree alla periferia di importanti città, una volta esaurita la loro antica vocazione, cercano una nuova identità e trovano in bravi architetti e nei finanziatori il veicolo di tale rilancio. Particolarmente interessante è a questo proposito il panorama italiano, la cui complessità è sempre dipesa da molteplici fattori: il radicamento alla storia dei luoghi, le difficoltà di ordine burocratico, il generale atteggiamento piuttosto conservatore. La lezione di altri Paesi, il costante rinnovamento di grandi città sotto la spinta di nuove esigenze, o anche di centri minori che devono oggi la loro fama a nuovi landmarks sul loro territorio (come Bilbao e Basilea), stanno orientando in questa direzione anche il nostro Paese.
L'iniziale ritrosia verso architetti stranieri, portatori di valori stilistici “altri”(un esempio per tutti l'ostilità della città di Firenze verso il progetto della pensilina di Arata Isozaki per l'ingresso agli Uffizi sulla Loggia di piazza del Grano che, forse solo ora, 10 anni dopo l'aggiudicazione del concorso, verrà realizzata) si sta trasformando in apertura a stilemi nuovi, forme alternative di valorizzazione del patrimonio.

L'ospedale a misura di utenti
Un'opera che sarà un modello per novità concettuale, efficienza energetica e formale si trova a Mestre ed è firmata dall'architetto argentino Emilio Ambasz in partnership con lo Studio Altieri, il nuovo ospedale di Mestre e la Fondazione Banca degli Occhi, patrocinati dall'Usl di Venezia ed operatori privati.
Qui il paziente si trova al centro della progettazione, che raggiunge standard di comfort davvero notevoli. L'edificio si basa sul principio “green over the grey” (il verde sopra il grigio) ossia terrazze, giardini pensili, serre, lungo tutto il costruito, e il totale interramento dei parcheggi. Il verde, infatti, è un elemento progettuale fondamentale, ed eco-friendly è anche la scelta di facciate ventilate attive ed impianti di cogenerazione. Una grande vela di vetro connota l'intervento, ma soprattutto funge da guscio protettivo contro rumore ed intemperie per l'intero ospedale, in special modo per le aree commerciali, ristorazione, accettazione, attesa, informazione.
Già, nell'ospedale si trovano aree commerciali, ristorazione. Ma anche auditorium, asilo nido, laboratori. Questa struttura, infatti, nasce dall'analisi delle necessità collaterali ad una degenza ospedaliera, da parte di tutti i fruitori ed operatori. La risposta, con i dovuti accorgimenti progettuali per evitare conflitti fra le attività, sta in servizi diversi per il degente ed il visitatore, per i ricercatori della Banca dell'Occhio, che disporranno di laboratori, aule ed Auditorium per convegni, e per i giovani impiegati, che avranno un asilo per i loro figli.
Nell'edificio si avverte la volontà di integrazione di molte attività, che collaborino a rendere vivi tutti gli spazi; la stessa intenzione è chiara anche su scala urbanistica negli altri progetti analizzati, dove è perseguito l' accostamento di servizi, residenza, uffici, commercio, attività per il tempo libero.

Le “città del futuro” di Milano
L'intervento Milano Santa Giulia, promosso dal Gruppo Zunino e firmato Norman Foster disegna una città ideale su aree ex-industriali presso Rogoredo. L'architetto propone diverse tipologie di residenza, commercio, servizi, in rapporto ad un grande parco.
Il progetto di Milano Santa Giulia viene distribuito in un disegno unitario, attuato insieme alla realizzazione delle opere pubbliche previste. In questo modo non si avranno residenze senza un servizio di trasporto efficiente, o uffici e alberghi senza centro congressi o scuole prive di spazi verdi a disposizione dei bambini.
Il Renzo Piano Building Workshop intanto sta affrontando la delicata sfida di riconversione delle ex acciaierie Falk di Sesto San Giovanni, area immensa di 1,3 milione di mq per molti anni sinonimo di industria pesante, produttività, ricostruzione. Piano ha colto la forza propulsiva dell'intera area nel passato e l'ha trasposta nella progettazione di una cittadella ad alta sostenibilità ambientale ed economica, in cui molto spazio trovano attività accademiche e di ricerca. L'area di Sesto è un sistema aperto di scambio con la città a cui darà un grande Parco Archeologico, il perno di tutte le attività previste: centri universitari di ricerca, centri sportivi, sedi televisive, centri di eccellenza come il Museo del Lavoro, un'ala del Museo della Scienza, la Biblioteca. Anche le scelte energetiche di approvvigionamento dell'immenso bacino di utenza che insisterà sull'area si muovono in questa direzione: le biomasse del parco, l'acqua della falda, collaboreranno al sostentamento dell'intervento.
Anche il progetto degli architetti Paolo Caputo e Valentino Benati promosso da Aedes, Parco Adriano, si muove verso la connotazione di 307.000 mq a destinazione mista, con il nuovo parco che sorgerà a Milano, ampio 1/3 dell'intera area, sui luoghi un tempo occupati dagli stabilimenti industriali della Magneti Marelli. Così si avrà uno scambio da subito vitale fra i quartieri limitrofi già esistenti e Parco Adriano, che apporterà un ingente polmone verde e rinnovata qualità architettonica.
Milano sta rapidamente cambiando anche grazie a minori interventi sull'esistente in prospettiva dell'Expo 2015. La ricostruzione del lato mancante del Chiostro del Museo Diocesano, ad esempio, è stata oggetto di un concorso conclusosi con la vittoria del progetto di Josep Lluis Carmona, che disegna una connessione nuova fra i percorsi esistenti, il museo e il Parco delle Basiliche. Il progetto sarà il trait-d'union discreto ma al tempo stesso articolato e prezioso (color oro, in ossequio al Museo Diocesano) fra spazi ancora segnati da ferite belliche.

I progetti per il made in italy
Con la stessa grinta si stanno attivando in molte altre città processi di rilancio architettonico ed urbano; Verona, per esempio, attraverso una serie di progetti patrocinati da ReCis Real Estate in vari punti della città: Verona Forum, curato da Mario Bellini per la riqualificazione dell'ex- Foro Boario, la Città del vino e del cibo, di Massimiliano Fuksas, parco a tema su aree di risulta fra le autostrade A4, A22 e l'aeroporto, ed anche Adige City, di Richard Rogers che muta il destino delle ex-Officine Adige.
Gli interventi di Bellini e di Rogers sono giocati sulla confluenza di spazi dedicati al terziario, alla residenza ed all'entertainment, e garantiscono la fruizione molteplice di ogni struttura, per evitare “zone dormitorio” o viceversa “quartieri fantasma”; a consolidamento di quanto progettato, offrono alla città aree verdi e piazze, da sempre veicolo di socialità.
Il progetto di Massimiliano Fuksas, invece, fa da contenitore fisico ed ideale alle tradizioni enogastronomiche del luogo. Un parco a tema di 164.000 mq, dove gli spazi chiusi coprono poco più di ¼ della superficie, riuniti sotto una copertura in vetro, fil rouge che unisce i prodotti della nostra gastronomia.
Anche a Torino Negozio Blu Architetti Associati ha valorizzato il connubio made in italy- archeologia industriale nell'ex stabilimento Carpano, trasformandolo nel Centro Enogastronomico Eataly. L'intervento ha aperto alla città un'architettura in cemento armato fatta di minuti padiglioni accostati dove prima avevano luogo le varie fasi della produzione del vermut ed ora ci sono spazi di degustazione prodotti italiani, museo del vermut e biblioteca.
A Genova l'area di Ponte Parodi è stata ceduta in subconcessione dalla Porto Antico spa al gruppo francese Altarea SA, che realizzerà e gestirà gli spazi immobiliari, insediandovi un polo ludico-culturale di rilevanza internazionale.

Progetti italiani all'estero
All'estero il concorso di idee è uno strumento di assegnazione di incarichi assai comune e può accadere che uno dei centri direzionali più importanti di San Pietroburgo porti la firma di uno studio italiano, i Piuarch. Il loro Business Center, ampio ben 20.000 mq, su 7 livelli, si trova nel cuore del centro storico della città, occupando due edifici contigui di una palazzata storica e vivendo del loro splendore antico, all'esterno, ma di una dimensione più evocativa nelle corti interne. Tutte le attività che si insedieranno nell'edificio, infatti, affacceranno su 4 cortili interni, spazi delle stagioni russe oro, blu, rosso e verde.
Tutti i Paesi dell'ex- blocco comunista stanno vivendo la temperie di riscatto dallo stagnamento passato e cercano una nuova visibilità attraverso progetti di Architettura. In Romania, di recente annessa ai Paesi della Comunità Europea, l'architetto italiano Nicola Trintinaglia si sta misurando con la creazione ex-novo di un complesso edilizio a destinazione mista alle porte di Craiova, antica città universitaria dall'aspetto austero ma a lungo deturpato da mostri dell'architettura comunista. Il piano di oltre 20.000 mq prevede un mix urbanistico a prevalente vocazione residenziale, connotato da numerose altre funzioni (servizi, uffici, commercio di piccola e grande distribuzione, attività ludiche, parco), la cui integrazione è il tessuto connettivo del progetto.
Per ragioni più legate all'idea di lusso all'ennesima potenza, i Paesi arabi guardano all'Italia come al Paese del good design, e molti operatori italiani del settore sono protagonisti di opere architettoniche nel Medio Oriente. Matteo Nunziati, per esempio, sta disegnando per il complesso “Acacia Avenues” di Dubai esclusivi interiors e pezzi di arredamento in serie limitata che esprimano il principio ispiratore dell'intero centro: the building excellence made in Italy.