Il BIM, Building Information Modeling, può essere definito come il processo di creazione e gestione del modello di informazioni relative a un edificio. Strettamente connessa a tale procedimento, anzi naturale estensione, è la Realtà Aumentata, un arricchimento della percezione sensoriale umana, da non confondere con la Realtà Virtuale, tecnologia dagli alti costi che non ha ottenuto il successo sperato. La Realtà Aumentata, tra l’altro, è già utilizzata in settori differenti, dal cinema al mondo dell’automobilismo e dell’aeronautica, ed è dunque già disponibile per l’applicazione in ambito architettonico, nella progettazione preliminare, infrastrutturale, nella produzione di documentazione adatta, nelle fasi di cantiere, ma anche per effettuare un nuovo tipo di comunicazione e presentare i progetti ai clienti.

"Con l’aumento della diffusione del BIM e quindi di un unico database di informazioni relative al ciclo di produzione e vita di un manufatto, è interessante riscoprire tecnologie già collaudate in altri settori, come quella della Realtà Aumentata, integrandola attraverso nuovi dispositivi come smartphones, tablets o wearable tech (Google glasses) nei processi comunicativi della filiera AEC - ha spiegato Marco Bonazza, architetto e autore di pubblicazioni su BIM nonché docente di corsi Revit -. Il tutto a vantaggio di una capacità di trasmissione delle informazioni potenziata che parte dalla fase meta-progettuale, passando per il sito di costruzione e proseguendo nella fase di facility management, fino alla dismissione".