musei – La traccia di un percorso ancora in atto, volto a rivitalizzare il piccolo borgo medioevale di Castelbasso in costante pericolo di abbandono, si materializza nel filo conduttore che lega una serie di interventi di recupero volti a creare le basi per un presidio a tutela di questo patrimonio storico.

Attraverso una costante promozione culturale, operata in situ da oltre dieci anni grazie all'attività di Castelbasso Progetto Cultura (questo il nome originariamente scelto dai fondatori per contraddistinguere la finalità degli eventi organizzati), molte parti dell'antico nucleo di radice medioevale, abbandonate, hanno potuto negli anni recuperare visibilità ed essere restituite alla fruizione pubblica ospitando importanti installazioni e manifestazioni artistiche.
La scelta di privilegiare la presenza di rilevanti opere e artisti dell'arte moderna e contemporanea ha reso possibile una inedita riscoperta del borgo nel panorama territoriale, offrendo ai visitatori grazie all'arte la possibilità di ricollocare e rileggere caratteri tipici delle costruzioni storiche in una linea di congiunzione temporale che invita ad aggiornare la semantica del testo architettonico.
La necessità di porre basi più solide per questa iniziativa a presidio dell'importante lascito hanno condotto alla costituzione di una Fondazione e, di conseguenza, al recupero di Palazzo Clemente, come propria sede, e di Palazzo Pirocchi come principale ambito espositivo ad esso collegato.

L'operazione principale è di certo il recupero del complesso "Clemente" in quanto rappresentativo nel borgo di una interessante eccezione nel quadro descrittivo del sedimento urbano, dai caratteri evolutivi atipici rispetto al resto delle preesistenze coeve. La presenza di una grande area libera destinata ad "hortus", cortile interno su cui affaccia "Palazzo" è una peculiarità non rilevabile negli edifici di abitazione che compongono il denso tessuto intra moenia. Le linee di intervento si sono basate pertanto su un restauro rispettoso dell'attuale configurazione della "fabbrica" scegliendo di conservare tutte le parti del complesso architettonico e dei suoi elementi caratteristici che si sono succeduti nel corso dei secoli, con estremo riguardo al mantenimento delle "patine" acquisite nel tempo.

Gli inserimenti di nuovi elementi (scale, servizi igienici, ecc…,) hanno assunto il ruolo di accadimenti puntuali incastonati tra le stratificazioni che formano l'antico edificio: un sensibile dialogo tra vecchi e nuovi interventi, in un tentativo di legame tra la storia antica dell'edificio, il suo presente e il suo futuro.
Per il consolidamento sono state utilizzate tecniche poco invasive volte a migliorare l'efficienza strutturale delle volte e la stabilità della scatola muraria nel suo insieme.
Gli impianti tecnici sono stati realizzati con una domotica in grado di controllare i parametri che definiscono sia il benessere psico-fisico delle persone in un ambiente e sia le condizioni più idonee per la conservazione delle opere in esso contenute. Allo scopo di evitare invasive opere murarie sulle pareti per il passaggio e la posa in opera degli impianti, si è realizzato di un canale polivalente posto negli ambienti espositivi per la distribuzione di tutti gli impianti di illuminazione, diffusione sonora, videosorveglianza, rilevatori di fumi, ecc.. ed un.altro canale di distribuzione degli impianti elettrici, telefonici, trasmissione dati, ecc, posizionato nel sottofondo del pavimento, alla base delle murature perimetrali dei vari locali, per consentire un utilizzo flessibile degli impianti stessi.

Particolare sensibilità per questo borgo isolato così pieno di sapori e di immagini che conservano il cuore del passato di questo territorio è stata mostrata anche da parte degli artisti invitati in questi anni qui ad esporre. Spesso alcune storie personali si sono intrecciate con progetti e iniziative per la salvaguardia di questi frammenti di memoria storica, producendo collaborazioni sul posto che hanno dato luogo a installazioni e opere a supporto dell'architettura stessa e al suo recupero.
Una partecipazione corale insomma. Così è accaduto per artigiani e maestranze del posto come per quotati e importanti artisti contemporanei. Testimonianze tuttora presenti di queste ibridazioni culturali sono il portale d'ingresso di Palazzo Clemente, nonché effige della Fondazione Menegaz, realizzato da Giuseppe Spagnulo, tra i più conosciuti e apprezzati scultori italiani, o il bookshop d'ingresso a Palazzo Pirocchi, installazione permanente di Giuseppe Stampone, che introduce nel luogo delle memorie, un lessico attualissimo che "apre" le pareti del fondaco al passaggio della contemporaneità.


(testo: Luca Ciaffoni)


Scheda progetto

luogo: Castelbasso – loc. del comune di Castellalto (TE)

cliente: Osvaldo Menegaz

progetto architettonico: arch. Marcello Iacovacci + Ing Antonio Di Marcantonio (ccdstudio)

progetto ingegneristico: arch. Marcello Iacovacci + Ing Antonio Di Marcantonio (ccdstudio)

collaboratori: Geom. Claudio Di Marcantonio (strutture)

impresa di costruzione: Cingoli Nicola & Figlio

progetto strutture: Ing. Vincenzo Riccardi (murature e cemento armato) – Ing. Umberto Cianci (acciaio)

progetto facciate: arch. Marcello Iacovacci + Ing Antonio Di Marcantonio (ccdstudio)

impianti sanitari: arch. Marcello Iacovacci + Ing Antonio Di Marcantonio (ccdstudio)

impianti di riscaldamento: Ing. Vittorio De Cosmo (progettazione)

impianti di ventilazione: Ing. Vittorio De Cosmo (progettazione)

impianto elettrico: DG System (progettazione e istallazione)

fornitori: Sarra MarmiI (pietra) – Frammenti di Luce (illuminazione)

fotografie: Gabriele d'Angelantonio

superficie costruita mq: 440mq (Palazzo Clementi) – 550mq (Palazzo De Santis)

volume costruito mc: 3630mc (Palazzo Clementi) – 4540mq (Palazzo De Santis)

Partecipazioni artistiche: Giuseppe Spagnulo (portale di ingresso di Palazzo Clemente); Giuseppe Stampone (allestimento permanente del bookshop di Palazzo Pirocchi)

Scheda studio

Studio: CCD Studio

Indirizzo: Corso Cerulli 74

Città: 64100 Teramo (TE)

Telefono: 0861 / 250993

Fax: 0861 / 252901

e-mail: info@ccdstudio.eu

www: www.ccdstudio.eu

Luca Ciaffoni – Michele Ciutti – Antonio Di Marcantonio