(Photo by Luis Asín)

Il centro storico della città di Caceres, eterogenea espressione dell’architettura rinascimentale e gotica spagnola e patrimonio UNESCO, presenta un tessuto urbano prevalentemente composto di edifici di pietra perfettamente conservati. Il nuovo hotel Relais-Chateux Atrio rappresenta l’occasione per rivitalizzare un brano di città inaridito e degradato da anni di abbandono.

(Photo by Luis Asín)

L’hotel si insinua, infatti, all’interno di edifici abbandonati, “come un granchio dentro a un guscio vuoto”, secondo la descrizione dell’architetto, rianimando e riabitando gli edifici senza vita. L’edificio affaccia su Piazza San Matteo, nella parte più alta della città, che ospita una serie di edifici storici di epoche differenti. In questo contesto, l’intervento cerca una placida convivenza tra architettura contemporanea e contesto storico, concentrando i suoi elementi più riconoscibili all’interno e mantenendo un rapporto discreto con l’esterno.
Il tessuto urbano sul quale si inserisce il nuovo intervento consisteva in due costruzioni di carattere molto diverso: la prima era un edificio di servizio alto tre piani, disposto lungo la calle de los Condes, mentre il secondo era una residenza risalente all’inizio degli anni Ottanta, alta due piani e con una terrazza con affaccio sulla Piazza San Matteo. La scelta degli architetti è stata quella di conservare il volume preesistente, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. La cubatura e le altezze massime originali sono state, infatti, rispettate e mantenute come vincoli anche per la nuova struttura.

(Photo by Luis Asín)

Il nuovo edificio accoglie due attività complementari: la sede del ristorante Atrio, attualmente detentore di due stelle Michelin, e un piccolo hotel Relais-Châteaux con quattordici stanze. Il piano terra ospita la reception dell’hotel e il ristorante con relativa cucina; nel piano seminterrato, oltre agli spazi di servizio, si trova una cantina circolare con scaffalature di legno e un’area dedicata all’assaggio dei vini. I due piani superiori ospitano, invece, le stanze dell’albergo. Il nucleo scale e ascensore è posto immediatamente accanto alla reception e sbarca ai piani su un corridoio irregolare illuminato da sottili finestre verticali che distribuisce alle varie stanze. La distribuzione orizzontale dei piani è organizzata attorno a un piccolo atrio che riveste grande importanza nel progetto: questo spazio, infatti, consente di “dare una scala al complesso” e richiamare, allo stesso tempo, l’impostazione planimetrica dei palazzi che caratterizzano il centro storico di Caceres.

(Photo by Luis Asín)

La terrazza, collocata sulla copertura del piano primo, ospita una zona relax che si apre verso il giardino, con due piccole vasche d’acqua a uso piscina nella zona posteriore. Una seconda piccola terrazza si apre verso la piazza adiacente, offrendo ampie vedute sul centro storico di Caceres e sulle campagne attorno alla città, in un rapporto di continuità visiva con l’intorno. Tra queste due diverse aree esterne (la piccola terrazza e la zona relax), si trova una pergola che fa da filtro tra l’edificio e la piazza, introducendo la presenza verde di piante rampicanti.

(Photo by Luis Asín)

Il nuovo edificio si adagia sulle irregolarità del perimetro degli edifici preesistenti senza però mimetizzarsi con essi. L’intervento di Mansilla + Tuñón si è concentrato sugli interni mantenendo parte delle facciate originarie sulla strada e sulla piazza di Caceres. Nel patio interno, l’intervento si manifesta tramite la tessitura di esili pilastri di facciata di calcestruzzo bianco, che fungono da elemento unificatore e rendono visibile l’elegante nuova costruzione. I rivestimenti delle facciate interne sono realizzati con pannelli di bachelite nera che contrastano con il candore dei sottili pilastri.
Gli spazi sono trattati con minimalismo ed eleganza, con una particolare attenzione alla luce e all’illuminazione naturale degli ambianti. La tessitura di pilastri bianchi, infatti, crea morbidi effetti di luce all’interno, che vengono amplificati dalla scelta di utilizzare pareti ricoperte di legno dipinto di bianco e contrastati da pavimenti scuri. Al piano terra, il controsoffitto a cassettoni in rovere laccato nero rappresenta un ulteriore elemento di contrasto, mentre ai piani superiori i serramenti del corridoio amplificano la scansione dei pilastri esterni.

(Photo by Luis Asín)

All’interno, le pareti di legno di rovere bianco fungono, inoltre, da elemento unificatore dei diversi ambiti dell’intervento e il granito nero, posato a pavimento, caratterizza tutta la pavimentazione di ristorante e hotel, sia al piano terra che ai piani superiori.
L’arredamento caldo dei diversi spazi consente di creare un ambiente intimo e domestico, che si apre con discrezione sugli spazi pubblici, come la strada, il giardino e l’atrio. Gli spazi interni sono quindi caratterizzati dalla presenza costante di alcuni materiali, quali il granito e il legno di rovere. La scelta di diversi trattamenti (rovere dipinto di bianco, massiccio, oppure laccato nero) però consente di declinarli in diverse texture e spezzarne l’uniformità.