Nel 2008, con la presentazione dell’installazione Nylon 6, struttura temporanea sperimentale in tubi plastici, nasce a Torino Archisbang Lab, studio-laboratorio di architettura che realizza progetti indipendenti spaziando dall’ambito più tradizionale della disciplina alla grafica, al design e all’arte
digitale. Inaugurato a fine 2015, il progetto Relativiteit ha previsto la riconversione di un villino eclettico, situato sulla collina di Parella, in provincia di Torino, per diventare la sede aziendale di Chemsafe, ufficio direzionale e operativo.
Relativiteit, relatività, deriva dal nome di un quadro di Maurits Cornelis Escher. Relatività è un’ispirazione, ma anche l’attitudine a guardare le cose da punti di vista nuovi, non scontati, inaspettati.
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Il sito rivela immediatamente le potenzialità panoramiche, grazie all'affaccio libero a valle e al contesto collinare naturale circostante, ma l'edificio esistente non permetteva di goderne appieno a causa di una conformazione tradizionale e di superfetazioni extra sagoma stratificate nel corso degli anni.

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Il progetto è nato, quindi, con l'obiettivo di definire uno spazio fluido che a partire dai volumi esterni si snodi all’interno della “torre” con una nuova struttura indipendente i cui piani slittano a livelli differenti. Porzioni di scale si muovono tra gli ambienti a doppia e tripla altezza in un gioco continuo di sorprendenti scorci qualora introspettivi, attraverso lo spazio interno, qualora estroversi, oltre l’involucro esterno sul giardino e sulle suggestive viste a valle.

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Il movimento culmina nell’inquadratura dell’abbaino all’ultimo piano, unico elemento che vìola la sagoma per aprirsi sul panorama, facendo appena sospettare da fuori ciò che accade dentro.
La manica allungata delle autorimesse e la porzione di ampliamento degli anni quaranta sono state demolite per lasciare spazio a volumi ricostruiti sostanzialmente sulla stessa impronta ma con un sensibile abbassamento del filo di gronda, reso possibile dalla chiusura a tetto piano e dalla traslazione del pavimento a un livello seminterrato: la visuale dal cortile si libera alle spalle dell’edificio verso la collina e, allo stesso tempo, il filo delle scrivanie si ritrova a raso della linea di terra esterna in un nuovo particolare punto di vista per chi è seduto a lavorare.

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I corpi dalle grandi vetrate e coperti a verde si integrano nel disegno del giardino lasciando spiccare il villino storico per contrasto con le loro linee razionali. L'accesso al complesso avviene tramite il villino, da un lato per i dipendenti, dall’altro per gli ospiti che arrivano in auto dalla stradina ciottolata che costeggia il lato sud dell’edificio. Entrambe le porte danno accesso alla hall di ingresso che rivela d’impatto l’anima del progetto: l’edificio svuotato, percepibile fino al tetto, lascia spazio al movimento della struttura in calcestruzzo faccia a vista, dei piani e delle scale rivestiti in legno e delle porzioni vetrate che permettono di scrutare in profondità. Sulle bianche pareti perimetrali le finestre e le porte preesistenti segnano la memoria dell’antica ripartizione dei piani e diventano imprevedibili fonti di luce e di visuale.


Gli uffici si snodano tra il piano di accesso, il piano rialzato e quello ribassato dell’ampliamento. Nell’interrato trovano spazio gli archivi, una mini cucina per i dipendenti e lo spazio mensa, che grazie al rialzo del piano sovrastante può affacciarsi anch’esso a filo del giardino. La sala riunioni si trova al primo piano, insieme all’ufficio direzionale, ed è raggiungibile tramite la sinuosa scala dell’atrio d’ingresso che si snoda passando sul bancone della reception.

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Il piano sottotetto, adibito ad abitazione come appoggio dei titolari dell’azienda, è servito dal monta-persone riservato, cui si accede a fianco alla scala nella hall. Il volume in calcestruzzo attraversa l’intero edificio in altezza collegando la residenza al piano interrato, dove tramite un tunnel dedicato si accede al giardino di pertinenza sul retro. Qui una piattaforma di pietra locale si interseca con le geometrie dei volumi di ampliamento e disegna la lingua stretta e lunga della piscina al limite con il verde del pendio.

Scheda progetto

Progetto architettonico: Archisbang Associati
Progetto strutturale: Ing. Sergio Vighetto
Progetto impianti termici: Ing. Gianpiero Arnoni
Progetto impianti elettrici: Ing. Claudio Castagna
Realizzazione: I.C.P. s.r.l.
Fotografie: Alessio Gioana