In un clima di palpabile eccitazione, LafargeHolcim Foundation for Sustainable Construction ha tenuto banco lo scorso weekend a Venezia, presso il Teatro Piccolo Arsenale, con una tavola rotonda sul tema “Reporting from the front: Sustainability vs Security”. Ospiti d’eccezione: Alejandro Aravena, curatore dell’appena conclusa 15esima edizione della Biennale di architettura di Venezia; Robert Mardini, direttore regionale dell’International Committee of the Red Cross (ICRC) Near & Middle East; Jonathan Ledgard, ex corrispondente estero per The Economist e Direttore di Future Africa Initiative presso lo Swiss Federal Institute of Technology (EPFL Lausanne); Milinda Pathiraja, cofondatore di Robust Architecture Workshop - RAW (Sri Lanka).

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Il titolo del panel potrebbe essere interpretato in modo contraddittorio. Sostenibilità e sicurezza nell’architettura spesso non si muovono di pari passo e forse l’ordine delle parole dovrebbe essere invertito, per indicare che la sicurezza è di certo un prerequisito per ottenere sostenibilità. I conflitti e le guerre sono ormai all’ordine del giorno in numerose parti del mondo e la pressione è sempre più forte sugli insediamenti urbani, causando incapacità di pianificazione a lungo termine dal punto di vista delle costruzioni associate alla sostenibilità. Come ricordato da Jonathan Ledgard, in Africa, per esempio, la maggior parte delle persone vive o vivrà in centri urbani ma “Come può la popolazione dei Paesi in via di sviluppo preoccuparsi della sostenibilità se non ha la sicurezza di accedere ai servizi di base come acqua, cibo o servizi igienici?” ha chiesto alla platea Robert Mardini.
Aravena ha spiegato che la sostenibilità richiede un approccio inclusivo, per affrontare nel modo più corretto le sfide dei differenti contesti e dei tempi: “Il ruolo dell’architetto è quello di convogliare molte forze diverse insieme, per raggiungere l’obiettivo comune della sostenibilità”. “Progettare in modo sostenibile non è una scelta ma un obbligo” ha sottolineato Milinda Pathiraja e l’architettura può essere un catalizzatore per organizzare al meglio il lavoro. Per avvalorare la propria tesi ha portato come esempio i metodi costruttivi utilizzati in Sri Lanka (dove la guerra è terminata nel 2009 ma persistono tuttora problematiche da risolvere) per riqualificare la biblioteca del reggimento Sinha dell’esercito nazionale, progetto vincitore Silver del Global LafargeHolcim Awards 2015.


Insomma i contesti politici condizionano gli sviluppi fisici dei Paesi e di conseguenza anche le modalità di progettazione degli studi che lavorano al loro interno. Fondamentale, però, progettare insieme alla comunità, trovare un modo efficace per individuare in modo partecipativo i vuoti lasciati da politica e scogli legislativi, per innovare il sistema senza romperlo, puntando a sicurezza e sostenibilità appunto.

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