Vista del fronte a valle. La villa segue la morfologia del terreno e si adagia su di una serie di terrazzamenti

Vivere in campagna, ma in prossimità del centro urbano, all'interno di una casa che riscoprisse l'essenzialità dei volumi e la capacità di interagire con l'ambiente circostante era l'aspirazione del committente di questa villa alle pendici dei Monti Ernici ad Alatri in Ciociaria. Un luogo aperto verso la natura ma al tempo stesso intimo e raccolto.

Nasce così un'architettura adagiata sul pendio, che si sviluppa attraverso una serie di ampi terrazzamenti. Il volume, scatolare e rigoroso, si alleggerisce e dialoga con l'esterno attraverso ampie vetrate, che gli conferiscono la peculiarità di intro ed estrospezione con l'ampio giardino che lo perimetra.
L'architetto Lisi non pensa al verde come qualcosa di troppo disegnato. Il suo non è un giardino all'italiana, ma qualcosa di molto più selvaggio: ai margini del lotto, preserva gli alberi secolari che stavano già in loco, quali le querce; inserisce esemplari isolati di cipresso, olivo, magnolia grandiflora a mo' di landmark; crea frutteti per esaltare il rapporto uomo natura.

Alla villa, a monte, si accede tramite un terrazzo delimitato da due setti sfalsati tra loro e rivestiti in pietra Santafiora. Un pergolato in legno, supportato da una griglia in acciaio ancorato alle murature verticali tramite tirafondi, crea un suggestivo effetto chiaroscurale, che fa da "pendant" a quello dei pannelli in lamiera stirata del piano sottotetto.

Il prospetto a valle è caratterizzato da un ampio terrazzo a doppia altezza, continuazione della zona giorno, che consente di godere dello splendido panorama dei monti Ernici, fino all'Abruzzo.
Se i due prospetti a monte ed a valle sono risolti tramite un netto contrasto di pieni e di vuoti, che creano un piacevole effetto di luce ed ombra, i due prospetti laterali, invece, sono semplici e puliti: caratterizzati da vetrate più discrete, degradano seguendo l'andamento naturale del pendio.

Un'architettura di candida plasticità, più scultorea che disegnata, ottenuta grazie al sapiente studio degli effetti della luce sui volumi modellati, oltre che sul corretto uso dei materiali.
La nitidezza del bianco dell'intonaco all'esterno è posto in contrasto con il giallo-ocra della pietra Santafiora e del legno di castagno; all'interno a rendere ancor più luminosi
tutti gli ambienti.

Per quanto riguarda la distribuzione interna, la villa è formata da un piano seminterrato, destinato
a locali tecnici e di sgombero, al quale si accede dall'esterno con una rampa e due scalinate nel verde; un piano terra comprendente soggiorno, pranzo, cucina-tinello, bagno ospiti, camera da letto con bagno padronale; un sottotetto a servizi.

I tre livelli sono collegati da una scala in legno, prefabbricata ed assemblata in opera, con struttura del tipo a travi rampanti e sovrastanti tavole/gradino di collegamento, opportunamente ancorata al telaio in cemento armato.