monastero santa clara pavia

Il monastero di Santa Clara, dedicato a Santa Maria delle Grazie, si trova a Pavia e costituisce «l’unico complesso giunto in uno stato di relativa completezza e sicura leggibilità» dal 1200 ai giorni nostri. Alla fine del Settecento Leopold Pollach ristrutturò il complesso al fine di adattarlo a sede di collegio per studenti: sono stati realizzati l’androne d’ingresso, che interrompe il collegamento tra le due chiese (la chiesa delle monache si affacciava perpendicolarmente nella chiesa per gli esterni) e lo scalone nell’angolo sud-est; sono stati rialzati i volumi verso corte, eliminando le finestrelle corrispondenti alle cellette e creando nuove aperture. Il collegio non entrò mai in funzione e il monastero diventò la sede della Caserma Calchi; in seguito vennero ricavati alloggi per sfollati, dipendenti pubblici, rimesse dei mezzi Asm, officine, sino all’abbandono.
La prima campagna di rilievi, saggi stratigrafici, indagini materiche e strutturali, prove di carico, al fine di realizzare un’opera di restauro, è iniziata nel 1996, seguita dal progetto del primo lotto nel 1998 e dal relativo appalto dei lavori, del secondo lotto nel 2003, via via fino ai giorni nostri.

Il monastero di Santa Clara è oggi un nuovo polo bibliotecario e culturale
Il monastero di Santa Clara è oggi un nuovo polo bibliotecario e culturale

La condizione in cui versava il complesso all’inizio dei lavori di restauro, diretti dall'architetto Vittorio Prina, era di esteso degrado: la chiesa delle monache e gli spazi più importanti erano suddivisi in alloggi; la chiesa per esterni era sede di un’officina così come molti locali erano destinati a deposito di mezzi pesanti o altro. La metodologia di progetto è affine al e prevede la lettura e riconoscibilità dei nuovi interventi rispetto alla situazione originale esistente; sono stati conservati e restaurati la maggior parte degli intonaci originali (se in buono stato di conservazione) o sostituiti e integrati da intonaco di calce finito a marmorino. La medesima metodologia è stata adottata per le opere in laterizio o in materiale lapideo e ligneo.

Gli elementi architettonici di nuova costituzione sono perfettamente riconoscibili e caratterizzati da un linguaggio non mimetico: i volumi a nord, addossati alla parete esterna del monastero, sono stati sovralzati, consolidati e finiti all’esterno con intonaco di calce in cocciopesto. Al loro interno è ospitata la grande scala di sicurezza ottagonale con passerella, in ferro e pietra, interamente appesa al soffitto: elementi perfettamente distinguibili rispetto alla compagine muraria esistente. L’intervento costituisce un omaggio-citazione dell’opera di Franco Albini. Anche il grande soppalco con scala di collegamento elicoidale, ancora in ferro e pietra, all’interno della chiesa delle monache, è appeso a capriate metalliche, che sorreggono anche le antiche capriate lignee, celate nel sottotetto. Le capriate lignee delle ali sono state restaurate e, in alcuni casi, consolidate con tiranti in acciaio. Il pavimento del sottotetto è stato consolidato con la posa di assi lignee incrociate.

Il monastero di Santa Clara restaurato
Il monastero di Santa Clara restaurato

L’ingresso alla biblioteca è collocato all’estremità nord-est del chiostro: in questa zona sono concentrati alcuni spazi di servizio (guardaroba, servizi igienici, sala cataloghi, piccolo bar); il percorso conduce alla grande cappa ogivale (originariamente destinata a cucina) utilizzata come atrio. All’interno dei volumi a nord, sovralzati e addossati al prospetto principale nord del Monastero, sono stati realizzati il secondo ascensore e la citata seconda scala sospesa di collegamento tra i piani terra e primo. Procedendo lungo il piano terra dell’ala est troviamo la sala distribuzione e la sala lettura (in origine destinata a refettorio) unitamente al secondo nucleo di spazi di servizio (sala fotocopie e servizi igienici). Nell’angolo tra l’ala est e l’ala sud è ubicata la scala settecentesca di accesso al primo nucleo di uffici e archivi piccoli, all’archivio libri.

In prossimità della scala è stato realizzato un ascensore di collegamento tra i due piani, direttamente collegato con la sala esposizioni ricavata nella Chiesa di Clausura per le suore; la chiesa è dotata di un doppio livello, che si affaccia sul coro, grazie a un grande soppalco sospeso in ferro e pietra. Gli affreschi del coro sono stati restaurati separatamente utilizzando un finanziamento regionale. Gli ampi spazi al primo piano delle ali est e nord sono stati destinati al grande deposito libri (le volte sottostanti sono state rinforzate con una grande volta nervata alleggerita in calcestruzzo). Gli spazi corrispondenti alle antiche cellette ospitano gli uffici, archivi e spazi didattici (che saranno suddivisi da partizioni mobili basse, al fine di non pregiudicare la lettura unitaria degli spazi e di non intaccare il soffitto a cassettoni lignei). Al piano terra dell’ala nord sono collocate le principali funzioni complementari e la biblioteca per ragazzi.
Nell’angolo nord-ovest, lungo il fronte esterno ovest, è stato realizzato il terzo ascensore pensato quale volume esterno autonomo (rivestito in lastre di rame e in parte vetrato) situato nell’area recentemente acquisita e collegato al volume principale con brevi passerelle. Lo spostamento dell’ascensore all’esterno preserva gli spazi voltati interni dalle inevitabili demolizioni e permette di conservare la scaletta originaria di accesso al primo e secondo livello.

Il monastero di Santa Clara restaurato
Il monastero di Santa Clara restaurato

 

Scheda

Progetto: Arch. Vittorio Prina (Ufficio Progetti Comune di Pavia)
con: Arch. Rosy Toma, Arch. Enrica Pinna
Progetto strutturale: Prof. Lorenzo Jurina
Progetto Impiantistico: P.i. Roberto Ziliani
Adeguamento normativo progetto impiantistico (2013): Ufficio Tecnico Coge