testo a cura di Davide Cattaneo

RISTORANTE FERRARI
testo a cura di Davide Cattaneo

Località: Via Abetone Inferiore 4, Maranello (MO),
Italia
Progetto generale:
Maireengeneering
Progetto architettonico: Marco Visconti con
D. Chiaruttini, G. Pairone, C. Ghione, G. Rissone, P. Bettini, V.
Lazzeri,
Direzione artistica: MDN Marco Visconti &
Partners
Strutture: Maireengeneering - R. Enrici - M Losana
- M. Dogliotti
Impianti termici: Grimar -
F.Urrai
Impianti elettrici: Grimar - F. Urrai - D.
Carrea
Direzione lavori: Maireengeneering

Committente: Ferrari spa
Superficie coperta
totale:
4500 mq
Tempi di progetto:
2005-2006
Tempi di realizzazione:
2006-2008
Foto: D.Vicario

Vedi la SCHEDA ARCHITETTO

La cittadella Ferrari

La cittadella Ferrari è luogo di massimo interesse per un pubblico attratto
da avanguardia e progetto. Gli interventi di MDN (Marco Visconti &
Partners), Renzo Piano, Jean Nouvel, Massimiliano Fuksas e Luigi Sturchio hanno
concretizzato le volontà di una committenza attenta a valori umani, culturali ed
ambientali come Ferrari. Tutti gli edifici realizzati rispecchiano infatti le
caratteristiche più significative di casa Ferrari: lo straordinario dinamismo,
l'elevato contenuto tecnologico ed il fascino senza paragoni delle Rosse di
Maranello.
La committenza imprenditoriale ha spinto per realizzare luoghi
connotati da un grande impatto architettonico e forte fruibilità, memore del
fatto che già nel corso del Novecento l'intento di committenti e progettisti era
quello realizzare fabbriche belle, o meglio luoghi di lavoro che avessero 
la capacità di connotare il prodotto anche nella sua fase produttiva; la
fabbrica come biglietto da visita, come elemento comunicativo.
All'interno
della cittadella Ferrari, alcuni edifici sono intesi come veri e propri
monumenti alla luce, altri evocano navi spaziali o dirigibili. Strutture
fantastiche, fabbricati che si sovrastano senza toccarsi, come nel caso
dell'opera di Fuksas composta da un volume aggettante staccato dal resto della
costruzione e sospeso su una superficie d'acqua. Volumi eterei che racchiudono
al loro interno un'estrema funzionalità che diventa responsabilità nei confronti
del benessere di chi vi lavora; in particolare la zona riservata alla produzione
ospita macchinari che esonerano il personale da pesanti incombenze, soluzioni
che favoriscono aria salubre in ogni ambiente, massima attenzione all'efficienza
energetica attraverso sofisticate apparecchiature che, sia d'estate che
d'inverno, sfruttano al massimo la luce naturale e il riciclo del calore
prodotto dalle lavorazioni.
Il verde, perfettamente integrato agli edifici,
è attraversato da corsi d'acqua, da percorsi in sassi bianchi e rocce laviche,
che si confrontano con superfici traslucide e, per gli ambienti solitamente meno
salubri e a rischio di imbrattamento come la verniciatura e le officine,
pavimentazioni con cemento trattato con polvere di travertino riciclato, per
creare un'atmosfera armonica ed un aspetto naturale.

Il nuovo ristorante

Il progetto del nuovo ristorante aziendale nasce dalla spiccata esigenza,
sostenuta personalmente dal Presidente Luca di Montezemolo, di creare un'opera
formalmente distinta dall'ambiente industriale, un luogo che favorisca lo svago
dei dipendenti durante il pranzo, uno spazio che aiuti a socializzare attraverso
luce, trasparenza, innovazione volumetrica e spaziale. Il carattere scultoreo di
questo edificio lo differenzia formalmente dal rigore geometrico dei volumi
circostanti, attraverso un complesso simbolicamente riconoscibile.
L'idea
compositiva è incentrata sulla giustapposizione di due volumi: il grande
padiglione pensile a forma di ala collocato in posizione di volo e sorretto da
un'altra porzione di ala posta a terra, che contiene gli spazi a servizio. Il
disegno complessivo che si ottiene rimanda esplicitamente alle forme
aerodinamiche di un aliante, una macchina sostenibile ad elevatissima tecnologia
che incuriosisce chi l'ammira e dà gioia a chi la governa.
I due elementi ci
parlano in termini simbolico costruttivi di un mondo tecnologico, rappresentato
nella sua parte vitale e riprodotto a grande scala: due ali esposte in sezione e
vissute, la prima come grande cavità sospesa, la seconda come contenitore
funzionale appoggiato a terra.
L'edificio al suo interno si articola su tre
livelli fuori terra. A piano terreno si trovano la piazza coperta collegata alla
hall d'ingresso e alla caffetteria, attraversata da un sistema di scale che
conduce al ristorante. Su di essa si affacciano la zona caffè, il wellness
center, l'infermeria e il centro sportivo, mentre in posizione indipendente si
trovano la cucina con deposito delle derrate alimentari , gli spogliatoi e il
montavivande.
Il primo piano dell'edificio ospita il traning center,
anch'esso rivolto sulla hall attraverso una balconata, comprendente aule e sala
proiezioni e collegato all'ampio terrazzo pensile adibito a prato e giardino. Al
secondo piano, all'interno dell'ala superiore, è situata la sala ristorante,
cuore dell'interno edificio. Si tratta di uno spazio a doppia altezza e a
sezione rastremata, completamente vetrato verso est ed ovest e affacciato su un
altro terrazzo proteso verso sud, in corrispondenza della via Enzo Ferrari. Un
complesso di scale fisse e mobili, convogliano il flusso di utenti verso la sala
ristorante, in arrivo dalla hall. L'allestimento dello spazio è caratterizzato
da un sistema di tavoli a piante poligonale, collocati in modo non uniforme per
rendere più dinamico lo spazio e generare combinazioni molteplici che consentono
a gruppi sempre variabili di persone di relazionarsi. Questa soluzione
garantisce inoltre la massima versatilità dell'intero spazio; in caso d'incontri
e presentazioni la sala si trasforma facilmente in sala conferenze.
A questo
livello si trova inoltre il ristorante direzionale rivolto verso nord con
ingresso riservato.
Il complesso interpreta le più recenti esperienze di
bioclimatica passiva, analizzando il fattore di esposizione alla luce solare di
facciate e copertura. La forma ad ala del tetto, chiusa a sud e vetrata  ad
est ed ovest, permette di ombreggiare l'interno della sala durante buona parte
delle ore d'impiego del complesso. La sua superficie è ricoperta da lamiere
corrugate in grado di generare una camera ventilante lambita dai venti
dominanti. L'ala verticale è invece rivestita da una facciata ventilata
realizzata in lamiera forata, che consente di evitare il surriscaldamento estivo
delle parti opache e dei serramenti. L'alta coda inclinata verso nord può
sostenere una vasta superficie di elementi fotovoltaici. Fonti di ombreggiamento
naturale quali piante a forme caduche sono impiegate lungo la facciata ovest per
proteggere la vetrata della hall d'ingresso.

Caratteristiche tecniche dell' edificio:

Dimensioni: lunghezza 100m, larghezza 35m, altezza 17m, volume 20000
mc
Superficie sala ristorante:1500 mq
Superficie facciata vetrata:1400
mq
Superficia facciata ventilata in doghe verticali: 700 mq
Superficie
tetto ventilato: 2300 mq
Quantità di ca utilizzato: 1200 mc
Quantità di
acciaio utilizzato: 450000 kg
Caratteristiche strutturali: luce travi in
acciaio 12m; luce travi in legno lamellare 24m; aggetto massimo 12m
Posti a
sedere: 630

Hydro Building Systems a Maranello

Hydro Building Systems ha fornito i propri prodotti per la realizzazione di
alcuni edifici della cittadella Ferrari; lo studio MDN Marco Visconti &
Partners, che ha progettato Meccanica, Verniciatura e Ristorante, ha infatti
scelto per queste speciali opere, prodotti Hydro per cui Domal ha creato un
profilo speciale.
Le ampie vetrate realizzate forniscono un'illuminazione
naturale ed economica, esaltano l'innovativo design dell'edificio consentendogli
di fondersi con la naturale bellezza del territorio. Trattando la luce naturale
con speciali sistemi passivi di protezione o recupero della fonte solare, si è
ottenuto un risultato innovativo sia dal punto di vista stilistico che dal punto
di vista della funzionalità.
La trasparenza e la leggerezza dei materiali,
vanno a formare una seconda pelle intorno all'involucro architettonico, creando
un magico equilibrio di forme e contenuti grazie alla fusione tra natura e
innovazione tecnologica.
Grazie ai sistemi Domal i progettisti hanno potuto
applicare elementi della bioclimatica alla realizzazione dell' architettura
Ferrari. Il risultato ottenuto è una struttura funzionale e confortevole che
garantisce luminosità naturale, risparmio energetico, esalta il design
dell'edificio e la fusione con l'ambiente circostante, per una sintonia assoluta
tra autonomia estetica e qualità tecnologica.