Rapporti24/Impresa – Le stime per il 2012 del fatturato solare in Italia si aggirano sugli 11 miliardi di euro, dai 21 miliardi del 2010. Lo afferma uno studio ATK sul Sole 24 ORE di oggi.

Va verso il dimezzamento il giro d'affari del fotovoltaico in Italia, a causa del prossimo varo del Quinto conto energia (che sarà sdoganato giovedì 10 maggio dalla Conferenza unificata Stato-Regioni). Secondo un'analisi AT Kearney in anteprima su Rapporti24/Impresa dedicato allo Sviluppo sostenibile in edicola con Il Sole 24 ORE di oggi, le stime per il 2012 del fatturato solare in Italia si aggirano sugli 11 miliardi di euro, dai 21 miliardi del 2010. Una brutta notizia quindi per il comparto, che mercoledì 9 celebrerà la più grande fiera europea del settore, il Solarexpo di Verona.

"Un vero e proprio crollo - commenta Marco Andreassi, managing partner di At Kearney Italia - che non si arresterà neanche nel 2013. La ripresa potrebbe arrivare dal 2014, quando il fotovoltaico raggiungerà la competitività industriale, non assistita, per la generazione di energia nelle ore di picco", commenta Andreassi.

Nel 2014, infatti, l'Italia del fotovoltaico dovrebbe raggiungere la grid parity e non dovrebbe esserci più bisogno di incentivi pubblici nuovi. La competitività dell'elettricità prodotta con i raggi del sole rispetto a quella tradizionale è infatti vicina, anche secondo Vittorio Chiesa, direttore Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, intervistato su Rapporti24 del Sole 24 ORE.

"Esistono impianti residenziali con un prezzo medio sotto i 3mila euro al kW, Iva compresa, in Calabria, Sicilia e Sardegna che hanno già raggiunto la grid parity - dice Chiesa -. Il percorso verso la parità del costo dell'energia con le fonti tradizionali è dovuto soprattutto al calo dei prezzi (oltre -40% nel caso dei moduli classici solo nel 2011). Per le taglie di impianti tra 200 e 400 KW è probabile che il punto di equilibrio verrà raggiunto a fine 2014, quando verosimilmente non ci saranno più incentivi nuovi".

Che fare, dunque, per gli operatori del settore, molti dei quali stanno già facendo ampio ricorso alla cassa integrazione? "Cavalcare il consolidamento anche oltre i confini nazionali, e non subirlo, diventa ora un imperativo per sopravvivere, ricercando accordi con i leader mondiali per sinergie di scala e sourcing competitivo", conclude Andreassi.

Tutti all'estero, dopo Solarexpo, quindi. In Italia si soffre troppo: secondo lo studio AT Kearney sul Sole 24 ORE di oggi, in un anno Kerself (dopo un periodo buio e un ricambio degli azionisti) ha visto i ricavi ridursi del 24,8%; Enerpoint ha perso il 20%, Solon il 13% e EnerRay il 7% rispetto al 2010. La crescita maggiore è stata invece messa a segno da Tozzi Renewable Energy (+112% a quota 172 miliardi), seguito da Terni (+70% a 170 miliardi) e da Espe (+25% a 156 miliardi). C'è chi ce la fa, quindi. Ma l'Italia non basta, come mercato.

Altri temi su Rapporti24 dedicato Sviluppo sostenibile: il lancio del Summit Rio+20, dove i Grandi della Terra discuteranno delle strategie ambientali dal 20 al 22 giugno, nuovi prodotti e servizi per un'economia più green, le frontiere della bioarchitettura (con il bilancio della fiera EcoBuild di Londra), il primato italiano del distretto dell'edilizia sostenibile di Trento, il nuovo ruolo dell'Italia (guidata da Enel Green power e PwC) sul progetto di energia pulita nel Mediterraneo denominato Res4Med, nuovi prototipi di auto elettrica.