spazi polifunzionali – Carità di Villorba, Treviso. Una struttura abbandonata e fatiscente è diventata l’occasione per sperimentare modi di vivere “cittadini” all’interno di un contesto più rurale.

Sono passati sedici anni dall'apertura del cantiere di quello che sarebbe dovuto diventare uno dei tanti centri commerciali che invadono le province italiane. Una struttura ingombrante che nel corso degli anni non ha apportato nessun tipo di mutazione o miglioramento al territorio circostante, anzi, ne ha compromesso per troppo tempo lo skyline. Uno dei tanti edifici classificabili, utilizzando un vocabolario meno tecnico, all'interno della sfera dei cosiddetti "eco-mostri"; una delle piaghe contemporanee che affliggono il Belpaese, dal nord al sud.

Sebbene ad una prima analisi, l'ipotesi della demolizione sarebbe sembrata la soluzione più veloce ed indolore, una serie di norme attuative urbanistiche, riunite sotto lo pseudonimo di Piruea - piano integrato di riqualificazione urbana e ambientale, ha permesso il recupero dell'intera struttura, mantenendo comunque memoria di quel passato scomodo. L'iter progettuale ha quindi visto la radicale trasformazione del problema dell'incompiutezza, in un'opportunità unica di poter creare spazi particolari e ben amalgamati tra di loro che incentivino un modello sociale molto simile a quello che si può trovare nelle città "non solo per le comodità che offrono, di gran lunga superiori ai disagi - spiega l'architetto Marco Piva ma anche per le numerose opportunità sociali, culturali e di servizio che possono offrire. Anche le aree suburbane esterne alle città, al limite tra territorio agreste e costruito, possono esprimere particolari qualità per la vita sociale. Soprattutto le aree che, pur mantenendo legami con il territorio e le sue tradizioni abitative e sociali, stanno subendo rapide trasformazioni attraverso la combinazione, spesso caotica, di aree residenziali, commerciali e di servizio. Questi territori costituiscono un ambiente particolarmente stimolante per l'individuazione di forme innovative e integrate di abitazioni e funzioni ad esse correlate. I nuovi concetti architettonici, talvolta derivati dal riutilizzo di strutture industriali e commerciali dismesse, possono rendere soluzioni formali e funzionali talmente avanzate e innovative da attribuire nuove qualità alla vita residenziale nelle aree suburbane".
 
Il progetto
Il segno principale che ha caratterizzato tutto l'impianto è certamente la caratteristica maglia strutturale a vista: una "gabbia" che degrada verso l'alto, e crea - sul prospetto principale -  delle vere e proprie terrazze. A fronte della forte ricerca di integrazione con il tessuto urbanistico di riferimento, il piano terra è stato completamente dedicato ad attività commerciali; il piano primo è destinato a uffici, spazi espositivi e altre attività artigianali; il secondo piano ospita un hotel a quattro stelle, il terzo piano accoglie abitazioni private e il quarto piano si caratterizza fortemente per la presenza dei giardini pensili di pertinenza delle abitazioni sottostanti. Gli impianti di risalita e distribuzione, quali scale ed ascensori, scavalcano completamente i dislivelli che si vengono a creare tra i diversi piani, contribuendo in modo attivo all'efficienza della struttura stessa. L'insediamento si trova all'interno di una fascia di congiunzione tra il territorio agreste e il tessuto urbano e proprio da questo suo "spirito di confine" nasce la voglia di unificare ed integrare la nuova struttura con l'intorno. Il verde diventa quindi il tratto d'unione tra le due realtà e si fa inoltre portavoce della ricerca di socialità tra le parti che vivranno l'edificio: una vera e propria piazza a cielo aperto che promette di convogliare l'attenzione di chi andrà a vivere gli spazi circostanti, una serie di aree verdi intesi come spazi pubblici e che partendo dai giardini pensili dell'ultimo piano, degrada fino a terra, spingendosi e confondendosi con gli spazi circostanti.

La struttura portante (estratto dalla relazione strutturale)
La struttura preesistente - risalente al 1995 - si imposta su pianta rettangolare di dimensioni pari a 84x67 m. La maglia strutturale è in cemento armato gettato in opera, comprendendo in essa le pareti contro terra del piano interrato, le travi e la platea di fondazione e le solette del piano terra della rampe. Sono stati utilizzati numerosi elementi prefabbricati precompressi per tutte le strutture in elevazione quali le travi, i pilastri e i tegoli dei solai. Per quanto riguarda i materiali da costruzione utilizzati per la costruzione della struttura, si evincono queste caratteristiche: acciaio per l'armatura lenta (resistenza specifica Fe 44 K); calcestruzzo per strutture gettate in opera relativamente alle fondazioni (resistenza caratteristica R'ck>250 Kg/cm2), relativamente ai muri in elevazione (resistenza caratteristica R'ck>300 Kg/cm2) e per le strutture prefabbricate (resistenza caratteristica R'ck>400 Kg/cm2). La struttura multipiano è distribuita su una maglia di pilastri di dimensioni 8,40 x 8,40 m, costituiti da due lame di spessore 25 x 80 cm alla base, rastremate a 60 cm a partire dal secondo piano. Le lame sono collegate tra loro da un traverso in c.a., posto in corrispondenza di ogni singolo piano, sul quale si appoggiano le travi precompresse principali di forma a T rovescio le quali sostengono i tegoli a P. Greco precompressi a realizzare i solai di piano.



biografia

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elenco fornitori

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scheda progetto

luogo: Carità di Villorba (TV)

cliente: Idea Verde

progetto architettonico: Studio Marco Piva

progetto paesaggistico: Studio Marco Piva

progetto ingegneristico: Tecnobrevetti Srl_Studio Vincenzo Conte

coordinatore lavori: Marco Piva

impresa di costruzione: CEV

progetto strutture: Tecnobrevetti Srl

impianto elettrico: MABER

fornitori: (Vedere allegato)

fotografie: Andrea Martiradonna

tempi di progettazione: 2006-2008

tempi di realizzazione: 2008-2011

superficie costruita mq: 16.083

volume costruito mc: 55.310

scheda studio

Studio: Studio Marco Piva architecture and design

Indirizzo: via Maiocchi, 9

Città: 20129 Milano

Telefono: +39 02 29 40 08 14

Fax: +39 02 29 40 15 29

www: www.studiomarcopiva.com