Swiss School of Engineering for the Wood Industry  

Località Solothurnstrasse 102, Biel, Svizzera
Committente Bau-, Verkehrs- und Energiedirektion des Kantons Bern
Progettazione Marcel Meili, Markus Peter Architects con Zeno Vogel
Collaboratori Andreas Schmidt e Thomas Schnabel, Othmar Villiger, Thomas Kühne, Urs Schönenberger (progetto), Marc Loeliger (concorso)
Ingegneria strutturale Jürg Conzett (Conzett, Bronzini, Gartmann AG) con la collaborazione di Reto Tobler (calcestruzzo) e Rolf Bachofner (legno)
Arte Jean Pfaff
Direzione dei lavori Bauleitungsgemeinschft Hofmann + Huggler, Ber/Thun
Tempi progettazione 1990 (concorso)
Tempi realizzazione 1997 - 1999

Marcel Meili e Markus Peter appartengono da tempo al solido panorama dell'architettura svizzera di valore e, tuttavia, il carattere schivo delle loro opere non ha permesso fino ad ora occasioni di ampia pubblicazione.
La costruzione dell'Istituto Superiore di Economia Forestale a Biel ha rappresentato per lo studio Meili e Peter l'occasione di realizzare una sorta di "architettura-manifesto", in cui il tema del progetto - la sede di un'istituzione scientifico-tecnica in cui il ruolo del materiale legno è centrale - e la sua materia realizzano una fusione completa, senza cedere a romanticismi storicistici, né forzare il materiale ad azzardi ipertecnologici.
L'istituto è situato al margine orientale dell'abitato svizzero di Biel, in un'area periferica dalla cui strada si aprono i campi che vanno allargandosi fino ai piedi del massiccio dello Jura, mescolati alle attività produttive e industriali, segnati dal tracciato dell'autostrada.
La Schweizerische Holzfachschule fu fondata qui nel 1949 e l'insediamento originario contava un edificio maggiore a corte e una serie di capannoni-baracche in cui trovavano sede le attività di laboratorio e di officina, il tutto nello stile romantico-nazionalista della Svizzera del Dopoguerra.
Dal 1986 la scuola si occupa anche della formazione degli ingegneri e dal 1992 porta l'attuale denominazione. L'adeguamento a questa nuova situazione didattica ha comportato la necessità di un ampliamento e di nuovi spazi e, pertanto, nel 1990 fu indetto un concorso il cui bando prescriveva esplicitamente l'uso del legno. Il concorso fu vinto da Meili e Peter con un progetto che "garantiva all'edificio di tre piani lo stesso regime di sicurezza di una piccola e solida casa in legno".
Gli architetti, infatti, hanno proposto un progetto in cui le funzioni sono concentrate in spazi-scatole disposti lungo un corridoio fino a realizzare un edificio di tre piani che si sviluppa per 94 metri dalla strada verso l'interno dell'area dell'istituto.
L'edificio di Meili e Peter risolve la struttura portante in due strutture complementari: micropali di fondazione, solai e nuclei distributivi (e quindi vie di fuga) in cemento armato; tessitura delle pareti, della copertura e dell'involucro esterno in legno.
Il nucleo centrale dell'edificio è costituito da una potente zoccolatura in micropali confitti per una profondità di 5/8 metri a causa della scarsa tenuta degli strati superficiali del terreno. La zoccolatura rappresenta la solida base da cui spiccano le quattro torri in cemento armato che contengono le scale e i locali di servizio, a cui si lega il sottile sviluppo dei solai dei tre piani dell'edificio: l'intero sistema non prevede alcun giunto di dilatazione, un grande monolite in cemento armato cui "aggrappare" il sistema delle aule. Le torri in cemento armato sono disposte asimmetricamente e costringono ad un percorso zigzagante che porta verso la grande finestratura di chiusura del corridoio a sud.
Lo scheletro portante in cemento armato ha nel progetto di Meili e Peter una funzione legata essenzialmente alla sicurezza antincendio, dal momento che le aule e gli spazi didattici in genere sono realizzati totalmente - struttura e rivestimento - in legno, secondo pezzature standard, nel tentativo di riprodurre l'edificio in multipli di dimensioni normalizzate.
Gli spazi dedicati alla didattica sono fisicamente delle "scatole" trattate allo stesso tempo come corpi unici e staticamente indipendenti e come parti interconnesse di un corpo edilizio unico inserito nello spazio: le "scatole" delle aule accorpate a due a due sono libere su tre lati e permettono alla luce naturale di piovere al loro interno.
La chiusura esterna delle scatole - e dunque dell'edificio - è realizzata in tavole di legno di quercia, che riporta all'immagine tradizionale del deposito. La stessa suggestione caratterizza il rivestimento interno delle pareti delle classi verso il corridoio: lamiera di acciaio riflettente e industriale abbinata all'uso del cemento a vista che realizza un freddo contrasto con il calore del legno. Meili e Peter pongono grande cura e attenzione all'uso del contrasto e del colore, tanto da chiedere all'artista Jean Pfaff il suo intervento pittorico giallo/blu nelle zone interne.
Le facciate sono ampiamente finestrate e trattate in modo diverso a seconda della loro esposizione: la testata a sud è completamente aperta alla luce nella sua porzione centrale in corrispondenza del corridoio, quella a nord totalmente cieca.
L'imponente copertura e l'ultimo piano influenzano con decisione il carattere dell'opera: l'attico si ispira a una specifica interpretazione del plan libre, una grande loggia senza interruzione di sostegni coperta da imponenti travi in legno inclinate verso l'interno dell'edificio. Un sistema di lastre di alluminio conclude l'opera con l'immagine di un unico elemento superficie-tetto posto a coperchio dell'intero edificio. Anche in questo gesto si libera l'intenzione progettuale di Meili e Peter: liberare il legno dai luoghi comuni costruttivi tradizionali per dare nuove forme a una interpretazione contemporanea della tecnologia del legno.

Testo di Raffaella Lecchi
Estratto da Materia n. 36

Informazioni
Realizzazione opere d'arte Tashi Lindegger, Attikon b. Wintherhur
Impresa di costruzioni Charles Zuber, Wirz AG - Bern
Costruzioni in legno Fritz Kauer e Thomas Gurtner, Arge SISH - Biel
Elementi per il soffitto Herman Blumer, Lignatur AG - Waldstatt
Realizzazione delle facciate e delle pareti divisorie Gerard Remund, Holzbau Remund - Schwarzenburg
Fornitura legno di quercia Isolde Ott, Hanhart AG - Diessenhofen
Fornitura legno di pino silvestre Hans Rieder, Holzwerk Rieder AG- St. Stephan
Finestre delle aule Roland Eng, Hartmann + Co AG - Biel
Sistema di rivestimento della copertura e delle pareti dei corridoi Christoph Schoop, Schoop & Co. - Baden
Nichelatura Hans Bollier, Veralit AG - Schlieren
Trattamento delle superfici Tashi Lindegger, Attikon b. Winterthur
Illuminazione aule Markus Binda, Regent AG - Zurigo
Illuminazione foyer Max Riederer, Fluora Leuchten AG - Herisau

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