teatri – Dopo anni di restauro è stato riportato a vita nuova il bel teatro ottocentesco di una delle ville storiche più prestigiose della capitale.

Il Teatro di Villa Torlonia fu commissionato dal principe Alessandro Torlonia all'architetto Quintiliano Raimondi nel 1841 per festeggiare le sue nozze con Teresa Colonna, ma i lavori terminarono solo nel 1874.

Il progetto rispecchia il gusto eclettico dell'epoca con la compresenza di più stili. Lo stile classico e maestoso nel corpo centrale, modelli più prettamente nordici nella serra in vetro e ghisa, una sala gotica e una sala moresca, nonché stanze con imitazioni della pittura classica, sia greca che rinascimentale.
Raimondi nella progettazione dell'edificio sfruttò la pendenza del terreno collocando la facciata principale del teatro verso sud, configurandola come un ampio portico ad esedra, chiuso da vetrate, sotto le quali previde la realizzazione di una serra.
Ricchissimo è l'apparato decorativo degli interni, realizzato con pitture ad olio e a tempera su muro, sculture in gesso, mosaici pavimentali e stucchi.
Spiccano le decorazioni dei due appartamenti laterali opera di Costantino Brumidi (1844-1845) e le sculture degli allievi di Bertel Thorwaldsen.
Oltre agli spazi scenici, furono realizzati anche ambienti laterali per intrattenere gli ospiti.

Il Brumidi, era un artista poco noto in Italia ma celebre negli Stati Uniti dove affrescò il Capitol di Washington, lavoro che gli valse l'appellativo di Michelangelo d'America.

Il Teatro, così come tutto il complesso di Villa Torlonia, fu acquisito dal Comune di Roma nel 1978. I danni provocati dall'occupazione anglo-americana (1944-1947) e da decenni di furti e abbandono avevano reso la struttura fatiscente e priva degli arredi. I lavori di restauro e di adeguamento funzionale, progettati dall'architetto Piercarlo Crachi e diretti dall'Area Progettazione di Zetema sotto il controllo e la supervisione scientifica della Sovrintendenza Capitolina, sono risultati estremamente complessi.

Da un lato il restauro ha operato nel recupero filologico degli ambienti originari e degli apparati decorativi, dall'altro ha provveduto ad un radicale aggiornamento degli apparati impiantistici e tecnologici.

Tutti i lavori sono stati realizzati nel totale rispetto del preesistente: il mantenimento di materiali e componenti per non alterare l'acustica, la ricerca del minimo impatto del progetto illuminotecnico, il controllo di temperatura e umidità degli ambienti, il parziale recupero del sistema di riscaldamento originario delle serre, la ricostruzione degli apparati decorativi.

Il teatro sarà inserimento all'interno della Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea.

scheda studio

Studio: Studio Crachi

Indirizzo: Via Vittorio Arminjon n. 2, 4, 6

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e-mail: piercarlo.crachi@fastwebnet.it

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