Teatro

Lo spazio del teatro è un insieme articolato che non è possibile ridurre al concetto di scenografia e di architettura teatrale.
Le valenze sono diverse e complesse: si intende il solo edificio delegato alle funzioni rappresentative; o si può parlare della forma della sala teatrale; o ancora ci si può riferire al luogo dell'arte drammatica. Il teatro viene pensato, in prima definizione, come il supporto visivo di un testo o meglio di un'azione raccontata; è la proiezione fisica e/o figurativa dello spazio in cui si colloca la finzione dell'azione drammatica, il luogo concreto e metaforico dei personaggi.
In seconda definizione lo si pensa come lo spazio degli attori e luogo della rappresentazione, riservato ai personaggi e non pertinente agli spettatori.
In terza istanza è lo spazio destinato agli spettacoli, insieme di sala e scena (e anche degli spazi annessi di servizio e ancora delle valenze urbanistiche dell'edificio).
Comprendendo l'insieme di definizioni il teatro è luogo fisico e figurativo dell'agire. Ci sono elementi materiali che ne modificano la forma; il sipario e la sua "sparizione", le nuove tecniche per l'utilizzo della luce hanno mutato le possibilità di pensare lo spazio scenico, il palcoscenico assume differenti forme fino a non essere più palco.
Il teatro come edificio moderno risulta composto da tre distinti settori:

a) il settore di rappresentanza, che comprende gli ambienti di ingresso, le scale di accesso, i ridotti, con i servizi collegati di biglietteria, di guardaroba, di circolazione;
b) il settore della sala, costituito dal vasto vano nel quale prende posto il pubblico e generalmente composto da una platea e da vari ordini sovrapposti di palchi o di gallerie. Rientra in questo settore anche la fossa destinata ad accogliere l'orchestra, che si trova collocata davanti al boccascena;
c) il settore del palcoscenico, di basilare importanza per la vita e la rinomanza di un teatro.

Mentre per il primo settore (atri, ridotti ecc.) le soluzioni restano affidate alla capacità inventiva e artistica dell'architetto, per gli altri due settori (sala e scena) la progettazione è vincolata al rispetto di precisi indirizzi tecnici e funzionali, ai quali la soluzione estetica deve essere strettamente subordinata.
La sala deve assicurare allo spettatore condizioni di comoda visibilità e di perfetta udibilità che, per teatri destinati a una specifica attività (lirica o drammatica) possono essere esattamente predeterminate.
Il settore della scena deve consentire agli artefici dello spettacolo (attori, scenografi, registi, direttori d'orchestra) la massima libertà di espressione nel loro lavoro e deve in pari tempo assicurare ai diversi reparti che concorrono alla produzione dello spettacolo (coristi e macchinisti, ballerini e sarti, attori ed elettricisti) la possibilità di svolgere agevolmente la loro specifica attività. Inoltre, per tutti i settori dell'edificio teatrale debbono essere rigorosamente rispettate le norme che tendono a stabilire le massime condizioni di sicurezza, anche nel caso di eventi disastrosi, alla massa di persone che si trova concentrata in spazi tanto ristretti: uscite, percorsi, luci di sicurezza, sistemi di allarme, impianti di protezione contro gli incendi ecc.

Nell'edificio teatrale il settore del palcoscenico è quello nel quale si prepara e si sviluppa lo spettacolo che nasce attraverso il concorso di componenti diversissime: artistiche e tecniche.
Nel teatro occidentale, di origine greca, il palcoscenico è un'area di azione piuttosto ampia e larga per consentire i movimenti del coro: l'edificio scenico sorge solo con l'introduzione del secondo e del terzo attore, prima per motivi pratici e in seguito per effetto scenografico. Il palcoscenico diventa sopraelevato dal piano dell'orchestra per consentire maggiore visibilità degli attori.
z Le idee moderne del sec.XX trasformano il palcoscenico in un'area praticabile sia orizzontalmente che verticalmente attraverso l'introduzione di piani che modificano anche la disposizione degli attori e il movimento scenico. Area scenica e palcoscenico diventano realtà intercambiabili o comunque strettamente dipendenti.
Peter Brook sintetizza il problema dell'architettura teatrale oggi:
"Mi è spesso capitato di tentare una polemica con architetti impegnati nella costruzione di un nuovo teatro, alla vana ricerca delle parole per convincerli che non si tratta di fare edifici buoni o cattivi c. Quando si tratta di teatro non è possibile enunciare i requisiti precisi e la loro opportuna organizzazione, poiché tale enunciazione non può produrre altro, in genere, che una sala addomesticata, convenzionale e fredda [...]. Può darsi che un rapporto più vivo tra esseri umani si consegua con l'asimmetria e magari con il disordine. In tal caso quale norma si può imporre al disordine?"

Il teatro di Efeso di età ellenistica

Il teatro di Efeso di età ellenistica

Il teatro romano di Sabrata

Il teatro romano di Sabrata

<b>Vincenzo Scamozzi</b> - Il teatro Olimpico di Sabbioneta (1589)

Vincenzo Scamozzi - Il teatro Olimpico di Sabbioneta (1589)

<b>N. Bettoli</b> - Il t. Regio di Parma (1829)

N. Bettoli - Il t. Regio di Parma (1829)

<b>Giuseppe Piermarini</b> - Pianta del teatro La Scala, Milano (1778)

Giuseppe Piermarini - Pianta del teatro La Scala, Milano (1778)

<b>Pietro Ghinelli</b> - Sezione del teatro Delle Muse, Ancona (1821)

Pietro Ghinelli - Sezione del teatro Delle Muse, Ancona (1821)

<b>Aldo Rossi</b> - schizzo per la ricostruzione del teatro La Fenice, Venezia (1792 - restauri 2001)

Aldo Rossi - schizzo per la ricostruzione del teatro La Fenice, Venezia (1792 - restauri 2001)

<b>Christian de Portzamparc</b> - Citè de la musique, Parigi, Francia

Christian de Portzamparc - Citè de la musique, Parigi, Francia